Don Francesco: drogato, spacciatore e sieropositivo. Il Vescovo sapeva

Don Francesco, il parroco di Prato arrestato per spaccio di droga, ha rubato 300.000 euro che i parrocchiani donavano per i poveri per comprarsi droga, è cocainomane, e insieme al suo compagno la spacciava pure, inoltre partecipava a festini gay, ma senza avvisare i suoi partner che è sieropositivo, dovrà quindi rispondere anche di tentate lesioni.
Lui dopo l’arresto ha dichiarato: “Non mi riconosco più. Il vortice della cocaina mi ha inghiottito. La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani. Ho compiuto azioni delle quali mi vergogno e vorrei chiedere perdono a tutti. Restituirò i soldi che ho sottratto alla curia per acquistare la droga. Venderò tutto quello che è di mia proprietà“.
Complice il compagno Alessio Regina, finito ai domiciliari con l’accusa di spaccio internazionale di stupefacenti.
I due avevano acquistato anche quantità consistenti di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro.
Ci sono anche intercettazioni tra don Francesco e il vescovo di Prato che, venuto a conoscenza dei fatti, consigliava al religioso di prendersi un anno di pausa per non rendere nota la sua dipendenza.

Questa mi sembra una cosa gravissima, il Vescovo sapeva e consigliava pausa per mettere a tacere? Uno spacciatore internazionale di droga che usava i soldi donati dai parrocchiani per i poveri, per fare i suoi acquisti e per il Vescovo bisognava mettere tutto a tacere!

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Don Francesco: drogato, spacciatore e sieropositivo. Il Vescovo sapevaultima modifica: 2021-09-23T09:21:34+02:00da annawintour0

5 commenti


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    Il vescovo sapeva. Fa bene papa Francesco, uomo illuminato, a fare pulizia all’interno della chiesa. VIA IL VESCOVO.


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    Bella storia morbosa, su cui scatenare tutta l’indignazione di cui siamo capaci.
    Ma come diceva De Andrè nella canzone del Maggio:

    “se avete preso per buone
    le “verità” della televisione
    anche se allora vi siete assolti
    siete lo stesso coinvolti.”

    Perché la domanda è:
    Siamo proprio estranei a questo disagio sociale, noi tutti non vediamo intorno a noi drammi come questo?
    Il problema è un prete in un tunnel, che in quanto prete soddisfa la nostra voglia di morbosità, o il fatto che queste situazioni in tutti gli ambiti sono in crescita esponenziale?
    Milano nuota nella cocaina ed in altre sostanze, lo spaccio ha livelli mai raggiunti nemmeno negli anni del boom dell’eroina e degli acidi, certo oggi la tossicodipendenza è più discreta, più nascosta


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      beh, che lo faccia un prete è ancora peggio…. Ma poi, dico, non poteva togliersi l’abito talare prima?


      1. //

        E come faceva a rubare i soldi dei parrocchiani per comprare la droga poi?

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