Crampi ontologici

Intellectuals Yats Idiots


[caption id="" align="alignnone" width="500"] Nassim Nicholas Taleb[/caption]

Mentre leggevo giorni fa  un articolo, attirata da un curioso titolo "Intellettuali idioti", mi sono soffermata su questo punto:

"Idiota è secondo l'etimo colui che si chiude nel suo recinto, che ha un pensiero “privato”, cioè non si cimenta più in mare aperto con i diversi pensieri.  Il filosofo, l'intellettuale o l'editorialista non dialoga, non si confronta; al più cita autori morti o sodali, ossia chi non gli obbietterà nulla, perché defunto o affiliato alla stessa consorteria o comitiva."

Ora sarà forse l'effetto inaspettato del continuo martellamento a suon di "STONATA! STONATA! STONATA! " ad opera del nostro magnifico deus ex machina, fatto sta che ho compiuto una sommaria autocritica cercando di indagare  se in me ci fossero le caratteristiche dell'intellettuale, dell'idiota o di entrambi ,in base a queste due definizioni .  Mi sono sentita in diritto di assolvermi in pieno...in fondo spesso leggo autori "vivi" e cerco quando posso di dibattere con qualcuno che non la pensi come me.

Ma subito dopo un altro articolo rimette tutto in discussione. Intanto scopro  che la definizione Intellectuals Yats Idiots  (Intellettuali eppure idioti) è del filosofo Nassim  Nicholas Taleb che  descrive tutte le caratteristiche rivelatrici di   quelli che chiama più brevemente  IYI.

Tremebonda mi accingo alla lettura.

 " Se L’IYI fosse un antropologo, userebbe le statistiche, ma senza chiedersi come siano state rilevate ; se vivesse in Inghilterra andrebbe ai festival letterari; con la carne berrebbe solo vino rosso (mai bianco); [...]non riuscirebbe a comprendere la ergodicità  e anche se gliela spiegassero, subito dopo se la scorderebbe,  non userebbe mai parole in yiddish neanche quando servono negli affari; studierebbe la grammatica prima di parlare una lingua; avrebbe sempre un cugino che ha lavorato con qualcuno che conosceva la Regina; non avrebbe letto Frédéric Dard, Libanio Antioco, Michael Oakeshot,etc.;  non si sarebbe mai ubriacato con un russo; non tanto, almeno da cominciare a rompere i bicchieri (o, meglio ancora a tirare le sedie); Non conoscerebbe la differenza tra Ecate e Ecuba ; [...] almeno un paio di volte  avrebbe menzionato la meccanica quantistica in conversazioni che non avevano nulla a che vedere con la fisica."

Cazzo....mi dico, sono un' intellettuale idiota!

Non comprendo l'ergodicità, non parlo yiddish, non mi sono mai ubriacata con un russo, non conosco la differenza tra Ecate ed Ecuba, non ho mai letto neanche uno degli autori sopra citati e infine non ho un cugino che per vie traverse conosce la regina. Sigh...sono fottuta!

Ma per fortuna noto  una precisazione a cui segue un immediato respirone  di sollievo.

Gli intellettuali idioti " sono usciti quasi tutti dalla Ivy League, da Oxford-Cambridge o da qualche altro istituto-formatta-cervelli, per farci spiegare 1) cosa fare – 2) che cosa mangiare  – 3) come parlare – 4) come pensare – 5) per chi votare."

Bingoooo...l'università di Roma non è menzionata.

Sono fuori dall'IYI.

Provate anche voi a  mettervi in gioco sbirciando in questi link. Siate buoni con voi stessi...sappiate che l'intellettualismo idiota è alla base del trumpismo!

  1. https://medium.com/incerto/the-intellectual-yet-idiot-13211e2d0577#.hvmax45jm
  2. https://comedonchisciotte.org/nasin-nichalss-taleb-parla-della-classe-intellettuali-piu-idiota-del-mondo/