Dessert della pasticceria cinese

Scopriamo 6 dolci della pasticceria cinese da provare almeno una volta nella vita.

Egg tart (Dan Ta): nella sua lunga storia la Cina è entrata in contatto con vari popoli. È così che è nata questa tartelletta alla crema. Questa ricetta è infatti di origine portoghese (pasteis de nata), nazionalità che ha dominato il territorio di Macao, nel sud-est della Cina. Potete trovarla nei ristoranti cantonesi ma è particolarmente famosa quella di Hong Kong. La egg tart si prepara con una sorta di pasta sfoglia a base di lardo o burro, riempita con una crema preparata con uova, latte, acqua e zucchero.

Bun (Baozi o Bao): un altro dolce molto diffuso nella pasticceria cinese, estremamente versatile. Si tratta infatti di una pagnotta leggermente dolce, morbida, soffice, cotta al vapore e riempita in tanti modi diversi. Popolare è quella con la farcitura di fagioli rossi, ma non manca la crema di zucca o la pasta di loto, la purea di taro (un tubero orientale), creme all’uovo o al latte, semi di sesamo e zucchero. Queste pagnotte possono contenere anche ingredienti salati, ma questa è un’altra storia. A seconda del ripieno possono avere forme e dimensioni diverse. Assaggiate i bun cinesi a colazione o come spuntino mentre visitate le città: è infatti un perfetto street food.

Ginger Milk Curd (Jiangzhuang Nai): una ricetta originaria del sud della Cina, della provincia di Guangdong. Si presenta come una crema o un pudding dal sapore dolce, leggermente pungente grazie alla forte presenza dello zenzero. La preparazione è molto semplice: grattugiate il rizoma e filtrate per ricavarne il succo. Scaldate il latte, sciogliete lo zucchero e poi fatelo intiepidire (circa 80 °C). Versatelo sopra il succo di zenzero e lasciate riposate per 5 minuti prima di servire. Facile, no?

Dragon’s Beard Candy (Long Xu Su): la barba del drago. Questo dolce ha un nome molto suggestivo e non è solo un esempio di pasticceria cinese. È molto di più: è una forma d’arte. La ricetta risale alla dinastia Han (206 a.C. al 220 d.C.) e sembra sia stata creata come omaggio all’Imperatore. Sono lunghi fili bianchi, di zucchero, che ricordano una barba, arrotolati attorno a un ripieno di noccioline, semi di sesamo o cocco. Creare e maneggiare questi fili è un’opera da maestri!

Grass Jelly: questa gelatina ha sbarcato i confini nazionali ed è diffusa anche a Hong Kong e Taiwan, nonostante il colore non sia proprio invitante. È infatti un dessert a cubetti, dal colore scuro, tra il viola e il nero grazie alla presenza di foglie bollite di Mesona Chinensis (o Platostoma palustre), che appartiene alla famiglia della menta. La grass jelly può essere mangiata così, al naturale, può essere aggiunta a un liquido come il latte oppure alla frutta (soprattutto mango).

Almond Jelly (Xing Ren Dou Fu): alcuni definiscono questo piatto come la versione cinese della panna cotta. È chiamato anche Annin tofu oppure almond tofu ma nella ricetta non c’è la soia, ingrediente madre del formaggio vegetale. Il dolce e il tofu hanno solo una somiglianza nella consistenza e nel colore. Come si prepara? Si ricava il latte dalle mandorle (o si usa quello già pronto), si aggiunge zucchero e si scalda in modo da poterci sciogliere la gelatina o l’agar-agar. Si lascia raffreddare e poi si serve con frutta fresca, marmellata oppure semplicemente con fiori di osmanto.

Fonte:http://www.agrodolce.it/2017/02/06/dolci-cinesi/

Dessert della pasticceria cineseultima modifica: 2017-04-26T21:32:07+02:00da cuocasveglia