Entriamo nella competizione affrontando il Cagliari al Gewiss stadium, partita in orario ridicolo viste le temperature a Bergamo di sera ma il nuovo formato televisivo prevede di giocare il match a questi orari assurdi, stiamo parlando della Coppa Italia, una coppa che non interessa a nessuno, ha una formula ridicola che favorisce sempre le solite e per le squadre impegnate nelle competizioni europee nasconde anche delle insidie legate a turnover e infortuni.
Si è chiesto alla squadra di onorare la Coppa per tanti motivi, in primis perché un trofeo a Bergamo servirebbe a coronare un periodo di estasi totale e in secondo luogo perché oggettivamente il più semplice da ottenere.
L’Atalanta scende in campo con qualche novità e per dare minutaggio anche a giocatori che durante gli impegni di campionato e champions hanno giocato di meno. Cambiando i fattori il risultato non cambia e infatti la Dea macina gioco e crea occasioni da rete che solo il portiere sardo in serata strepitosa riesce ad arginare prima di capitolare sul tiro di Miranchuk che trova il vantaggio verso la fine del primo tempo.
Il Cagliari non si perde d’animo e infatti riesce ad acciuffare il pareggio con Sottil coadiuvato da Sutalo che fa infuriare il Gasp commettendo una serie di errori difensivi che permettono all’attaccante del Cagliari di involarsi verso la porta e trovare un fortunato corridoio in mezzo alle gambe di De Roon e sotto le ascelle di Sportiello per il momentaneo pareggio.
Come avvenuto durante la partita col Benevento gli uomini del Gasp tirano i remi in barca e dopo qualche minuto di evidente contraccolpo mentale riprendono ad attaccare portandosi nuovamente in vantaggio con Muriel e infine con Sutalo che sfrutta un assist al bacio di Gosens che spizza la palla calciata da calcio d’angolo da Ilicic. 3 a 1 e partita in archivio. Si va ai quarti di finale dove affronteremo sempre a Bergamo la vincente fra Lazio e Parma.
Sota coi fèr che domenica c’è il Genoa che ha costretto la Juve ad andare ai supplementari.
