finestra

Cap 1. I ricordi …

“Il ricordo di un amore non svanisce facilmente
il ricordo di un amore rimane tuo per sempre
ed in un attimo è malinconia
che non va più via
il ricordo di un amore riaccende il cuore
divampa il dolore
e la nostalgia
di una vita che non è più la stessa
Una lieve dolcezza che ha fatto provare l’ebrezza
di qualcosa di irripetibile…
Assale un brivido
che scuote dentro…
Il ricordo di una amore fa passare ore
davanti alle parole scritte
di una storia finita
con le lacrime agli occhi
ed un sorriso dolcemente amaro.
Il ricordo di un amore è per sempre…”

 

finestra

Sono rimasto immobile ad osservarti, con gli occhi increduli, il respiro sospeso, il cuore in affanno;
persino i pensieri che affollavano la mia mente di prima vederti, si sono ammutoliti .
E’ stato un caso che io fossi lì oggi, una imprevista visita di cortesia ad un amico cui mi legano anni di vita condivisa come i tanti acciacchi recenti e lasciato a morire in quel luogo dai suoi figli ; è stato un caso che l’infermiera mi intimasse di passasse da quel salone e non dal corridoio dal pavimento bagnato, è stato un caso che la mia distrazione venisse interrotta dal trillare di un telefono e che io mi fossi voltato a guardare verso quella finestra, ed è stato un caso che io decidessi di guardare con attenzione la donna che osservava il giardino del centro per anziani da quella finestra : eri tu.

Sorpresa ed incredulità hanno ceduto spazio, dopo alcuni minuti, al ricordo degli ultimi momenti di esistenza della nostra vicenda umana e del nostro amore clandestino ed impossibile: un dolore antico si è accompagnato alla memoria. Non ci eravamo lasciati bene, in realtà non ci eravamo tecnicamente mai “lasciati” , semplicemente un giorno tu eri scomparsa per me, rapita da un silenzio cui non ho mai avuto il conforto di una spiegazione e la cui sofferenza non è mai stata lenita dal sapere che comunque eri viva e vegeta, un mutismo cui negli anni mi sono rassegnato e ,come in un ossimoro, andando avanti nella mia vita senza superare quel distacco.

Non sapevo cosa fare adesso, non sapevo se avvicinarti e farmi riconoscere, così una inserviente , facendomi notare quanto io fossi d’intralcio al suo lavoro piazzato com’ero al centro del salone , mi ha aiutato a scegliere: mi sono seduto su una poltrona ad una decina di metri da te. Da quella posizione potevo osservarti solo di profilo ma ho avuto dentro di me la conferma che fossi proprio tu. Sembravi piu’ piccola di statura di quanto ricordassi, qualche ruga in piu’ disegnava la parte del tuo volto che riuscivo a scrutare ma i capelli, brizzolati adesso, erano tenuti raccolti dietro con un elastico, proprio come facevi una volta. Un piccolo movimento del capo rivelò per me il ciuffo ribelle che ti accarezzava la fronte e sul quale  un raggio di sole iniziò a giocare col suo riflesso: mi sentii abbracciato da un calore che avevo dimenticato mentre un sorriso inaspettato si faceva largo tra le mie rughe.

Tu eri qui, a pochi metri da me, ma non eri “qui”: il tuo corpo sedeva immobile davanti alla finestra, le mani raccolte l’una sull’altra, indifferente alle numerose voci attorno a te come al trillare continuo ed irritante del telefono presente in sala. Tu eri qui ma sembrava che qualcosa di te, la più importante e vitale, forse la tua anima, fosse ben oltre quella finestra, tra i prati ed i boschi cui il tuo sguardo si stendeva, lontanissima dal tuo corpo e da quel mondo.
Tu eri qui ma io ti avevo perduta per sempre, così mi sono alzato e sono andato via, curvo nella schiena per l’età e nello spirito per la ritrovata tristezza.

Cap 1. I ricordi …ultima modifica: 2020-01-16T12:17:55+01:00da amore_imperfetto