democrazia sociale

Fake-news, fake-men...


Un’inchiesta mistificata dai media dei vari regimi, in testa quello dello Zio Sam, espertissimi, come il NYT e Buzzfeed di creare, a suo tempo, un’intera campagna elettorale-fake contro Donald Trump (per altro fallita clamorosamente, visto il soggetto!), appoggiata da settori politici della Gran Loggia di Washington, a favore di Hilary Clinton, soggetto caduto da tempo nelle simpatie perfino democratiche, coinvolgendo perfino la Russia di Putin, che ancora se la ride di gusto!

Ecco a voi le c.d. “fake-news”, che, guarda caso arrivano in Europa, trascinate per i capelli dal giornale più menzognero del mondo, dove militano personaggetti italiani, mandati là a sbugiardare i grillini di fronte al pubblico americano.

Ovviamente si tratta di una creatura di cartapesta, creata dai giornali e dalle TV, per colpire soprattutto Lega e M5S (i due nemici-opposti, ma temibili del no-globalismo), e dare un’ultima boccata di ossigeno al vecchio tycoon di Arcore e al suo “figlioccio” di Rignano. Chi non se n’è accorto è proprio un ebete, visto che, e non ci sono dubbi nè prove in merito, i veri “maestri” della falsità e delle bufale sono proprio loro, le redazioni giornalistiche asservite ai poteri forti, rappresentati dai loro editori (Berlusconi, Cairo, Angelucci e De Benedetti), gli stessi che si ripartiscono il potere mediatico italiano, assieme al Governo che occupa abusivamente la Rai, e senza uno straccio di legge sul conflitto d’interessi, in grado di proteggere il popolo dai cialtroni!

L’altra faccia della medaglia sono i social, mai attaccati così duramente in quanto tali, e accuratamente analizzati, alla ricerca di accordi fantasma, contro il regime “democratico”: ormai nella padella ci sono finiti Grillo, Salvini, Bersani, ma anche il Manifesto, Casapound, Mr. Mignogna (?), l’Isis, le ONG,  e ovviamente l’ex-KGB, in una poltiglia che, a sua volta, è la più grande delle fake-new, al servizio dei beoni!

Se ci pensate non poteva essere altrimenti: in un’Europa che sta ormai strangolando gli ultimi barlumi di libertà e di sovranità nazionale; e in un’Italia dove da anni sono in corso “colpi di mano”, meglio definibili come “colpi di Stato” di tipo politico e finanziario, e un Parlamento trasformista, eletto col trucco, non conserva più le sue prerogative istituzionali; con uno Stato asservito alle lobby e alle caste, che si spartiscono il reddito nazionale, il nemico da battere è diventata LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE. Che, badate bene, non è più rappresentata, appunto, dalle “grandi testate” o dai “grandi network”, tutti al servizio di quei potentati che stanno dividendo il mondo tra ricchi e poveri, nella percentuale di 10 a 90, ma dai social (blog, facebook, twitter, ecc.) dove ancora è possibile sfuggire alla normalizzazione del “grande fratello”, come se una nuova, grande e globale “ epopea di Resistenza” nazional-popolare si fosse accesa contro i mistificatori della verità, terrorizzati che qualcuno metta in dubbio il loro potere.

E non è neppure un caso che questi social abbiano avuto origine negli USA, dove la libertà è una merce preziosa, e nessuno può provare a insidiarla, perché, poi, sbroda se stesso, come, appunto, certa stampa asservita (Washington Post, NYT), o addirittura network finanziati dai capi indiscussi della globalizzazione più criminale (Murdoch, Rockefeller, Soros, ecc.).

Qui da noi, vecchi gallinacci come Berlusconi o giovani galastroni come Renzi sparano una salva di proiettili di gomma, accusando altri di essere più bravi di loro a mentire. Ma la gente si ricorda ancora di quel che il “pregiudicato” aveva garantito e poi invece ha commesso, o che “l’ex-sindaco” aveva promesso, dopo le inevitabili sconfitte, ma poi ha disdetto. Entrambi inaffidabili, sfiduciati e bugiardi. Fake-men, solo fake-men... (D.S.)