Se dopo il 4 marzo Mattarella tentasse il II° golpe, il popolo di ogni colore dovrà scendere in piazza

Secondo il candidato alla PdC dopo le elezioni (a larghe intese), Paolo Gentiloni, M5S e Lega sono “populismi”, Forza Italia invece no. Ed è ovvio, dopo che la massoneria, che opera dentro casa di Berlusconi, gli ha suggerito di fare questa trasferta ridicola, ma speciosa (per chi abbocca), nei palazzi dell’UE, a dire il contrario di quello che poi “predica” in Italia, quando è in compagnia dei populisti. Una bandierina al vento, che si muove in base a come la spingono le tempeste che questo ciarlatano e pregiudicato ha sollevato in Italia in venti anni, obbedendo solo ai dettami delle sue imprese, vinte alla lotterie truccate della P2, di Craxi, Mammì e Gasparri.

A questo punto, a poco più di un mese dalle elezioni, non sappiamo quanta gente la mummia di Arcore riuscirà ad allontanare dai seggi, visto che quello a cui puntano lui e Renzi, è proprio questo traguardo immorale e ipocrita, dopo che si è dimostrata tutta la vacuità di questa legge elettorale truffa!

Solo con un astensionismo attorno al 35-40%, infatti, Lega e M5S (ma anche chi corre sul serio a sinistra o a destra!), si vedranno condizionati con almeno un 10% in meno di consensi, e quindi agevoleranno il “dormiente” Mattarella nel dare l’incarico a chi riuscirà, come in Sicilia, a concordare un’accozzaglia degenere, ma con i numeri. Infatti alla fine saranno i seggi ottenuti a fare Governo, e non i singoli partiti: il M5S potrà pure essere il primo partito, ma lo fu anche nel 2013, e tuttavia Napolitano fece buon gioco spalmando una coalizione sui generis con Monti a capo. L’unica speranza, aldilà che i grillini possano vincere (con il 37-38%, minimo), è l’ingovernabilità del futuro Governo di larghe intese. Si presume che la Lega e FdI non accetteranno mai un nuovo Nazareno, così come L&U, e forse qualche altro pischello piddino, giunto al massimo dello schifo: la somma di tutte queste opposizioni sarà basilare per rendere instabile l’accozzaglia, e quindi per costringere il paese a nuove elezioni in autunno.

Certo, le campane europee, vaticane e quirinalizie suoneranno a morto, per la nuova ingovernabilità italiana, e non mancheranno tentativi di mettere in crisi la già critica situazione economica, facendo leva sui meccanismi finanziari più letali, come lo spread. Ma questa volta non si potrà transigere. E nel caso Mattarella volesse imitare il suo predecessore, con un nuovo golpe, il popolo, non importa di che colore sia (nero, rosso o a stelline) dovrà scendere nelle piazze e reclamare il potere! (D.S.)

 

 

Se dopo il 4 marzo Mattarella tentasse il II° golpe, il popolo di ogni colore dovrà scendere in piazzaultima modifica: 2018-01-25T10:03:17+01:00da r.capodimonte2009