Un ministro dell’Economia che mistifica il futuro

Mentre il popolo italiano (1/100, perché è questa lo share medio dei talk-show!), ascoltava il programma mistificatorio della Gruber, dedicato al più inetto e inaffidabile dei ministri dell’Economia mai giunti ad un Governo della Repubblica, che ovviamente ci raccontava il finale della favoletta di Pinocchio, relegato com’è ad una funzione pari allo zero, sia dalla politica letale del suo partito, sia dalle strozzature imposte dai suoi emuli di Bruxelles; le borse mondiali subivano un tracollo allucinante, degno dei giorni temibili del “too big to fall”, soprattutto quella americana, seguita, ovviamente da quelle asiatiche che ne sono figliastre , e da quelle europee che ne sono vittime consapevoli.

Gli osservatori, che fanno finta di osservare, ma poi mentono spudoratamente, hanno dato la colpa agli algoritmi cibernetici che, secondo loro ormai dettano le regole della domanda e dell’offerta: una specie di Skynet , in cui i “terminator” sono pronto a ridurre l’umanità sul lastrico! Infatti, se i grandi patrimoni mondiali hanno perduto ieri si e no tra lo 0,3 e l’1% in una sola botta, che dire dei redditi dei tre miliardi di famiglie che continuano ad esser erosi dal capitalismo creativo e dalle speculazioni bancarie?

La verità sta da tutt’altra parte, ed è insita sulla guerra globale che la Cina, affiancata dalla Russia, sta conducendo contro il potere finanziario occidentale, al posto di un conflitto armato che ci ridurrebbe in cenere in una settimana. E’ ovvio che i danni collaterali siano gravissimi, ma non tali da estirpare la razza umana, che, tutto sommato, tuttavia, comincia a meritarselo. Tutto è basato su tre o quattro monete, che da tempo hanno perduto il significato stesso di “mezzo di scambio di beni e servizi”, e che sono state trasformate, dai poteri dell’alta finanza e dalle massonerie, in grimaldelli per derubare i popoli e ingrassare le lobby: in vista di un mondo che, rapidamente, sta disintegrando il suo equilibrio umanitario, tra ricchi e poveri, e lo accentra in un pugno, si fa per dire, di onnipotenti famiglie (circa l’1%) a scapito del 50% delle altre. Vale a dire sul nostro pianeta, 10 milioni di persone detengono la somma reddituale di 3 miliardi! Ma non è finita: costoro, a parte sbalzi come quello di questi giorni, divengono sempre più ricchi, e gli altri sempre più poveri.

Il mondo, in realtà, sta rapidamente rientrando in quei secoli bui che si credeva irripetibili, dove la fame, la sete, la carenza abitativa, le malattie endemiche, le stragi di bambini, la crisi letale delle nascite, i salari e le pensioni ormai legati al precariato, le guerre e il terrorismo; in una sola parola la miseria, contro l’abominio delle autocrazie, ormai domina incontrastata.

La leva di dominio scelta dalle caste al potere, è dunque la moneta, e quindi la predazione che questa effettua sugli scambi, allentando o stringendo costi e prezzi, in proporzione diretta dell’accaparramento finanziario delle élite; gli strumenti sono quelli che abbiamo imparato a inghiottire come bocconi di arsenico: bad bank, spread, obbligazioni senza garanzia di rimborso, titoli tossici. Si tratta di prodotti che, badate bene, non esisterebbero, se il tradizionale rapporto economico e finanziario non fosse gestito in modo perverso e criminale, teso alla speculazione e quindi ai ricavi a scapito delle truffe.

E quando si tenta, come fa un personaggetto come Padoan, che ha iniziato a fare economia negli ammezzati delle logge massoniche, dove si vende al miglior offerente tutto e il contrario di tutto, di dare soluzioni (e lui ci prova, dice, da cinque anni con successo!), in realtà aggrava la situazione, la imbroglia con trucchi da fiera paesana, si abbarbica su statistiche e parametri fasulli, come il Pil, l’inflazione, la deflazione, il quantitative easing, i panieri monetari; ma i risultati sono sempre vicini allo zero virgola, che è sufficiente per abbindolare i popoli, specie quello italiano.

Perciò, vista la situazione internazionale ormai ai limiti di una nuova, terrificante crisi, probabilmente derivata dalle paranoie finanziarie di Donald Trump, basate esclusivamente su continui esborsi di “carta moneta” ormai senza alcun valore, se non quello che sono costretti a riconoscerle i principali depositari, come, ad esempio, Cina e Giappone; ma che sono assolutamente contrari a che questa “emissione continua” a loro carico finisca nelle capienti saccocce di Mr. Soros, Mr. Buffett, Mr. Zuckemberg o Mr. Murdoch, saggia decisione sarebbe quella di uscire dal “club” di questa “Onorata Società”, e seguire le orme della Gran Bretagna, che ha deciso che conviene stare per conto proprio, senza legami o subalternità, che costa molto meno, e il futuro del suo popolo è garantito dalla libertà economica…

L’Italia, invece, ha deciso, grazie ai vari Padoan e ai loro sponsor, di precipitare nel baratro, seguendo la frana mortale che incombe sul pianeta; a meno che, questo 4 marzo, si cambi regime.

I tempi dei compromessi sono finiti, così come quelli delle politiche ipocrite e fasulle. Le monete dovranno riassumere la loro veste originale, ed essere emanazione diretta degli Stati sovrani; così come le banche, dovranno decidere se fare speculazione o impieghi commerciali. E l’Unione Europea scegliere una strada difforme da quella che si è assegnata: dove il rispetto e la salvaguardia dei popoli sia la regola: così come il ludibrio e la cacciata dei loro sfruttatori! (D.S.)

Un ministro dell’Economia che mistifica il futuroultima modifica: 2018-02-08T08:04:24+01:00da r.capodimonte2009