Diario notturno (Reloaded)

Vita di metropolitana


Incominciata quasi dieci anni fa, la mia "vita di metropolitana" nella Capitale mi ha sempre offerto interessanti spunti di riflessione.

Il mio ingresso in banchina già suscita una prima domanda cruciale: ma quanto dura un minuto? Almeno quello indicato sul tabellone luminoso sembra protrarsi per un'eternità!

Sempre che io riesca ad arrivare in banchina. A volte, arrivo davanti al cancello e trovo un interessante avviso di chiusura per sciopero. Consapevole che avrei dovuto informarmi prima (ma gli avvisi spesso mi sfuggono), mi affido alla sorte e alla trafila degli autobus immersi nel traffico impazzito, sempre che alcuni autisti abbiano avuto la bontà di non scioperare.

Ma poniamo il caso (fortunatamente abbastanza frequente) che io riesca a giungere in banchina. Non appena il tabellone miracolosamente segnala l'arrivo del treno, ecco che il mezzo comincia a fare capolino .... certo, a volte sfreccia via senza fermarsi, con l'autista che fa "ciaone" con la manina, ma quello successivo si ferma.

A quel punto inizia l'attento studio della varia umanità che popola la metropolitana. Ormai, comunque, si incontrano le stesse tipologie di persone che possono essere tranquillamente divise in categorie.

Anziutto, ci sono gli "Eterni Frettolosi" che temono che il treno sfugga loro di mano ed entrano con furia senza aspettare che gli altri escano dal vagone, travolgendo tutti, con inevitabili improperi.

Poi, arrivano puntualmente gli "Urlatori" che hanno come obiettivo principale quello di fare conoscere a tutti ogni intimo dettaglio della loro vita, tenendo al cellulare lunghi ed enfatici monologhi. In questa categoria, emergono chiaramente il "Professionista" che elargisce con grande cura e meticolosità aspetti della propria professione (inclusi quelli un po' più riservati!!) e l'"Arrabbiata" che è appena uscita da una non meglio identificata delusione.

Ma ecco che a deliziare il viaggio, spunta all'orizzonte l'"Uomo puzzola" che ha, evidentemente, deciso di scioperare contro ogni forma di modernità e artificiosità, inclusi saponi e deodoranti, per poter serenamente abbracciare in modo autentico Madre Natura (che forse potrebbe decidere di fuggire!).

Intanto, lo "Stanco morto" che non ha trovato un posto a sedere, decide di abbarbicarsi al palo cui dovrebbero reggersi anche altri avventori, schiacciando e scacciando altre manine, mentre la "Mamma Rampante" munita di passeggino con a bordo l'erede ha deciso di puntare qualche piede.

Ecco, però, la mia fermata... alla prossima!