La terra trema di nuovo

Ieri la terra ha tremato per l’ennesima volta. Due forti scosse hanno colpito il Centro Italia, avvertite distintamente a Roma. Io ero in un palazzo pubblico romano in quei momenti, oltretutto sotto un grosso lampadario di cristallo che ha continuato ad oscillare dopo le scosse per almeno dieci minuti.

Mentre iniziavano a trapelare le prime notizie, si parlava di crolli in zone poco abitate, ma si spera che almeno questa volta non vi siano vittime. In tutti questi anni ce ne sono state già fin troppe.

Il terremoto suscita inevitabilmente in me ricordi di infanzia poco piacevoli. Una data difficile da dimenticare, il 5 maggio 1990, di mattina a Potenza. Ero a casa con mio fratello, la scuola era chiusa in quanto seggio elettorale, i nostri genitori erano a lavoro. I mobili della cucina cominciarono a muoversi, io non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, mentre mio fratello urlava e mi trascinava verso la porta d’ingresso. Una volta che tutto sembrava finito, uscimmo in strada ad abbracciare i nostri genitori che stavano tornando. La gente era smarrita, erano passati dieci anni dal terrificante sisma dell’Irpinia, chi pensava più a quella terribile insidia che arriva dalle viscere della terra per colpa di una stupida faglia.

Quando la terra inizia a tremare, la sensazione è sempre la stessa: un vuoto allo stomaco, il battito accelerato, la voglia di scappare via e rifugiarsi, dove non si sa. E la paura di perdere tutto in un solo istante, soprattutto le persone care.

Poi, quando accade di notte il terrore è amplificato. Ricordo il sisma dell’Aquila nel 2009, pure avvertito a Roma, che pareva non finire mai. Mi sembra di sentire ancora adesso le sirene degli antifurti delle automobili che di colpo iniziarono a suonare.

Ora sono a casa e non riesco a dormire. A peggiorare la situazione una pioggia incessante. Mi auguro che nelle zone maggiormente colpite il tempo non sia così inclemente, anche perché immagino che la gente non abbia intenzione di tornare nelle proprie case. Almeno non questa notte.

Terremoto sismografo

La terra trema di nuovoultima modifica: 2016-10-27T05:23:38+02:00da LorenzAdd1979

29 commenti

  • Buongiorno. Immagino la paura. Il clima che ci circonda mette paura in tutti’Italia. Speriamo che smetta di tremare

  • Buongiorno Lorenzo.
    La mia voce arriva da Macerata,la zona più colpita in provincia
    Ussita e Visso quasi rase al suolo ma solo con dei feriti e un anziano morto d’infarto per la paura.
    Molta gente in strada ma io ho voluto restare in casa pur facendo un sonno agitato.
    Che dire?Ti senti impotente davanti alle calamità naturali che non puoi fermare.
    Spero che seguano solo scosse di assestamento.
    Restiamo in attesa degli eventi.
    Una buona giornata per voi da Diana.

  • Buongiorno caro Lorenzo, nuovamente la terra ha tremato al centro d’Italia, nelle zone
    dove anche tu abiti, deve essere veramente terribile sentire quando la terra trema , sono
    passati pochissimi mesi da quando la trema ha tremato, per fortuna questa volta non ci sono morti. Lorenzo sono molto a te e a tutta la popolazione del centro Italia, quando ieri
    sera ho sentito nuovamente questa notizia brutta, ci è stata molta tristezza., ci saranno preghiere Lorenzo per te e tutta la popolazione del centro Italia dove è stata nuovamente
    colpita dal terremoto. Un abbraccio Lorenzo che va esteso anche a tutta la popolazione del centro Italia colpita dal terremoto.

  • Buongiorno Lorenzo..Mi auguro che le previsioni atmosferiche non accentuino il disagio delle popolazioni colpite dalla nuove scosse di terremoto.Un’evocazione inaspettata di una presenza naturale che l’uomo non riesce a dominare..

    • Ciao Patty, vero le condizioni atmosferiche spesso aggravano queste situazioni. Stanotte non ha fatto che piovere. L’uomo a volte ci mette del suo a peggiorare le conseguenze di questi eventi

  • Buona giornata Lorenzo…Patty

  • Capisco cosa significhi vivere un’esperienza del genere. In modo piuttosto sensibile, io ho vissuto solo quello degli inizi anni ottanta in Campania: eravamo in casa a Bari con amici e non potemmo far altro che scendere in strada. Drammatici minuti che segnano chi li vive. Dopo questa ultima serie di scosse pare dovute all’apertura di una nuova faglia, la situazione peggiora tragicamente. Si fa sempre più difficile, in un paese come il nostro dove su oltre ottomila comuni, molti sono rappresentati da piccoli e antichi borghi abitati da poche persone: sono quelle antiche realtà che appartengono alla nostra storia e alle nostre tradizioni. Che fare? Come affrontare queste emergenze? Come mettere in stato di sicurezza costruzioni millenarie? Sono i grandi temi da affrontare e la matassa da dipanare è bella grossa e intricata. Sono preoccupato perché non è facile badare a tutti questi piccoli centri: si possono salvare le vite sgombrando (è la priorità), ma rispettare i centri agricoli, i borghi storici è un’impresa ardua, lunga e costosissima.
    Buon giorno Lorenzo.

    • Molto vero ciò che dici Carlo. Speriamo soprattutto che nella ricostruzione non entrino in gioco i soliti interessi speculativi. Buona giornata

  • Caro Lori la tua testimonianza è preziosissima per chi nn ha ancora capito la tragedia umana che accompagna questi fenomeni….. tutti giustamente si concentrano sugli aiuti materiali.. ma dopo pochi giorni chi sostiene moralmente soprattutto anziani e bambini???? Il terremoto come tante altre calamità crea traumi che negli anni sono difficilissimi da cancellare!!! Agevolare la vita e dare case sicure ai terremotati (e non tende o moduli abitativi!!) è un modo per ridare un po di sicurezza dopo le scosse…

    • Grazie Deb. Vero sono episodi traumatici. Qualcuno dice che ci si fa l’abitudine, ma io non credo proprio. la sicurezza dovrebbe essere la priorità

  • Putroppo le due cose che non si posso fermare sono i terremoti e l’acqua alluvionale. Noi calabresi ormai abbiamo fatto il “callo” noi conviviamo. Abbiamo un vulvano in mare a pochi chilometri dalla terraferma dove ci sono spiagge bellissime. Se si sveglia tutta la costra calabra tirrenica ed ionica saranno distrutte non tanto dalla lava quanto dalle onde alte del mare. .Qui la terra trema

  • L’ho sentito e mi si è rappreso il sangue nelle vene. Povera gente che, in un attimo perde ogni cognizione di vita, dev’essere terribile. Le condizioni atmosferiche, inusitate e allarmanti, credo facciano parte di queste ondate allucinatorie della natura. Non viviamo tempi “normali”, da molto ormai e l’uomo, per tanti versi, può dire “mea culpa”. Bisognerebbe, specie nelle terre più soggette, costruire antisisma, ma figuriamoci, quante tasche piangerebbero! Speriamo che questo di Roma non porti un seguito da tragedia, certo la paura deve essere tanta e non la si può comprendere se non la si prova. Lo spero anche per te, caro amico Lorenzo, che saluto con affetto sincero…licia

    • Cara Licia, sicuramente l’uomo ha tante colpe, di sicuro nella non corretta applicazione delle norme antisismiche. Grazie per il tuo affetto che ricambio

  • Immagino la tua paura. Io l’ provata nel lontano 1976 quando il terremoto ha colpito gravemente il friuli venezia giulia. E’ triste pensare che ci sia un qualcosa che ci sconvolge la vita come il terremoto. Buon pomeriggio Lorenzo, un abbraccio. Dolce

  • L’Italia, come ben sappiamo tutti, è un paese sismico ma nulla a che vedere con altri parti del mondo tipo “cintura di fuoco”, se vediamo i primi 50 terremoti più forti al mondo non troviamo località italiane, da noi i terremoti non superano i 7.2 – 7.3 della scala richter basta vedere il passato e conoscere i movimenti che avvengono sotto la nostra crosta terrestre, spesso la differenza la fanno il tipo di costruzioni e l’orografia di un territorio che viene esaminata insieme alla sua idrografia. L”Italia ha un patrimonio artistico molto ricco ma nello stesso tempo molto fragile per il passare del tempo ma anche recentemente la speculazione edilizia ha fatto i suoi danni, in pratica i 6.0 di magnitudo della scala richter registrati in questa ultima scossa in Italia, in Giappone non avrebbe fatto così danno e soprattutto tante vittime come purtroppo è successo da noi, li sono abituati a ben altre scosse. Purtroppo i terremoti si possono controllare fino ad un certo punto ma non si sa mai quando possono verificarsi. La nostra bella Italia è altamente sismica, ma credo che nessuno di noi, specie noi meridionali, possiamo dimenticare i terremoti del passato, come quello del 1908. Immgino la paura negli occhi di queste persone, e…posso solo dire che siamo nelle mani di Dio! Un abbraccio Lorenzo.

  • e molti la chiamano convivenza necessaria..

  • Ancora e ancora…pare che la terra non sia mai contenta dei danni fatti, dei morti causati e ne voglia ancora con una cattiveria insoddisfatta. Per fortuna, sembra che le ultime grandi scosse abbiano procurato solo danni ma non vittime. Questa falia, fino a dove arriva? La speranza è grande nel ritornato silenzio , nella tranquillità, se così si può dire, di tantissime persone che vivono con il cuore in gola. UN pensiero anche vicino a te, caro amico, che hai vissuto momenti di alta tensione. Un abbraccio…licia

  • Ciao, a tutte le persone colpite dal sisma che hanno perso tutto vada la mia solidarietà ed affetto conoscendo anche noi calabresi gli eventi calamitori provocati dai terremoti.
    L’ultimo disastro del 19o8 ha provocato oltre 100.000 morti tra la popolazione di Reggio e Messina e po tutti quelli degli anni avenire compresi quelli del 57e 75 ecc. Ora altre scorre nel mare Tirreno a pochi decine di chilomatri dalla costa due vulcani che stanno per esplodere. Siamo nelle mani di Dio per chi ci crede. ciao mimmo

  • Una delle maggiori catastrofi, il terremoto, e a chi non fa paura? Io che sono nata e ho sempre vissuto in città di mare, non dimentico la scossa tremenda quando avevo perso da poco mio padre e di notte i mobili hanno cominciato a piegarsi in avanti, ero sola con mia madre, terrorizzate siamo uscite in strada e ci siamo state, nonostante la scossa fosse stata una sola, come non dimentico quella degli anni 90′ quando ne è venuta una ancora più tremenda, ero in macchina, stavo andando a lavorare, la strada larga fortunatamente deserta in quel momento, perchè la macchina si è spostata da sola nella corsia opposta, uno spavento indescrivibile perchè non mi rendevo conto di cosa stesse succedendo, me ne sono accorta solo quando ho fermato la macchina. Mi chiedo veramente come possano vivere le persone nei luoghi più colpiti, speriamo davvero che non ne vengano più e soprattutto che non ci siano più vittime, mi sembra che l’Italia sia già anche troppo distrutta. Un saluto. Rosa

  • Speriamo bene, almeno per le persone, le case poi le rifaremo, malgrado vi siano i nostri ricordi e sacrifici per averle erette a suo tempo, ciao, Camillo.

  • E le scosse di stamattina? Povera gente, paesini che non esistono piu’, e la gente è stanca e piange. Abbiamo pensato con amici di partire Martedì per una mano d’aiuto, credo ch’Italia dbba svegliarsi. Buona serata domenicale Lorenzo.

  • Io ricordo il terremoto in Friuli , avevo 14 anni , stavo scrivendo una lettera , a quei tempi si usava ancora , oggi molto meno . La scrivania dette un balzo e la penna compì una vera e propria ” prova ” della scossa , molto forte , abitavo a Bussolengo ( Verona ) , si sentì distintamente . Una gran paura , tutti in strada . Ma come sempre si riesce a capire e a reagire quando la scossa è già trascorsa , comunque si voglia , case antisismiche comprese , il terremoto è una di quelle cose , di quei fenomeni naturali che non si possono imbrigliare , almeno a tutt’ oggi . Sono vicino alle popolazioni colpite , mi dispiace anche per un tessuto umano composto da persone laboriose , mi spiace per tutta l’Arte che va persa per sempre . Mi auguro che , come per L ‘ Aquila , si facciano meno discorsi e più fatti .

  • Carissimi grazie per i vostri commenti in questi giorni di alta tensione. Io ero via dai miei familiari per il ponte dei Santi e non ho vissuto quest’ultima tragedia. Il pensiero è alle persone coinvolte nella distruzione e alla perdita di una perla del nostro patrimonio artistico, la basilica di Norcia. Un abbraccio Lorenzo