Presunti flop e numeri a caso per le unioni civili
È in vigore da circa un anno una legge che disciplina le unioni civili, approvata in Italia dopo un’attesa di tanti anni, con grave ritardo rispetto ad altri Paesi considerati civili, in un contesto di pressioni, ingerenze esterne e compromessi. La legge presenta parecchi limiti e talune discriminazioni, ma alla fine è stata emanata e garantisce determinati diritti.
Ci sono, dunque, tutte quelle persone che hanno atteso a lungo che quella legge fosse approvata. Alcuni di loro hanno deciso di usufruire subito di quei diritti faticosamente (e parzialmente) acquisiti. Altri magari decideranno di aspettare ancora. E, considerato che il diritto implica anche libertà, c’è chi deciderà di non usufruirne affatto.
Ma il diritto esiste, è concreto e attuale e tutti devono avere la possibilità di goderne o meno. Non è certo un fondo che viene stanziato nel bilancio dello Stato e deve essere utilizzato subito altrimenti va “in economia“.
Si tratta di ragionamenti forse scontati, ma, a quanto pare, non chiari a tutti. A iniziare dal quotidiano “La Repubblica” che, evidentemente a caccia di nuovi lettori, pochi giorni fa ha deciso di fare i conti della serva, indicando quante coppie hanno deciso di unirsi civilmente in un anno, per far uscire poi un articolo con un titolo abbastanza imbarazzante “Flop delle unioni civili“. In pratica, numeri che presi in assoluto non indicano nulla sono serviti per stabilire arbitrariamente che le unioni civili sono state un flop, neanche stessimo parlando di offerte al supermercato.
I diritti vengono, quindi, ridotti a mere cifre da offrire in pasto a soggetti come Adinolfi o Salvini che, con la bava alla bocca, si staranno fregando le mani e non vedranno l’ora di strumentalizzare questa notizia per la loro campagna denigratoria e distruttiva. Bisogna ricordare sempre che il leader leghista, qualora al Governo, non si farà molti scrupoli ad abrogare tale legge, convinto che i diritti garantiti a qualcuno possano danneggiare altri.
È vero che la libertà di stampa è un diritto costituzionale, ma a volte usare il cervello quando si scrive non sarebbe male.
Mio caro Lorenzo.. La netta distinzione è tra diritti e voti politici,quella forma che non viene conferita nella legge..
Eh già Patty, purtroppo la ricerca di voti porta a calpestare i diritti
Buon fine settimana Lorenzo:)
Buon fine settimana a te cara Patty
Guarda la penso esattamente come te e mi sono convinto che spesso i quotidiani cerchino titoli ad effetto per parlare di fuffa e riempire così le pagine. Un po’ come dire “abbiamo fatto la legge sul divorzio, ma nessuno divorzia”…e allora?
Infatti Giu. IO aggiungerei: la gente si sposa sempre meno e quindi aboliamo il matrimonio “tradizionale”? Ridicoli! Buon week end carissimo
Concordo. Buon fine settimana. 🙂 Dolce
Ciao Dolce
Che poca gente si sia unita civilmente non vuol dire nulla…mica si poteva avere il boom.
Pian piano ne usufruiranno tutti coloro che ne hanno bisogno….magari ci vorrà tempo.
Buon fine settimana caro Lorenzo e continuo a non avere le tue notifiche.
Diana.
Certamente Diana, ciò che conta è che il diritto esista, il resto è robaccia di giornali di bassa lega. Buon fine settimana a te
eccomi qui..le Unioni di fatto sono sempre esistite e il progetto di vita accomuna lo scopo e il legame…finalmente c’è l’inizio di duna regolamentazione a diversità di precedenti e sterili tentativi boicottati..un numero non può influenzare il diritto soprattutto se lo stesso da voce ad una minoranza.
Vero Noir anche se credo che l’Italia sia un Paese che ha generalmente poca attenzione per i diritti delle minoranze