Aforismi – L’allegria è una cosa seria

Per me, un dipinto deve essere una cosa amabile, allegra e bella, sì, bella. Ci sono già abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile far ammettere che un dipinto possa appartenere alla grandissima pittura pur rimanendo allegro. La gente che ride non viene mai presa sul serio”. (Pierre-Auguste Renoir)

Il grande pittore francese Renoir, maestro indiscusso della corrente pittorica dell’Impressionismo, aveva davvero ragione quando diceva che la gente che ride non viene mai presa sul serio.

Se ci pensiamo bene, in molti settori (dall’arte alla musica, al cinema, al teatro e alla letteratura) prevale quello stereotipo un po’ schizzinoso, che tende a far coincidere la qualità con la serietà, come se non fosse possibile diffondere cultura con il divertimento.

Ricordo che una sera in televisione la programmazione prevedeva contemporaneamente un film sul problema dell’immigrazione ed una trasmissione molto trash (immagino sia chiaro a quale trasmissione mi riferisco); su Facebook una ragazza, in forza di quello stereotipo di cui sopra, commentò dicendo che quella sera erano state poste a confronto le due facce dell’Italia. Francamente, credo che tra queste due presunte facce in realtà vi siano tante sfumature che contemplano anche la possibilità di fare intrattenimento in maniera intelligente e costruttiva.

In proposito, Italo Calvino diceva che il divertire è una funzione sociale: “penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine, bisogna che si diverta, bisogna che abbia anche una gratificazione; questa è la mia morale: uno ha comprato il libro, ha pagato dei soldi, ci investe del suo tempo, si deve divertire. Non sono solo io a pensarla così, ad esempio anche uno scrittore molto attento ai contenuti come Bertolt Brecht diceva che la prima funzione sociale di un’opera teatrale era il divertimento. Io penso che il divertimento sia una cosa seria”.

Ma torniamo al nostro Renoir e ai suoi quadri allegri che, a suo dire, dovevano far venire voglia di entrarci dentro, essendo pieni di colore e luce vibrante. Tra i suoi dipinti più famosi, il Bal au Moulin de la Galette, realizzato nel 1876 e conservato nel Museo d’Orsay di Parigi. Un vero capolavoro che ritrae un momento della vita parigina in un’atmosfera di felicità e abbandono, nello spensierato contesto della Belle Époque.

Il luogo ritratto è il Moulin de la Galette, un locale allestito in un vecchio mulino, sulla collina di Montmartre, il quartiere degli artisti. Pare che il pittore frequentò tale locale per parecchio tempo al fine di rendere in maniera autentica nel dipinto la sfrenata gioia, la dinamicità delle figure danzanti e la folla vivace, in un’atmosfera quasi surreale. Perché l’allegria è una cosa seria e va studiata a fondo.

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