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Venezia 75 non può dirsi trattata esaustivamente senza una febbrile presenza e attenzione alle proiezioni dei film in concorso per i premi del Leone alato  e di quante più selezioni sino al VR Theater, alle Conferenze  Stampa e dei Critici,  Lezioni di Cinema, entertainment, immersi nell’atmosfera del Lido negli “sbarchi” del gotha cinematografico chiamato alla Kermesse  e negli eventi correlati come l’inaugurazione de “Il Cinema in Mostra. Volti e immagini dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932 – 2018“:  con i materiali dell’Archivio Storico della Biennale, e la  riapertura simbolica del Des Bains che ha rappresentato un luogo identitario e vitale del territorio.

Des Bains La location più suggestiva di Venezia 75, dei grandi film del novecento “Morte a Venezia” (1971)  di Luchino Visconti, accanto ai luoghi ‘classici’ come il Palazzo del Cinema e il Casinò.

Insomma Venezia motore di eventi, masterclass, premi, cocktail e feste per accogliere il cast dei film o promuovere sponsor ogni anno diventa questo ‘indotto’ occasione di scoperta di posti tra il Lido e Venezia. Dal de Bains ritrovato, però, alla  tendenza (modaiola) di penne “accredidate (e non più)” di trascurare il core cinema e dirigersi solo sulla macchina Vip e creare persino quella dell’insulto, il corpus cinema traballa per qualche istante.

Insomma bisogna guardarseli i film. E sapere della Carta per la Parità e l’Inclusione WOMEN IN  FILM  sottoscitta alla mostra Venezia 75 “riconoscendo l’importanza dell’impegno contro le eventuali discriminazioni che possano limitarne l’espressione”.  Aspettandosi però che tra gli accrediti, tra i cultori del cinema, possa esserci l’infiltrato Sharif Meghdoud, il gavettuolo di preconcetti, che al “The Nightingale” di Jennifer Kent si manifesta con commenti deplorevoli alla regista (vergognati puttana fai schifo ….):  “la parola discriminante che poteva essere quella come un’altra”.

Come dire Vita e Morte a Venezia. Vita e morte della parola. Tra chi può e non deve e chi non può e sa. Ma anche senza esserci, può essere illuminante “mettere mano” alle cartelle stampa, ai materiali, alle clip e i trailer, le photocall, i pressbook con le note di regia eccetera. Un privilegio, un bel dono, l’accredito online, per chi ama Cinema e l’immersione nella notizia. Passione illuminante.

Dizzly

 

Vita e Morte a Venezia (75) Chi può chi non può e il caso Nightingaleultima modifica: 2018-09-11T12:51:57+02:00da Dizzly