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Dior Della Moda

“Memoria collettiva sulla quale si fonda il nostro presente”. Archivio di Cameraphoto* dal 12 Vernice per la stampa. I fasti del Settecento e la magia Veneziana.  DIOR DELLA MODA, le sue collezioni erano attese e contese nel mondo.  Il 1951 è un anno magico per Venezia. Gli scorci più intriganti della città sono coprotagonisti dalla campagna che in tutto il mondo diffondeva le proposte di quello che è il sarto più popolare del momento: Christian Dior. Il primo focus della mostra sono le 40 immagini di Cameraphoto selezionate dalla collezione messa in scena a Venezia. Le bellissime modelle vestite da Dior duettano con Venezia: canali, chiese, palazzi non sono mai un puro sfondo ma protagonisti alla pari delle creazioni del grande sarto.

*”L’archivio storico, composto da circa 300.000 negativi schedati,  oggi denominato” Archivio Cameraphoto Epoche”è tutelato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo  dal 2014.

Nel 1950 Dior aveva imposto la Linea Verticale, nel '51  come documentano le immagini esposte in Villa Pisani - la donna non poteva che vestire in Ovale: spalle arrotondate e maniche a raglan, tessuti modellati sino a diventare una seconda pelle. Complemento indispensabile, il cappellino, per cui Dior si ispirò, quell'anno, ai copricapi dei coolies, alla cinese quindi.
 Per l'autunno, creò invece la linea “Princesse” in cui la vita dava l'illusione di estendersi sino a sotto il seno.

lL secondo nucleo di questa affascinante mostra a Villa Pisani è dedicato al Gran Ballo di Palazzo Labia, l’evento mondano del secolo. Nello stesso anno, il 3 settembre si celebra a Palazzo Labia il Ballo del Secolo”, quel Bal Oriental voluto da Don Carlos de Beistegui y de Yturbe, che richiamò dai 5 continenti un migliaio di protagonisti del jet set. Un ballo in maschera che impegnò Dior, con Dalì, il giovanissimo Cardin, Nina Ricci e altri, in veste di creatore dei costumi per gli illustrissimi ospiti. Un evento che riverberò nel mondo i fasti del Settecento Veneziano, di Goldoni e Casanova le cui immagini, pubblicate da Life, fecero sognare il mondo.

Al Bal oriental i Duchi di Windsor, i Grandi di Spagna, l’Aga Khan III, il Re Faruq d’Egitto, Winston Churchill, molte teste coronate, principi e principesse, schiere di milionari, artisti come Fabrizio Clerici e Leonor Fini, stilisti come Balenciaga e Elsa Schiapparelli, protagonisti del jet set come Barbara Hutton, Diana Cooper, Orson Welles, Daisy Fellowes, Cecil Beaton, i Polignac, e Rothschild, ad accoglierli, in mezzo a nuvole di ballerine e Arlecchini, il padrone di casa che, camminando su piattaforme alte 40 centimetri, dominava abbigliato da Re Sole. Lui era l'’erede di una immensa fortuna creata in Messico. Viveva tra Parigi, dove possedeva una casa disegnata da Le Courbusier e decorata da Salvador Dalì, e un castello di campagna. Aveva acquistato e restaurato Palazzo Labia ed ora lo offriva ai suoi amici.

I due focus della mostra consentono di puntare il faro su un frammento della millenaria storia di Venezia, aiutandoci a ricostruire una memoria collettiva della quale certamente però, mi si consenta la domanda, può dirsi ancora si fondi, in qualche modo, il nostro presente?

DIOR DELLA MODA Christian Dior Venezia e il Bal Oriental |Il Ballo del Secoloultima modifica: 2019-04-09T10:46:51+02:00da Dizzly