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 “Arte brut, punte secche, tempere, incisioni, pennellate vigorose”. Arte come Responsabilità sociale.

La Banca d’Italia in 120 anni di storia ha tra i tesori messi da parte non solo libri e monete ma anche arte e quadri acquistati. I primi fondi di opere degli anni 50 e 60 sono stati esposti a Frascati, in un una Mostra che replicata a Latina, Bari e Palermo, ha visto l’affluenza di oltre centomila visitatori. Questo indirizzo di apertura dell’Istituto bancario nazionale verso la comunità si rinnova con l’esposizione odierna di un fondo outsider direttamente da palazzo Koch di Banca d’Italia di “artisti, utenti in terapia” .

L’arte che è stravagante racconta anche il mattoide, il raro, oltre che sé stessa.
In questa trasmissione, non solo delle epoche, da artista al mondo, il cosiddetto ruolo di sensibilizzazione dell’arte si perfeziona nella cura della condizione riconosciuta. Il male d’arte è la passione per questa, e questa, cura la necessità di fruire e far fruire dell’arte. In un aiuto non indifferente e a doppio verso. “Tu sai cosa sei mentre lo fai”. Arte di vivere. Qualunque condizione umana.

Ecco dunque la “terapeuticità” dell’arte è lo strumento, nel perseguire benessere individuale e collettivo. Promuovendo il protagonismo attivo degli utenti, delle loro famiglie e dei cittadini tutti cui lo stesso “Ente comunale è il front office”.

43 opere di artisti che insieme sono belli – annuncia  il capo dipartimento della Banca d’Italia Luigi Donato l’apertura della mostra “Arte come Responsabilità sociale”. Con Asl 6 e  Assohandicap, Laboratorio Dionigi, Murequal, e Madrepora della psicologa Francesca Blasi, che propone uno spettacolo teatrale con chiose sui testi di Johannes Brahms del gruppo terapeutico danzamovimento (replica venerdì 18 h.16:00): una performance sulle “madri di plaza de Majo” ossia le madri dei desaparecidos, i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina.

Ma un sinonimo di artista qual’è?

C’è un tempo percettivo sperimentato intimamente da ogni soggetto. Aion, un momento di sparizione dal resto del mondo (Akiko Busch How to Disappear ) in cui ci si riappropria di una propria visibilità, a tu per tu con sé stessi. Sono istanti di un eterno presente in cui mettiamo in uso un’arte. Quella di riflettere, o più semplicemente di addentrarci in altri spazi dove si manifesta l’intuizione artistica. Si elabora un segno, un suono, come cifra di comunicazione.
Modi dell’arte per trasmettere il mondo o per osservare se stessi in relazione al tutto.
In questo, l’arte e gli artisti hanno molteplici ruoli. Estraniandosi dalla realtà come appare, colgono e trasferiscono una visione dei nessi tra oggetti, persone. Simboli, ne forniscono l’astrazione o il responso: una sorta di diagnosi e “cura” stessa della propria impellenza a manifestarsi attraverso i linguaggi dell’arte.

Cioè realizzano, danno corpo a concetti inusuali o familiarità all’inconsueto stesso, che percorrere la dimensione umana. E questo può cambiare il mondo. Come ben esprime Michelangelo Pistoletto: L’Arte deve fare lo sforzo di cambiare la società laddove la società ha bisogno veramente di cambiare ...” . L’arte aggrega e pone il pubblico davanti alle altrui riflessioni, lo dispone al confronto. L’arte di per sé è inclusione, accetta la “stravaganza” e la normalizza: veicola un messaggio utile all’estetica e all’etica che può sfuggire alla dimensione pratica e quotidiana pressata dal survivre.

Arte e artisti diventano operatori inclusivi. Trasmettono segnali dell’occorrenza. Si pensi ad un cluster di maghi – mago è uno dei sinonimi dell’artista – che si interessa delle condizioni di una sfera particolare di umanità e la tratteggi con ogni formula: teatro, danza, narrazione, arti figurative, performance artistiche per dare voce, memoria e traccia della ricchezza in termini di diversità di cui è portatrice. Che decida di narrare dei testimoni di disagi accumulati, si pensi ai desparecidos dell’America, per esempio, o all’enorme razzia di genti in Medio oriente. L’epurazione ebrea stessa intesi come abusi collettivi, o il femminicidio nel mondo; ed altre condizioni di disabilità fisiche e mentali, alterazioni improvvise dello stato di salute e fenomeni identitari, complessi come il transgender.
“Tu sai cosa sei mentre lo fai”. Arte di vivere. Arte Tra Noi.

“Belli insieme” Banca d’Italia e Fondo outsider. Arte come Responsabilità socialeultima modifica: 2019-10-14T08:51:20+02:00da Dizzly