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Quercia di Dante

Alberi monumentali e rievocazione della prima Cantica di Dante nell’imminenza delle Celebrazioni Dantesche

Si narra che Dante, rientrando da una ambasceria a Venezia, si sia smarrito nell’intrico di acque e boschi del Delta. Per ritrovare la strada, si sarebbe arrampicato su un albero particolarmente possente, individuato nella colossale Grande Rovra di San Basilio. Il monumentale esemplare di Quercus robur dominava l’argine del Po di Goro, nei pressi di San Basilio. Un albero che risulta citato, per la sua altezza e maestosità, anche in un atto notarile del 1548.

 La Rovera di Dante, la grande quercia oggi non domina più il paesaggio del Delta. Il 25 giugno del  2013 il tempo ha avuto la meglio sul Patriarca del Delta, un albero alto più di 26 metri.Per il Polesine fu la perdita non solo del decano dei suoi alberi ma di un simbolo particolarmente amato.
A Rovigo, a Palazzo Roncale, una mostra rievocherà la storia della Grande Quercia, proponendo immagini dell’albero e della sua caduta, esponendo anche una reliquia del Patriarca e il sudario che un’artista stese sul suo tronco abbattuto, ricavandone una specie di sindone.
Contestualmente sempre a palazzo Roncale si presentano 
“Visioni dell’Inferno”, un confronto tra tre diverse interpretazioni in immagini dell’Inferno di Dante, nell’Ottocento, nel Novecento e oggi di Dorè,  Rauschenberg, Brand.

Inferno

in foto L’inferno secondo Brigitte Brand

 

 

La grande quercia di Dante. La Reliquia, il sudario. L’Infernoultima modifica: 2020-02-20T13:51:39+01:00da Dizzly