TRASMISSIONI UTILI. “Il nostro pensiero è già inumano nei casi migliori. Non andrà tutto bene perché le cose già andavano male, e non c’è nessuna normalità a cui tornare”. La somiglianza tra i fenomeni di Infodemia e Spillover che riscrivono in modo ostinato comunicazione e RNA (distruggendo corpo e idee); l’impasse tra l’Umanesimo nostalgico e il delirio tecnologico del Transumanesimo – umano e inumano – sono alcune delle riflessioni al centro delle scritture di “Aggredior Virus” dello scrittore e filosofo Claudio Comandini. Con volontà di futuro, inclusi gli sguardi al pensiero cinese, l’autore nel saggio guarda alla normalità perduta a causa del coronavirus, ma anche alle informazioni disordinate e contrastanti che spesso la rendono sagra di trionfalismi e patetici banalismi.
“Un microbo patogeno ha messo in ginocchio l’umanità, e tutto il mondo si è fermato. La crisi che il virus ha rivelato non riguarda soltanto i suoi effetti, ma investe un sistema complessivo di cui ha evidenziato i problemi che riguardano tutti gli aspetti della nostra vita personale e collettiva: l’ecologia, la sanità, la politica, il diritto, la finanza, la comunicazione, la religione, addirittura le nostre relazioni più prossime”.
“La ripartenza – spiega Claudio Comandini – non potrà né continuare nel solco precedente come se niente fosse accaduto, né accontentarsi di una semplice implemetazione digitale, né tantomeno compiacersi di fantasie regressive”.
Eppure questo è ciò che sta accadendo, allora “i migliori giorni della nostra vita – questo il sottotitolo di Aggredior Virus – è la possibilità di considerare questi questi giorni di isolamento e silenzio i migliori della nostra vita, se si riuscirà ad evolvere più di quanto possa mutare un microorganismo. Allora torneremo a vivere meglio di prima.
Edito da Il Mondo nuovo l’eBook è anticipato dalla video intervista di Agata Chiusano, docente di Video Arte ed Artista, con ost sonora dello stesso Comandini. Il libro sarà presentato alle h18.00 del 23 maggio sul canale FB delle Scuderie Aldobrandini per l’arte. Le Scuderie e il Virtuale.
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