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Caro Fabio
….occorr cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio…
Oggi sembra un primo dell’anno…un giorno speciale, non solo per la ricorrenza della nascita della Repubblica. lA LETTERA DI CARLO MARCHETTI AL FIGLIO D’ARTE
Ogni segno o simbolo possiede un significato e un significante diverso. L’abilità di riconoscere e gestire i simboli viene definita funzione semiotica.
Le rappresentazioni sono parte integrante della nostra vita. Usiamo di continuo segni e simboli, perché ci aiutano a pianificare, comunicare e orientare le nostre azioni. La loro utilità risiede nel fatto che ci permettono di interagire mentalmente con un elemento senza sperimentarlo nella realtà. Ogni rappresentazione possiede due elementi: il significante e il significato. Il primo si riferisce alla componente fisica della rappresentazione. Ad esempio, le lettere che formano una parola o i tratti di un disegno. Il significato è l’immagine che si crea nella nostra mente quando vediamo un determinato simbolo. L’uso delle rappresentazioni apre un universo di possibilità allo sviluppo mentale. Permette al soggetto di distanziarsi dalla situazione presente e aprirsi a luoghi distanti nel tempo e nello spazio. Apporta inoltre la capacità di creare mondi fittizi che esistono solo nella nostra immaginazione.
Ed è questo che ha fatto Fabio Camilli con il suo lavoro d’artista in questo periodo di isola-mento dal mondo conosciuto quotidiano. Attraverso il suo segno ha rivisitato e ha creato una nuova veste o significato alla sua percezione, per crearsi la possibilità di una via d’uscita dalla sua prigione che era diventata la sua stanza, creando e progettando così proiezioni nuove con diversi significanti liberatori come: (Ponti, scale, portali), insomma, sempre possibili collegamenti, o misteriose e ignote vie d’uscita…
Attraverso il disegno, Fabio comincia a dimostrare la sua capacità di rappresentare la realtà, ed è necessario sottolineare che questa attività va oltre la semplice copia della realtà. Disegnare significa realizzare un’immagine interiore: e il bambino creativo disegna ciò che sa dell’oggetto che vede. Non dobbiamo dimenticare che la funzione semiotica è una delle abilità più importanti per l’essere umano. Si tratta della funzione che ci ha portato a creare un sistema di comunicazione. E con il linguaggio, abbiamo creato una cultura e una storia che ci hanno consentito di progredire e sopravvivere.
E anche in questo contesto di limitazioni e forti disagi causati dal COVID-19, il caro Fabio Camilli è riuscito a trovare la sua terapia per la sopravvivenza, attraverso il linguaggio dell’Arte, che gli ha permesso di proiettarsi in nuovi Mondi e Città invisibili.
Come padrino di questa prima mostra di Fabio, mi sento di fargli i miei più sentiti auguri per questa sua prima esperienza espositiva, e riporto tutta la mia stima per il suo straordinario talento, Artistico e Umano.
Concludo con una citazione che mi sembra calzante in questo contesto che stiamo tuttora vivendo…
“ L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Italo Calvino, Le città invisibili
Carlo Marchetti