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FASE1FCal via oggi 13 giugno con Vernissage 

Fase1

FASE1 Gli acquarelli “dalla 40ena” di Fabio Camilli

[La quinta exposit di SIT n.ZERO].

FENOMENO DIDASCALIE. Se ne parla nell’ambito della cura di mostre come un fenomeno tanto ovvio quanto sottovalutato, ma curar mostre non è mai affare da poco. Le didascalie non sono un inutile orpello, né il suggerimento definitivo delle opere.  Le didascalie di Fase1 di Fabio Camilli  si trasformano in gadget “Segnalibro” per portarne via memoria tra le pagine di altre letture; segno come nota, appunto, tramite  e traccia di emozioni. Curare mostre e recensire è fare emergere l’inaspettato, ciò che nell’intimo ha sommosso l’autore, il quale non usa parole per questo, e si offre alle descrizioni.

È il percorso espositivo  particolarmente ritmato  con trittici e dittici di opere ed altre isolate – raggruppamenti e distanziamenti -, a dare  le informazioni di senso dell’indagine dell’autore nel quotidiano.  “Congelato”  dal lockdown, e presentato in questa temporanea d’arte. A questo andamento narrativo dovrebbe lasciarsi andare lo spettatore, esplorando con l’autore.

Le Demarcazioni lineari, esplorazioni e prospettive dei limiti prossimi e spaziali del Primo gruppo che inizia da “Superlune” e si chiude con la “sentinel Vega” è come dire il traino con il quale, dall’esplorazione dei confini materiali – Due Finestre, Dalla 40Ena, “Di Spalle” e “Frammenti di Luce”, si arriva alle speculazioni cosmiche e stellari; tenendo conto di una “human terapy”  (pet terapy inversa di scambio) operata dall’animale di compagnia, ossia uno dei modi per uscire di casa nel lockdown  per dovergli badare, eppiù esser badato. L’autore  bloccato dal portone chiuso e tetro scorge sì luce nei riflessi pavimentati, ma e  come in ogni altra posa negli acquarelli, la luce.

Quel “guardar alla Luna” attraverso la parabola Tv, trasmissione e comunicazione, è metafora e  bisogno di uno scalino per ragionare, di una scala per arrampicarsi e via d’Uscita.  Che questa poi porti sulla (sognata) Luna e la nostalgia per la Terra, l’unico posto che restituisce l’ “io”, l’identità agli uomini, come si narra nelle Cosmiche di Italo Calvino, è tale allo strazio del proibito andare e soprattuto del restare vitale, anche attraverso le connessioni e il futuro atteso.
Gli spazi vietati, via via illustrati, vuoti, e ricombinati sotto denominatori geniali – il trittico ravvicinato “Primavera Reclusa”, “Domenica alle sbarre”, “Panchine in Attesa” in cui tre spazi fisici determinanti valori di “opera lavoro” relazioni e credo  – Na fojetta, Piazzetta del Garibaldino, La Piazza con San Pietro – rilevano l’inquietudine e l’intuizione del tempo. “La domenica delle Sbarre” cade nel giorno precedente quello Delle Palme (e i relativi divieti di assembramento religiosi). Il tetro giardinetto, il flash noir sulla sparizione delle figure umane in un luogo di aggregazione;  “La primavera reclusa”, come l’impossibilità di seguire l’avvicendarsi delle stagioni e del lavoro, nello specifico Na Fojetta, il ristorante dove Fabio Camilli esercita ed esprime la sua dimensione lavorativa, bloccato dal Lockdown, e una raccolta di vaste memorie, avendo vissuto quel luogo dall’infanzia.
Lo spazio creativo, infine, del terzo gruppo in cui il rimando al gioco, al parco, all’artigianalità,  con la bottega chiusa eppure “groviglio di vita”; alle espresse esigenze di.vino dei reclusi al palazzetto per “sopportare”, concessione autorizzata, Camilli individua coscientemente i sogni umani nel Parco dell’Ombrellino, “il primo  bene pubblico chiuso”, e gli incubi nelle attività perdute e le prigioni. Reclusioni per le quali, tuttavia, la concessione che pare di temporanea di libertà si intercetta nel buco dell’antica griglia per il passaggio della bottiglia o della Fojetta (rimando necessario della cultura enologica e culturale di Frascati)  e sussiste nella simbolica buca delle lettere del portone con batocco. “ToKTok”: attesa e speranza, qualunque medium, dalla carta alla mail, al bicchier di vino. Sullo sfondo di Frascati, “ComuneRgb“, il tricolore di unità e quinta scenografica, contenitore degli accadimenti rappresentati a tecniche miste, baluardo di resistenza.

Non pare vero che negli Acquarelli con vista di Fabio, si possano individuare tanta tecnica illustrativa e contingenza, riflessioni  e speranza. Il percorso Fase1 è anche una sintesi delle Life Skills emotive relazionali e cognitive con le quali Fabio Camilli, giovane emergente, affronta la quarantena da covid19. Riportando per sé e il pubblico le indicazioni di una strategia in cui i caposaldi sono le relazioni con l’ambiente, e di cui la grande capacità di osservazione ne trasforma l’apparente ordinario. Nel ricollocare le opere in questa traccia, s’individuano la gestione delle emozioni e dello stress. Fabio Camilli affronta la quarantena con una febbricitante produzione di disegni, individua e comunica le relazioni efficaci per sè e gli altri, suggerisce il pensiero creativo come abile strumento di vitalità e qualità.

 

FASE1 e Le Life Skills di un autore emergenteultima modifica: 2020-06-13T14:09:09+02:00da Dizzly