Dedicata a una geisha

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L’impatto delle mascherine. Bavaglio, mutanda, milioni di mascherine usate, abbandonate, perse,  tanto che urge uno smaltimento mirato. E mentre a Wuhan si può girare senza, qui , dopo averle prodotte in ogni forma, passano all’arte. La fondazione 107 torinese ha indetto un contest d’artista che tra le altre, e non con poca ansia,  presenta “Dedicata a una geisha” dell’artista Anna Onesti.


La mascherina autoprodotta è una stampa digitale su carta fotografica montata su carta giapponese udagami, elastici tinti con il cartamo tintorio (benibana) ed è una piccola opera che unisce le sue tre grandi passioni il Surrealismo, il Giappone e le tinture naturali.
Le mascherine sono anche votabili sul sito 107, e basta scorrere per vedere i lavori.

 

Dedicata a una geishaultima modifica: 2021-05-04T09:56:27+02:00da Dizzly

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2 Comments

  1. La foto sulla mascherina sarebbe più bella e fine se le mani fosse curate e giovane.

    • Punti di vista. Potrebbe diventare anche una “bella foto”. Se avesse avuto l’intento di patinare con una perfezione soltanto esteriore.

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