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g22Come si interpreta? “il Modello di Domanda deve essere compilato e sottoscritto con firma digitale, in formato pdf e non p7m”…

È fatta. L’iter di approvazione delle domande del bando Vitamina G edizione 2022 è giunta al termine nei giorni scorsi. Chiudendo tutte e due gli occhi sulla preselezione dell’ambito B –transizione ecologica, – ovvero il numero certo dei vincitori di un solo ambito rispetto ai denari destinati a tutti gli ambiti, ricordiamoli:

ambito di intervento A “Valorizzazione del territorio e turismo”;
ambito di intervento B “Rivoluzione verde, transizione ecologica, agricoltura e tutela dell’ambiente”;
ambito di intervento C “Inclusione sociale, coesione, integrazione, parità e pari opportunità, cittadinanza attiva”;
ambito di intervento D “Cultura & Creatività”;
ambito di intervento E “Qualità della vita, sport e benessere psico fisico”;
ambito di intervento F “Associazioni Giovanili già vincitrici nella scorsa edizione del bando Vitamina G”;

la falcidia di domande non ammesse per non aver rispettato l’obbigo di sottoscrivere la domanda con firma digitale, è sconcertante. Legittimo domandarsi, rispetto ad un possibile e incauto agire delle centinaia di giovani riuniti in gruppi informali e non, se i requisti dell’Atto n. G06342 del 20/05/2022 fossero chiari e ben specificati.

La Tara ad occhio di oltre 200 progetti su più di 600 presentati  – tra Ati e gruppi informali  – indica un cuneo di ombra nell’informazione che la regione Lazio che vanta un assetto tecnologico digitale innovativo ed  è una delle regioni più informatizzate d’Italia, dovrebbe affrontare con maggiore onestà. Questo alla luce del ginepraio tra firma elettronica, digitale, p7m, formato pdf, insomma cades e pades e non l’autografa su pdf che crea non pochi dubbi sulla legittimità degli Atti nella comunicazione istituzionale.  A questi Atti si può fare ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione, ovvero, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di 120 giorni dalla data di pubblicazione.
Tempi che ovviamente non troveremo a disposizione, dato che i nodi  possono venire al pettine solo dopo le graduatorie di ammissione/ esclusione, e coi tempi di produzione di queste si va oltre i 120 gg considerati dal ricorso.

Si può  presentare controdeduzione alle stesse entro 10 giorni a patto che le comunicazioni arrivino nelle pec personali dei proponenti, fatto che non risulta in gran parte delle caselle di posta dei destinatari, in generale.

L’italia nell’innovazione tecnologica sta spingendo molto, a riprova di ciò tramite con un gestore web- esempio Aruba – , possiamo ottenere una firma digitale da remoto a circa 40 euro in poche ore, da usare con OTP un generatore di password momentanee per firmare documenti garantiti, come quelli che vengono richiesti sempre più spesso dalle Amministrazioni Pubbliche. Uno scherzo da ragazzi per i ragazzi, eppure perchè il gran defalco? Basti pensare che all’occhiello abbiamo il riconoscimento Spid e il basso costo di Firma digitale da remoto. In Inghilterra ad esempio si può ottenere una firma digitale solo col riconoscimento facciale online e il non modico(!) costo di 70 euro + iva per ricevere forse un kit dopo giorni.

Dai bandi in cui si poteva sottoscrivere elettronicamente – il penultimo – alla firma digitale, è stato fatto un passo da gigante per le amministrazioni senza le adeguate informazioni al pubblico cittadino.

Come si interpreta il paragrafo: il Modello A di Domanda compilato e sottoscritto con firma digitale, in formato pdf e non p7m?

La firma digitale è ben altro, non solo induce equivoco per nome, di solito una firma autografa e scansionata viene sigillata in un documento chiuso come il PDF.  Anche la firma digitale però può prodursi i n formato PDF e dunque Pades, mentre con Cades la seconda opzione di  firma digitale,  si appone su tutti gli altri documenti come doc, docx eccetera.

Dunque centinaia di progetti costati ai giovani  cittadini ore di progettazione e formulazione coerente delle idea fattibili per avviarle con un contributo a fondo perduto,  vanno alle ortiche per la formula firma digitale, in formato pdf e non p7m, che in nessun altra appendice dell’atto viene sufficientemente illustrata.

Una domanda alla Regione Lazio al galoppo nell’innovazione digitale, e  che già nei nuovi bandi specifica meglio le caratteristiche della firma digitale necessaria a sottoscrivere le domande,  il nuovo intervento sulle identità digitali di questi giorni che metterebbe in solaio lo Spid – migrazione verso le CIE –  creerà il nuovo gap dei prossimi bandi?

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VITAMINA G 22 FALCIDIA DI PROGETTI GIOVANILI E Il ginepraio dell’innovazione digitaleultima modifica: 2022-12-22T18:23:12+01:00da Dizzly