Il buon pane

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Oggi in pausa pranzo il “solito panino”.

Solitamente porto in ufficio per il pranzo un panino, visti anche i costi eccessivi dei piatti preparati al bar o nei locali, per chi è costretto o preferisce mangiare fuori.

Il “solito panino” che acquisto al mattino dal panettiere, mentre vado al lavoro.

Un panino che spesso è di gomma o secco. Ma non è così solo dal panettiere vicino a casa.

Ho provato ad acquistare il pane anche in altre panetterie di diverse zone, ma è sempre lo stesso, di gomma o talmente secco che si sbriciola e si spacca tutto mentre lo si mangia.

Oggi riflettevo su questo, da diversi anni ormai è difficile riuscire a trovare il buon pane.

Il pane fresco, come era una volta. Il pane che lasciava la scia di profumo, che se anche lo mangiavi la sera a cena, era ancora buono, e l’indomani mattina ancora a colazione, senza essere “pasto per le galline”.

Ricordo ancora la colazione di quand’ero bambina, una bella scodella di latte e cacao e il pane da immergere per fare la zuppetta.

Il pane che da sempre è stato un alimento di primaria importanza e consumo sulle tavole anche nella povertà, dato che era acquistabile a prezzi modesti, e chi aveva poco companatico per accompagnare colmava lo stomaco con il pane.

Insomma, anche la cultura del pane si sta perdendo, sostituita dai prodotti confezionati.

Condividere il pane sulla tavola, era spartire qualcosa di più.

Il buon paneultima modifica: 2017-01-04T13:45:23+01:00da DoNnA.S

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