La bellezza interiore

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Ascoltando i discorsi delle donne, in giro qua e la, per la maggior parte riguardano l’abbigliamento, scarpe, trucco, e quant’altro si tratti di aspetto esteriore, la bellezza.

Ricordo che anch’io da giovane, curavo molto l’abbigliamento, il trucco, come volessi distinguermi per la mia bellezza esteriore.
Come voler attirare l’attenzione o sentirmi bella per quello che avevo da mostrare esteriormente.

Con la maturità sono cambiata molto.

Non solo è cambiato il mio aspetto fisico, il viso sfiorito e appesantito da qualche rughetta, i pochi capelli che mi sono rimasti con qualche filo bianco, e che sono obbligata a tenere molto corti.

Eppure tutto questo cambiamento esteriore mi ha allineata con il mio interiore.

Ora non sono particolarmente curata ed elegante esteriormente, il trucco per me non significa niente, anzi mi preferisco acqua e sapone.

Ora mi sento più apprezzata per quello che sono io, interiormente come persona.

Ascoltata o guardata negli occhi per quello che hanno da dire, i  miei occhi che comunicano le mie emozioni in tutte le loro sfumature.

I miei silenzi, il mio umore variabile, me stessa, semplicemente così come sono.

Un saluto fa sempre piacere

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Un saluto fa sempre piacere!

Da chi si sente o vede ogni tanto.

Dai vicini di casa.

Da chi si incontra in ascensore o per i corridoi dell’ufficio.

Purtroppo da tempo il saluto è una cortesia o buona educazione che viene a mancare.

Vicini di casa, anche di porta che se non ci sbatti contro, fanno finta di non vederti, a meno che hanno bisogno loro di chiedere o di parlare di qualcosa, in questo caso, mi salutano e fermano per due chiacchiere.

Colleghi di lavoro, alcuni che salutano a fatica se  mi incrociano oppure se ci si incontra fuori dal luogo di lavoro fanno finta di non vedermi.

Mi domando se sono io ad essere antipatica alle persone e non me ne rendo conto oppure è solo maleducazione!

Pensieri

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Stanotte è stata difficile.

Pensieri che continuavano a girarmi per la testa, che sembrava un frullatore.

Di conseguenza mi prendeva un’ansia pazzesca.

Ma come si fa ad andare a dormire tranquilli e sereni, dopo che in tutta la giornata si sono accumulati pensieri, stanchezza, problemi, arrabbiature e ansie.

Facile a dirsi, stacca la spia, non pensare…rilassati…

Chissà com’è che quando ci si mette a letto per dormire, BAM…il cervello parte come impazzito attraversato dai mille pensieri, di tutto e di più!

 

fiducia

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Bella parola!

La fiducia è importante è la porta aperta per comunicare, credere, connettersi con l’altro, condividere confidenze, segreti.

Quante volte nella vita, ho inciampato in questa parola, cadendo rovinosamente e amaramente nella delusione.

Oggi mi sembra che i rapporti tra le persone siano ancora più difficili.

E’ difficile aprirsi e fidarsi quando non si crede più a niente e a nessuno.

 

 

Riepilogo della giornata

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Questa mattina il buongiorno e gli auguri di San Valentino li ho ricevuti dalla mamma. L’importante è riceverli da chi vuole bene sinceramente, e poi dimostrarlo sempre.

Arrivata al lavoro anche il mio capo, ci ha portato un piccolo cuore di cioccolatini per farci gli auguri. Sembrerò anche acida, ma direi inappropriato.

Capisco che voleva fare una gentilezza, un pensiero, ma non era una ricorrenza da festeggiare da parte del capo. E poi diciamola tutta, prima mi rendi la vita pesante però poi mi fai il regalino?

A pranzo ho mangiato un piatto di pasta con i broccoli. Almeno così me l’hanno venduta. Dei broccoli c’erano solo alcuni gambi grossi mentre ben poco della parte più tenera e ovviamente buona.

L’ordine on line della farmacia: dopo gli ultimi 4 mesi in cui hanno sempre sbagliato sull’etichetta l’indirizzo della consegna, con le conseguenti mie tribolazioni, finalmente il mio ordine è arrivato, con un giorno di anticipo e  con l’etichetta riportante l’indirizzo corretto. Meglio tardi che mai? Forse non sarò stata solo io ad aver problemi e saranno arrivati altri reclami.

Nel tardo pomeriggio è arrivata la comunicazione della Direzione per le chiusure aziendali di festivita’ e ferie, e sono già iniziate le discussioni tra colleghe per mettersi d’accordo!

E così chiudo in bellezza la giornata.

 

Questa notte ho sognato…

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Questa notte ho sognato che ero andata a trovare mia nonna (che è defunta) e che stava preparando una festa per cena.

C’era anche mio zio (defunto) ed altre persone.

Mia nonna indossava pantaloni e una maglia. Essendo una donna d’altri tempi, non l’ho mai vista indossare pantaloni, solo vestiti o vestaglie estive.

Stava cucinando tante cose buone, piatti sia di carne che di pesce.

Mi chiede di fermarmi a cena, perciò tento di telefonare a mia mamma per avvisarla che facevo tardi e preferivo non prendere il treno per tornare a casa in serata, e quindi mi sarei fermata a dormire a casa della nonna e sarei rientrata il mattino dopo.

Purtroppo con il mio cellulare non riuscivo a telefonare.

Provo con il cellulare di mia sorella ma anche il suo non prendeva.

Insomma era dispiaciuta di non riuscire ad avvisare mia mamma che si sarebbe preoccupata.

Poi mi sono svegliata stamattina con la sensazione che mi sembrava di venire da un altro mondo.

Non so quale sia il significato di questo sogno, ad ogni modo sono stata contenta di rivedere mia nonna e di averla trovata bene, così come anche mio zio, bene e in allegria.

 

Fortuna o sfortuna?

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Strano il destino.

Sono sempre stata in sovrappeso fin da bambina, non ero obesa ma una bella cicciottella.

Crescendo di tanto in tanto cercavo di fare un po’ di dieta, ma non riuscivo a stabilizzarmi.

Non mangiavo per fame, il cibo era un piacere.

Purtroppo però i chili aumentavano.

Temevo di diventare grassa come mia nonna materna.

Invece…

per fortuna o sfortuna mi sono ammalata di diabete, costretta ad alimentarmi con cibi poveri di grassi e zuccheri, possibilmente poco conditi.

Addio insalatiere di pastasciutta, ora solo 25/30 grammi di pasta integrale e tanta verdura.

Addio patate!  Addio pizza!  Addio dolci!

In compenso oltre all’appetito ho perso diversi chili e continuo a dimagrire.

 

 

Forza e coraggio

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Sto continuando a leggere quel libro di psicanalisi per l’ansia che dispensa alcuni consigli non semplici da applicare nella vita quotidiana.

Sopratutto mi hanno infastidito gli esempi che riporta, riguardo alle persone gravemente invalide, che con forza e coraggio hanno sfidato la loro invalidità, compiendo azioni ammirevoli, dalle pratiche sportive anche a livelli atletici, super lauree, ecc. ecc.

Il messaggio che ripete e cita è:  “pensa a quelli che stanno peggio di te, che hanno problemi seri”

Beh! Ho tutto il rispetto e l’ammirazione per le persone che trovano la forza di reagire per continuare a vivere la loro vita nel migliore dei modi, ma non condivido il fatto di paragonare persone che hanno problemi a gestire ansia o malattie, confrontandole con chi sta peggio. Questo crea ulteriori emozioni di tristezza e personalmente mi fa sentire una “merda”. Non mi sento affatto meglio, anzi mi deprimo ancora di più.

Infatti parlando anche con altre persone, mi sento ripetere la stessa frase, “c’è di peggio, pensa a quelli che stanno più male di te”!

Non lo sopporto.

Una persona che sta male, ognuno per i suoi problemi, non è da sottovalutare o confrontare con chi sta peggio.

Ha bisogno di essere ascoltata e confortata e non sottovalutata.

Certamente bisogna dare forza e incoraggiare, dare speranza, ma qui non si tratta di fare paragoni e misurare le malattie o invalidità.

Secondo me, la cosa migliore quando qualcuno si lamenta dei suoi problemi o dei suoi mali, è semplicemente di ascoltare, incoraggiare e dare speranza.

Nuovo libro, lettura per calmare l’ansia

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Ieri ho iniziato a leggere un nuovo libro acquistato. Scritto da uno psicologo di fama internazionale.

Ho letto solo alcune pagine presa dalla curiosità, ma è scritto veramente bene e mi fa riflettere.

Questa mattina mi sono svegliata senza la solita ansia addosso che mi viene al pensiero della giornata da affrontare. Ecco il punto, vivo le giornate come se dovessi affrontarle, in costante stato di ansia.

Mi sono svegliata bene, e mentre andavo al lavoro mi sentivo più tranquilla.

Purtroppo come ho scritto nel precedente post, dovendo condividere l’ufficio e il lavoro con una collega stronza e antipatica, non rende le cose facili, ma ho già ripreso il controllo e mi sono tranquillizzata.

La tratto con indifferenza scacciandola come fosse un insetto fastidioso.

collega

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E’ già dura dover lavorare in un’azienda che ti rende difficile la vita, fare un lavoro che non piace, ma dover condividere tutti i giorni il lavoro e la stanza con una collega antipatica e stronza è troppo!

Quelle persone piene di sè, che sanno tutto e come fanno bene loro non lo fa nessuno. Che trattano la gente come dei deficienti.

Se mi capita di lamentarmi di qualcosa di lavoro, apriti cieli!!!

Ha mal di testa, ha la luna storta, ha l’ansia, ecc., però quando è lei ad aver bisogno di sfogarsi io DEVO ascoltarla.

Non ne posso piùùùùù!!!

ok cercherò di isolarmi e parlare con lei solo l’indispensabile, tanto certe persone sono soltanto delle dementi da compatire.

La vita è una ruota che gira e prima o poi restituisce tutto!