Da diversi anni si è iniziato a lasciare un caffè sospeso, cioè già pagato per chi non può.
Un caffè non si nega mai, è sempre un piacere gustarlo sia soli che in compagnia.
Qualche tempo fa ho sentito anche parlare della pizza sospesa.
In alcune pizzerie persone generose hanno lasciato pagato un trancio di pizza.
Questa tradizione altruista è iniziata a Napoli e poi è arrivata anche in altre città italiane.
Proprio oggi ho sentito la news che c’è stato un sospeso anche per un altro articolo che proprio non avrei immaginato.
Non si tratta di beni alimentari, un caffè per scaldarsi, una pizza per fame, bensì un mazzo di fiori.
Un negozio di fiori ha ricevuto la richiesta di acquistare un mazzo di fiori e quindi già pagato, da donare a discrezione del fiorista, a chi ne ha bisogno per dare un segno di omaggio.
A quanto sembra esistono anche persone generose e altruiste.
Un segno che in mezzo a tante brutte notizie o cattiverie fa piacere sentire.
Mese: maggio 2025
Aperitivo
Dal web
Torino, 1786: nasce una tradizione italiana che ha conquistato il mondo.
Quel rituale social dell’aperitivo che tanto amiamo ha una data di nascita ben precisa e un padre con nome e cognome. Mentre oggi lo diamo per scontato, tutto è iniziato con un’intuizione geniale.
Antonio Carpano, un liquorista torinese, trasformò per sempre le abitudini degli italiani quando inventò il Vermouth – un vino bianco aromatizzato con oltre 30 erbe e spezie diverse.
Il successo fu così immediato che il suo negozio dovette rimanere aperto 24 ore su 24 per soddisfare la richiesta. Da una semplice bevanda nacque quello che conosciamo oggi come rito dell’aperitivo.
Quindi la prossima volta che alzi il bicchiere prima di cena, stai partecipando a una tradizione che ha più di 230 anni di storia. Un’idea nata a Torino che ha cambiato per sempre il modo in cui gli italiani socializzano.
******
Mi piace fare l’aperitivo anche se analcolico. Spizzicare chiacchierando in compagnia.
AAA cercasi bradipo
AAA cercasi pradipo… annuncio offerte di lavoro per uffici pubblici, commessi negozi, farmacisti, ecc., ecc.. Abbiamo compreso la categoria.
Non so se sono io troppo ansiosa, indaffarata o stressata, ma ultimamente mi sembra che il personale sopra menzionato soffra di bradicismo (non so esiste il termine) ma rende l’idea.
Capisco che debbano tirare l’orario di lavoro fino a fine giornata e che hanno allungato l’età pensionabile, però quando abbiamo necessità presso questi servizi, vorrei usufruirne prima di avere un piede nella fossa.
Stamattina c’era una dipendente di un servizio pubblico che operava con molta calma e nel frattempo chiacchierava con i clienti, ci mancava solo il caffè e i biscottini.
Poi in farmacia mi capita un’altra dottoressa che a parte la lentezza era talmente rintronata, che non sapevo se a colazione si fosse presa un grappino o se era sotto effetto, diciamo dei sonniferi della sera precedente.
Ma forse sarò io, che mi sembra di essere nella norma ad essere impaziente.