Regalo di Natale

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Questa mattina mi sono incontrata con mia zia per scambiarci gli auguri di Natale e il regalino.

Lei  mi ha dato una bustina dicendomi, comprati una bella collanina che ti piace.

Mi è salita subito una tristezza che spero non abbia letto nei miei occhi.

Mi sono chiesta, la zia mi vede sempre come una ragazzina, e non vede il cambiamento che ho fatto, non vede che ogni cosa di me è cambiata, prima interiormente e di conseguenza si riflette anche esteriormente.

Non vede che sono diventata vecchia. Non comprende il vuoto della vita che sto vivendo.

Non vede che sono vestita modestamente e dell’essenziale. Che non c’è più luce nei miei occhi. Che non sento più nulla dentro.

Tutti questi pensieri che mi hanno attraversato in quel momento e contemporaneamente e mi sono sentita un verme, comprendendo che il suo dono era dettato dal cuore.

Che il suo pensiero è stato quello di ricordarmi com’ero da ragazza con tutte quelle sciocchezze che mi rendevano felice, piena di luce, energia, che mi rendeva bella.

Ecco lei ha pensato che una collanina mi avrebbe resa felice!

Questo era il suo dono, un po’ di felicità.

 

Sii paziente

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Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che non possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.

Rainer Maria Rilke

E’ così che mi sento, come stanze chiuse dove le stesse domande irrisolte rimbalzano fino allo sfinimento. Dove la vita mi parla e io ancora non comprendo del tutto. 

Stanchezza

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La stanchezza che mi assale sarà forse dovuta alle giornate di lavoro e alle preoccupazioni di tutti i giorni che possono essere più o meno importanti.
A volte mi sento così fragile e impotente come se qualsiasi problema non solo mio, ma anche nel mondo, fosse un peso che grava sulle mie spalle.
Forse è più stanchezza psicologica. Le giornate trascorrono tutte uguali, con indifferenza.
Non è la giornata di pioggia o quella di sole che varia il mio umore.
Questa indifferenza o tristezza che sento mi rende più fragile ed emotiva, non c’è nulla che mia dia una sferzata di vitalità.
Come un burattino mi muovo facendo quello che “è dovuto” trascinandomi, giorno dopo giorno.
Vivo la giornata, senza aspettative per il futuro. Ma questa non è vita.

Quando il cuore si spezza

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Quando il cuore si spezza…si resta senza amore.

Quando hai dato tutta te stessa a lui,  perché credevi fosse amore.

Spesso investiamo nella persona che amiamo tutto quello che vorremmo che fosse. Finché diventa indispensabile come l’aria che respiriamo.

Finché pensiamo che se dovesse finire ci schianteremmo a terra come un volo senza paracadute!

Un giorno ci svegliamo, apriamo gli occhi e capiamo che per lui non era amore.

Ogni dettaglio ci fa crollare il castello di sabbia che avevamo creato.

E allora il cuore si spezza!

Non ti fidi più. Ti senti ingannata.

E ti chiudi in quella corazza protettiva per difendere il tuo povero cuore a brandelli.

Credere ancora nell’amore fa paura.

E resti sola, ma una vita senza amore non è vita!

50 anni di sfumature…

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Già! 50 anni e non sentirli? A volte capita di sentirsene anche di più a seconda dell’umore.

Nonostante l’età, le esperienze di vita continuano ad insegnarci qualcosa. Non si finisce mai di imparare.

Forse lasciano il segno un po’ di più, perché alla nostra età si pensa di essere mature.

Capitano situazioni o occasioni sulle quali vorremmo riflettere, ma ogni giorno è prezioso e sarebbe bene coglierle a volo.

Quanti “ma” e quanti “se” girano nella nostra testa e fanno riflettere, perché quei 50 anni hanno il loro peso. Il peso della maturità e riflessioni che possono creare stati d’ansia, invece di vivere quello che viene con la spensieratezza dei “bei tempi della gioventù”.

A 50 anni sembra di raggiungere un giro di boa, un nuovo capitolo di vita, una nuova pagina da scrivere. Eppure ci sentiamo un po’ frenate dalla consapevolezza di quella mezz’età.

Ci si affanna davanti allo specchio a contarsi le rughe, notare il cambiamento fisico, (il mio bel culo è diventato piatto! Le mie tette si sono afflosciate!) invece di imparare a guardarsi con occhi diversi, piacersi per quello che siamo per il nostro vissuto.

Cambiamo gli schemi mentali, a volte stupite da noi stesse, si impara a lasciare andare di più. Cose che in passato per noi erano estremamente importanti hanno un interesse diverso.

50 anni di sfumature, non sono solo segni sulla pelle o nell’anima, ma spingono a reinventarci, per trovare la positività e la felicità nel gusto di cose nuove.

 

Tempi moderni

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tempi moderni

Difficile stare al passo con i tempi.

Orientarsi con una bussola che appartiene al passato.

A volte mi sento come se la macchina del tempo mi avesse catapultata in un futuro al quale mi sento estranea.

Il mondo gira velocemente tra nuove proposte tecnologiche e l’uso della tecnologia stessa, che se non compresa o in grado i usare sei tagliato fuori!

Quando si usava “il pennino e il calamaio” tutto procedeva a rilento ma era trattato con cura.

La tecnologia ha creato molto ma molto ha tolto come impiego di manodopera.

La nuova generazione va di fretta, consuma, cerca emozioni forti.
Come fosse una lucciola attratta dalla luce e non vede altri valori importanti.

Il rispetto era un valore importante, ora lo si pretende ma spesso viene a mancare.

Si tende a valorizzare l’aspetto esteriore ad attirare l’attenzione sull’immagine di noi stessi, sminuendo quello che in realtà si è.

I sentimenti spesso vengono calpestati, come se non facessero parte di questa realtà.

Non c’è spazio nella vita già troppo piena di altro, cambiano le priorità.

Forse sto invecchiando o forse ho troppi rimpianti.