Affetti

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quadro di Giacomo Balla – Affetti

La pellicola dei pensieri brulica di immagini…
Immagini proiettate nelle tasche di quest’inverno.

Chiara è la visione dei suoi racconti.
Dice che è semplicemente una madre…
E come tale, si sacrifica per sua figlia…ma…

Lei si definisce, una semplice spettatrice di libri con pagine prive di inchiostro…ossia, invisibile!

Ascoltando il torrente dell’anima di sua figlia, nel guardarla…si accorge che non la vede…

Triste è il battito delle sue ciglia, nel trattener le lacrime.

L’aroma amaro di ciò che ha vissuto e vive, sembra seppellirla.

Ingoia una ad una, quelle reali gocce di sale, cercando di trasformarle in idee, sorrisi, forza…coraggio….ma…

Nel tirarsi su le spalle, come armadi che opprimono la cassa toracica…incrocia lo specchio…
Guardandosi, ascolta le sensazioni crudeli, che la divorano…prova a respirare piano…ma…

Volgendo lo sguardo su di me…chiede…

“Come ho fatto a ridurmi in questo modo hellah?”

“Perché mi sento disarmata difronte a mia figlia?”

“Perché non riesco ad alzarmi?”

“Cosa sto sbagliando?”

Secondo lo psichiatra Alain Braconnier un genitore dovrebbe riuscire sempre a dosare l’amore, il buon senso e la logica. Imparere a pensare ai figli ma anche a noi stessi.

La dott.ssa Mirela Puscu, inviterebbe, iniziando… nella conoscenza di se stessi.

La dott.ssa Mariotti scrive insieme ad altre colleghe di
strategie e soluzioni per rendere i genitori un po’ «coach» dei propri figli.

Il sociologo Willy Pasini, parlerebbe dell’autostima…esso è un fiore che va annaffiato ogni giorno…e lo si può fare soprattutto in ambito famigliare…questo sia per i genitori che i figli.

Potrei citarne altri per aiutarti…ma… 🙂

Cara amica, posso solo ricordarti, che non sei sola…in questo reale mondo di umani, si naviga in una barca comune…mai arrendersi!

hellah


Affettiultima modifica: 2018-01-11T18:23:09+01:00da dominjusehellah

12 comments:

  1. Un mestiere difficile quello di genitore si pensa sempre di sbagliare in qualcosa. Bisogna fare le cose con naturalezza nel bene o nel male ma l’importante è dare buoni valori come base di vita poi il resto sarà vita ed esperienza per loro e per i genitori. Buona giornata da Asia

    1. Grazie per il tuo pensiero Asia.
      La scrittrice Americana Edith Wharton scrisse: “ Ci sono due modi di diffondere luce – essere la candela oppure essere lo specchio che lo riflette”…
      Bisognerebbe dominare le proprie emozioni, evitando reazini emotive spropositate, che poi si riflettono su di loro…ed a catena, su di noi.
      E…magari sarebbe piacevole avere fra le mani, anche una bacchetta magica *__^
      Buona giornata.
      hellah

  2. Io voglio quella bacchetta ^_^ E’ difficile assai assai..col mio cucciolo faccio una cosa e poi penso se sia giusto o sbagliato..che gran casino..la giusta misura mi ripeto sempre ma valla a trovare in certi momenti ^_^ un bacione ragazzi belli e buon fine settimana

    1. Dolcissima amica, in questo caso non credo esistano misure giuste o misure sbagliate 🙂 proprio perché ogni creatura è diversa nella sua unicità, come ogni genitore….ogni persona.
      Da una ricerca si comprende che negli ultimi 40/50’anni si è passati, dai modelli eccessivamente autoritari ad altri fin troppo permissivi….eppure si dovrebbe cercare la propria via, indifferentemente dalle esperienze altrui… senza scoraggiarsi, ne arrendersi.
      Diamo tempo al tempo 😀
      Un abbraccio positivo.
      hellah

    1. Buonasera Misti
      In effettivi le tue affermazioni sono giuste…semplicemente, nel guardarsi, si sentiva sola…
      Si l’opera di Balla è priva di specchi…fra il bianco e nero…nasce, crescendo una carezza di colori caldi “che adoro ^__^ “.
      Notte serena.
      Un abbraccio positivo.
      hellah

      1. Buondì Hellah, tra i supporti Puscu, inviterebbe, iniziando… nella conoscenza di se stessi, e aggiungo anche di alcune dinamiche che si sono realizzate tra i pensatori Freud e Lancan sul godimento, jouissance o jouis-sens : qualcosa che nasce appunto nell’inconscio e “gioca” con l’edipo freudiano e altri jolly della partita salutissimi:)

        1. Ciao Misti, credo tu ti riferisca al godimento inteso come soddisfazione morale, intelletuale,
          di ciò che procura gradimento
          o condizione di eterna felicità ultraterrena 😀
          Lei ha una figlia e la ragazza sembra non avere come modello di riferimento femminile la genitrice.
          Eppure come spiegano molti esperti, se entrambe riuscissero ad avviare un processo di individuazione, ” nel separarsi serenamente”, conserverebbero l’amore reciproco, che a sua volta, verrebbe riversato nelle relazioni future…portando ad un evoluzione positiva del loro stesso legame 🙂 .
          ….forse hanno bisogno entrambe…. di tempo ^__*
          Buon fine settimana.
          Un abbraccio fortissimo
          hellah

          1. …in parte a quel godimento e più, come precisato, quello delle teorie freudiane nelle relazioni tra genitori e figlio/a, inteso come un triangolo che sposta attenzioni dall’oggetto d’amore, infatti dici: “la ragazza sembra non avere come modello di riferimento femminile la genitrice” poichè è essa stessa il riferimento per l’affetto del padre, una sostituta della figura femminile negli affetti tra i genitori ..non sono espertissima di complessi di Edipo, ma pare di scorgerli come ampiamente trattati dalla psiconalisi. Poi più semplicemente a questo è necessario il processo di individuazione che dici e tempo e calma, molte cose si risolvono spontaneamente.
            Buon inizio settimana
            Salutissimi!

  3. Per me non c’e una formula, non un “giusto o sbagliato” assoluto, il ruolo di genitore cambia continuamente a seconda dei vissuti, dei contesti e degli stessi figli. Non è un caso, infatti, che questi possano essere molto diversi tra loro, nonostante i genitori siano gli stessi, e ciò che può essere giusto come atteggiamento con uno di loro, non lo è magari per l’altro, per non parlare poi dell’influenza che ha l’ambiente con cui e in cui si relazionano, in primis gli amici. Mediare in tutto questo marasma di variabili tra ciò che si sente e si vorrebbe dire o fare e ciò che, invece, si ritiene sia il modo di agire più giusto, credo sia davvero la cosa più difficile che esista, in considerazione proprio di tutte quelle variabili. I momenti di scoraggiamento sono davvero tanti e lo sbaglio dietro l’angolo. Me ne accorgo anche come insegnante, sebbene la natura tra docente e discente sia tutt’altra cosa. Uguale, però, è l’impegno emotivo e psicologico che anche questo ruolo comporta, in quanto comunque responsabili di esseri in formazione. Una cosa, però, posso dire che sia certa: non ci sono insegnamenti efficaci laddove non ci siano esempi da seguire. Prima di capire cosa sia giusto o sbagliato per i nostri figli, bisognerebbe saper essere un esempio per loro, per tutto ciò che vorremmo che facessero o diventassero. Si avrà sempre paura di sbagliare, e succederà anche, ma non siamo infallibili e anche l’accettarlo per primi noi sarà un bellissimo insegnamento per chi si prepara ad affrontare una vita che non risparmierà sconfitte e risalite. Un saluto:)

    1. Buona sera Paint. in effetti come avevo già anticipatamente affermato alla dolce Grazia, anche io credo che non esistano misure giuste o sbagliate con i figli. Non aggiungo altro al tuo commento, visto che ha colto perfettamente il senso del mio post.
      Grazie per la visita e per l’attenzione che hai avuto nel leggermi e commentarmi.
      Notte serena
      hellah

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