Riflettendo sulla solidarietà

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(immagine tratta dal web)

Solitamente si corre…

la fretta sembra la nostra migliore amica che tiene lontano il tempo dai pranzi domenicali, dove riunirsi sembra l’unico modo per fermare l’orologio dagli abbracci…

La fretta…questa inconsueta rapidità di ingoiare senza masticare…
Come una fame che ci divora…nel guardare velocemente e nel saltare ogni piccolo sassolino, attraversando lunghi marciapiedi, salendo scale ripide o schiacciando freneticamrnte il pulsante di un ascensore, solo per riuscire a timbrare un cartellino bianco e insignificante.

Si corre per raggiungere i binari di un lungo vecchio treno, rubando un sedile di pelle blu, semplicemente per tapparsi i sensi da chi intraprende la stessa corsa…
un modo educato di isolarsi dalle altre voci…nell’impaziente attesa di raggiungere nuove, consumate rotaie… prive di colore.

Ma quando… ahimè…accadono tragedie che coinvolgono gruppi di persone, senza nome…il tempo, fratello di ogni treno, rallenta fino a frenare di colpo
… e come un graffiante urlo…richiama e unisce tutte le creature per un unico cerchio solidale…

In quell’istante ci si rende conto che la vita non ha solo gambe, braccia, carne e ossa…ma anche un anima dove batte all’impazzata un cuore gigante, da rivestire ogni essere di un abito di rossa consapevolezza.

Mi chiedo il perché rispondere, convergendosi e condividendo le vicende drammatiche solo quando hanno sporcato di sangue le strade…i palazzi…i mari…il mondo….e con esso le sue famiglie?

Esiste un dispositivo capace di contrastare il movimento frenetico della nostra mente, prima di ogni tragedia?

Un regolatore fatto di redini da mordere fino ad attivare i freni dell’ordine delle cose…da guidare lo stesso respiro ad andare dolcemente al galoppo?

Chissà…potrebbe essere…
La volontà!

hellah

Riflettendo sulla solidarietàultima modifica: 2018-08-08T18:49:08+02:00da dominjusehellah
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