Joaquin Phoenix sarà il Joker, a settembre il via alle riprese

DhXfQk0XkAcuI05Non solo Jared Leto. La Warner Bros. non lascia ma raddoppia sulla mitica nemesi di Batman, con un 2° film interamente dedicato al Joker in arrivo. Ad indossarne gli abiti, ora è ufficiale, Joaquin Phoenix, con Todd Phillips alla regia.
Via alle riprese a fine estate, nella Grande Mela con un budget stimato di 55 milioni di dollari. Phillips ha anche co-sceneggiato la pellicola insieme a Scott Silver, che lo studios descrive come ‘l’esplorazione di un uomo trascurato dalla società’. Sarà di fatto un film sulle origini del celebre villain DC. Un Joker Begins che nulla avrà a che vedere con il Joker di Leto, visto in Suicide Squad e presto ‘promosso’ grazie ad uno spin-off ad hoc a lui interamente dedicato

Extant è stata cancellata troppo presto

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Extant è una serie con tutte le carte in regola, con storyline interessanti, piene di sentimento, speranza, paura, ma soprattutto di tanta fantascienza. Andata in onda sulla CBS, nelle estati 2014 e 2015, è stata scritta da Mickey Fisher e vedeva come produttore esecutivo Steven Spielberg. Dopo la fine della seconda stagione, la CBS e Halle Berry, protagonista della serie, hanno concordato sul fatto di non rinnovare la serie (tanto la Berry è rimasta in CBS che presto produrrà un altro show). Un po’ me l’aspettavo, ma dato che per me la seconda stagione è stata molto meglio della prima, più bella ed interessante, pensavo che avrebbero fatto un altro tentativo, e invece no. Purtroppo la serie non ha avuto un così vasto pubblico come il network si aspettava, ma nonostante questo sia la CBS che Halle Barry si sono detti soddisfatti del loro lavoro. Per come la vedo io, è davvero uno spreco non apprezzare una serie del genere con un cast di quel calibro. Di solito gli alieni non sono il mio forte, e ammetto che mi ero catapultata su Extant fondamentalmente per la Berry e per Goran Visnjic, ma poi il pilot mi aveva conquistata alla grande grazie a quell’aura di mistero che si è notata sin da subito. Poi mettiamoci pure la presenza di androidi, gli HUMANICHS, ed abbiamo così un prodotto bello ed interessante. Oltre ai due attori sopracitati, nella prima stagione sono presenti Camryn Manheim, Hiroyuki Sanada, Tyler Hilton, Grace Gummer e Michael O’Neill, mentre nella seconda abbiamo potuto apprezzare Jeffrey Dean Morgan e David Morrissey (e guest star come Melina Kanakaredes, Hilarie Burton, Kate Burton, Necar Zadegan, Richard T. Jones, etc).
Halle Berry è Molly Woods, un’astronauta che va nello spazio per 13 mesi per una missione in solitaria. Lassù succedono cose inaspettate che principalmente si ripercuoteranno sulla psiche della donna. Diciamo che la sua missione serviva all’ISEA (International Space Exploration Agency) per confermare la presenza di spore aliene nello spazio, solo che lei non ne sapeva niente e, una volta tornata a casa, inizia ad avere delle strane sensazioni finché non scopre di essere incinta. La cosa le sembra alquanto impossibile, dato che è stata per 13 mesi nello spazio da sola, ma poi ripensa a ciò che le era successo lassù, di aver visto il suo ex, morto anni addietro in un incidente stradale, e si rende conto che è successo qualcosa di molto strano. Nel frattempo, John Woods (Goran Visnjic), ha “cresciuto” da solo il figlio-androide, Ethan (Pierge Gagnon), e quando Molly torna a casa devono tutti abituarsi a questa nuova famiglia.
In tutta questa vicenda, Alan Sparks, il personaggio di Michael O’Neill, gioca un ruolo fondamentale, in quanto è il capo di Molly e sapeva benissimo a cosa la donna sarebbe andata incontro, perché era successa la stessa cosa alla figlia, solo che lei non era ritornata viva sulla terra. Adesso, la presenza di spore aliene sul suolo terrestre causa fenomeni particolari nella psiche delle persone con cui queste spore entrano in contatto. Prima Molly e poi lo stesso Alan vedono i loro cari ormai morti, ed inoltre, il bambino di Molly, che nel frattempo le è stato asportato dal grembo e messo in una sorta di incubatrice/quarantena, cresce a dismisura fino a diventare una sorta di arma che prima fa fuori tutti gli agenti che lo tenevano sottocchio e poi va alla ricerca di Molly. Per tutta la prima stagione sappiamo che l’ISEA ha voluto nascondere la presenza di spore nello spazio, ma non sappiamo il perché. Pensiamo che il piccolo alieno che Molly ha tenuto in grembo sia solo un pericolo, dato anche dal fatto che tutti sembrano impazzire, ma il vero motivo è che coloro che erano a conoscenza delle spore temevano un’invasione aliena che si è poi realizzata lungo la seconda stagione. Ahbu ExtantIl figlio di Molly, Ahbu (Henderson Wade), una volta scappato e distrutto Ethan, inizia a riprodursi e a questo punto il centro degli Umanoidi ha dovuto attivare tutti gli androidi creati da John Woods, guidati dall’androide Lucy (Kiersey Clemons), e mettere su un esercito che potesse rilevare gli alieni e distruggerli. Tra di essi ci sono alieni che vogliono a tutti i costi impossessarsi della Terra, ed altri, tra cui Ahbu, che sono invece più pacifici. Per riuscire ad entrare nelle grazie degli umani, si servono proprio di Molly, che avendo portato in grembo un alieno, è stata “infettata” dalle spore e sta per trasformarsi anche lei. Se nella prima stagione avevamo visto una Molly dare di matto, il cui matrimonio, sempre più alla deriva, era stato messo in subbuglio quando John ha iniziato una relazione con la sua assistente Julie (Grace Gummer), nella seconda la ritroviamo sempre più determinata a scoprire la verità su questi alieni, aiutata da JD Richter, interpretato da Jeffrey Dean Morgan, la cui chimica con la protagonista è eccezionale sin da subito. E in tutte le vicende anche la parte inerente agli Humanichs ha giocato un ruolo fondamentale: nella prima stagione perché Ethan deve pian piano abituarsi a Molly e soprattutto deve imparare ad essere come tutti i bambini umani della sua età; nella seconda stagione, invece, vediamo come, se istruiti in maniera sbagliata, questi androidi possono diventare davvero pericolosi! Mi azzardo a dire che quasi mi ricorda un po’ la questione “Macchina” di Person of Interest, quando agli inizi Harold prova di tutto pur di contenere la Macchina e non riuscendoci, ogni volta distrugge il suo lavoro per poi ricominciare a costruirne una nuova. Se non vengono tenuti sotto controllo come aveva progettato John, questi Umanoidi sono davvero pericolosi! Se ci pensiamo, è una cosa davvero spaventosa immaginare che delle intelligenze artificiale possano sopraffarci.

11 curiosità su Jurassic Park

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1. Michael Crichton scrisse Jurassic Park nel 1990 ma l’origine del romanzo era all’inizio solo un soggetto su uno studente che clona un dinosauro nella sua stanzetta. Non soddisfatto cestinò l’idea, ma poi decise di scriverci un libro. Lo scrittore si documentò per 10 anni sulle specie di dinosauro prima di completare l’opera. Con il libro voleva rappresentare gli aspetti negativi del progresso scientifico. A proposito del libro: il personaggio di Alan Grant è ispirato alla figura del paleontologo Jack Horner, mentre quello di Ian Malcom rappresenta una parte molto critica del carattere di Michael Chricton.
2. Spielberg conosceva Cricthon da molto tempo e da anni voleva realizzare un film sul suo romanzo. Ci sono diversi motivi per cui il regista americano voleva dirigere un film del genere; da bambino era affascinato dai dinosauri, teneva sempre con se un pupazzo di un triceratopo. Vide certamente il classico del muto “The Lost World” con i dinosauri animati in stop-motion da Willis O’Brien. Il King Kong del 1933 diede una grande spinta sul look del film. Il portone del parco è identico a quello di Skull Island. Tutte queste cose alimentarono in Spielberg l’amore per i dinosauri.
3. Spielberg vide il remake di King Kong del 1976 dove l’effettista Bob Gurr aveva ricreato un gigantesco gorilla. Voleva inizialmente dei dinosauri a grandezza naturale per il film. Ma l’idea era irrealizzabile.
4. Phil Tippett fu chiamato inizialmente per creare animazioni in stop motion per i dinosauri e ne realizzò alcune per il film. Spielberg ne fu entusiasta, ma ancora non era convinto dei risultati. L’effettista aveva già lavorato con Lucas per l’Impero Colpisce Ancora e con il regista Paul Veroheven per il suo Robocop, animando il robot ED-209. Questo fino a che la Industrial Light and Magic non mostrò a Spielberg il suo lavoro su un dinosauro digitalizzato. All’inizio Dennis Muren e il suo team non credevano nel risultato; avevano già lavorato a delle creature in CGI per “Terminator 2” e “The Abyss”, ma quelle erano creature liquide o fantastiche, non solide e reali. Alla fine però si convinsero a dare prova del proprio lavoro. Jurassic Park diede una grande spinta a questa tecnica, che al giorno d’oggi è la più utilizzata nel cinema con effetti speciali. Quando alla ILM fecero vedere i risultati della nuova tecnica in CGI, Spielberg decise di usare quella tecnica, accantonando il lavoro di Tippet.
5. I consulenti per i dinosauri erano i paleontologi Jack Horner e il suo rivale, Robert Bakker. Ne il “Mondo Perduto” c’è un personaggio che è la parodia di Bakker e viene chiamato “Robert Burke”.
6. Jack Horner suggerisce di applicare al film le teorie sugli “ornitoscellidi”, cioè a considerare i dinosauri come parenti più prossimi agli uccelli che alle lucertole. Questa teoria non era nuova nel mondo della paleontologia; già alla rinvenuta dei primi resti, parte della comunità scientifica aveva deciso di battezzare gli animali “Ornitoscellidi” piuttosto che “Dinosauri”, sostenendo che avessero tratti più simili agli uccelli che ai sauropodi. Il nome Dinosauro fu scelto più tardi per via di una spinosa questione sulla teoria evoluzionistica di Darwin, non totalmente accettata dagli scienziati di allora
7. Jeff Goldblum rilasciò un intervista per l’edizione in DVD de “La Mosca” nel 2006. Racconta un divertente anedotto riguardante lui e l’attore che nel film interpreta l’avvocato Donald Gennaro. Goldblum disse che l’attore, parlando con lui in aereo, avesse espresso il desiderio che il personaggio di Malcom morisse, mentre quello di Gennaro vivesse.
8. Uno dei primi dinosauri con cui la troupe si trovò ad avere a che fare per davvero fu la triceratopo sedata, scelta da Spielberg come il suo dinosauro preferito. La scena scatenò una polemica FURIBONDA su internet anni dopo.
9. Jeff Goldblum si inventava le battute al momento. A Spielberg piaceva la sua capacità di improvvisare sul set. Non è facile quindi immaginare che le battute più esilaranti di Ian Malcom fossero frutto dell’improvvisazione dell’attore.
10. Nel libro John Hammond muore ucciso dai Compsognathus. Sorte toccata invece al mercenario cattivo di the Lost World.
11. La sequenza del Tirannosauro che entra nel salone spaccando lo scheletro era voluta all’ultimo secondo da Spielberg, in fase di montaggio, e non potendo più richiamare più gli attori sul set, e alla ILM furono costretti ad improvvisare. Questo spiega perchè un enorme dinosauro entra in scena senza rompere nessun muro dell’edificio.

il Credo dell’Assassino

Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda: nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale e alle leggi, ricorda: tutto è lecito.

Nulla è reale, tutto è lecito. Dire che nulla è reale significa comprendere che le fondamenta della società sono erette su menzogne e che invece bisogna essere i pastori della propria civiltà. Dire che tutto è lecito invece, significa capire che siamo noi gli architetti delle nostre azioni e che dobbiamo convivere con le loro conseguenze, sia gloriose sia tragiche

la serie The Expanse sarà comprata… forse… da Amazon

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C’è speranza per The Expanse al di là della sua prossima terza stagione, che è al momento destinata ad essere l’ultima per il dramma di fantascienza di Syfy
Deadline ha rivelato che Alcon Television Group, che finanzia e produce interamente The Expanse, sarebbe in trattative con Amazon per rilevare la serie annullata, per una quarta stagione. Le fonti sottolineano che le trattative sarebbero ancora in corso. I rappresentanti di entrambe le società hanno rifiutato di commentare.

Amazon, insieme a Netflix, è stata un obiettivo principale per i fan dietro la campagna #SaveTheExpanse. I sostenitori dello show hanno lanciato una campagna enorme per far sì che una delle società di streaming acquisisse The Expanse da Syfy, che 10 giorni fa ha deciso di non rinnovare lo show per una quarta stagione, con l’ultimo episodio in onda all’inizio di luglio. La campagna ha incluso una petizione, che ha raccolto 130.000 firme fino ad oggi, e una pagina di GoFundMe, che ha raccolto i soldi per un banner #Save The Expanse che ha sorvolato il quartier generale di Amazon la scorsa settimana.

Pare che ci sia un genuino interesse nel sottoscrivere l’accordo, ma, come nel caso dello sforzo di Netflix di acquisire il dramma Designated Survivor dopo la sua cancellazione da parte della ABC, i complessi diritti SVOD rendono complicate le trattative.

Amazon detiene i diritti SVOD nordamericani su The Expanse, mentre Netflix porta le serie a livello globale al di fuori del Nord America e della Nuova Zelanda. (Netflix ha anche diritti di SVOD globali per Designated Survivor mentre Hulu possiede quelli domestici). Tuttavia, le fonti vicine alla situazione sono ottimiste sul fatto che un accordo per The Expanse sia possibile.

The Expanse, di Alcon e di Sean Daniel Co, è una delle serie di fantascienza meglio recensite, con l’attuale terza stagione che ha riscosso il 100% su Rotten Tomatoes (contro il 95% per la stagione 2 e il 76% per la stagione 1 ).

La decisione della cancellazione da parte di Syfy sarebbe legata alla natura del suo accordo per la serie, che fornisce solo i diritti della rete via cavo negli Stati Uniti. Ciò pone un’enfasi straordinaria sulla visione on-line e in diretta, che è intrinsecamente impegnativa per le serie di fantascienza / genere che tendono ad attirare la parte maggiore del loro pubblico da digitale / streaming.

Ma questo è esattamente il tipo di spettacolo a cui una piattaforma di streaming sarebbe interessata. Inoltre, Amazon ha cercato di rafforzare il suo portfolio di serie drammatiche di genere originali, quindi The Expanse potrebbe adattarsi a quest’intenzione.

Co-creata e scritta dal duo sceneggiatore candidato all’Oscar Mark Fergus e Hawk Ostby (I figli degli uomini), la serie si basa sulla serie di libri best seller di Daniel Abraham e Ty Franck (con lo pseudonimo James S. A. Corey). Il cast comprende Steven Strait, Shohreh Aghdashloo, Dominique Tipper, Cas Anvar, Wes Chatham, Frankie Adams e Thomas Jane