do you wanna dance?

CHIUSO L'OCCHIO, CHIUSO IL LOCALE


I contagi da covid19 sembrano di nuovo dilagare, qui e altrove. Sul banco degl'imputati - con qualche ragione - i locali dove assembramento e schiamazzi (leggasi, altresì, sputazzi…) ne sono la ragion d'essere, dato che, in questi luoghi, il ballo, in sé, mi pare un'attività secondaria. Il ministro alza la paletta rossa e ordina chiusure. Lo si poteva immaginare. Ciò che non reputo, invece, così "automatico", e neppure doveroso, è l'affrettarsi, da parte del governo, a promettere indennizzi ai gestori per le perdite derivanti dalla brusca interruzione del loro business. Ma insomma…, è tanto essenziale, fondamentale, vitale,  andare in discoteca? O trattasi di uno svago, di un passatempo come un altro, pertanto vi si può benissimo rinunciare? E non è forse vero che si è chiuso più di un occhio riguardo alle misure di contenimento del contagio, proprio da parte di chi, adesso, si lamenta dei provvedimenti assunti? Non mi risulta che il governo abbia mosso paglia per arginare la chiusura (a catena) di negozi di dischi e librerie, negli anni scorsi, quando di epidemie si parlava solo nei testi di medicina. Eppure…, voluttuario per voluttuario, mi parrebbe più importante un libro o un disco, piuttosto che uno sballo a forza di decibel alcool e danze sfrenate, per l'anima e la cultura delle giovani generazioni.