COME I LORO PEGGIORI STUDENTI

Leggo dell’eventualità che molti insegnanti disertino la riapertura dell’anno scolastico…
…e inorridisco.
Non c’è niente che giustifichi per un docente l’esimersi dal compiere il proprio dovere, attraverso una professione per la quale si presume abbia studiato, sostenuto esami, concorsi e, al momento opportuno, probabilmente cercato “aiutini extra”.
Che fanno? Si danno malati? Come i peggiori dei loro studenti quando non sanno la lezione…?
Un insegnante la prima cosa che è chiamato a mostrare ai propri studenti è l’esempio: di contegno, di applicazione, di sacrificio, di serietà. In un secondo tempo, sciorinerà tutto il proprio sapere per trasmetterlo ad essi  (se ne è in grado).
L’impressione è che, invece, i primi sintomi di sbracamento, che caratterizzano la scuola italica da qualche anno a questa parte, vengano dal corpo docente. Ciò mi rattrista, perché la letteratura è piena di figure di maestri e professori, imbacuccati e sofferenti, nelle gelide aule del passato, eroici nel portare avanti la propria missione, in qualunque condizione. Io stesso ne ricordo alcuni.
Ma forse erano altri tempi, e morale e senso del dovere non erano ancora caduti così in basso.

COME I LORO PEGGIORI STUDENTIultima modifica: 2020-09-02T06:50:53+02:00da alberto.gambineri

10 pensieri riguardo “COME I LORO PEGGIORI STUDENTI”

  1. Non potrei essere più d’accordo con te, Alberto.
    Non so se prevalga la tristezza nell’apprendere quanto malconcia sia l’Italia o se invece la stizza nell’osservare con quanta disinvoltura si ceda al senso del dovere proprio dentro l’istituzione scuola che avrebbe la pretesa di essere questione prioritaria nel Paese e ricoprire il ruolo di maestra di vita.
    E se fossero dipendenti che lavorano nel privato sarebbero altrettanto giustificati? O forse che nel privato nessun dipendente ha patologie quali asma, allergia…?

    1. già, come si comporterebbero se fossero dipendenti di un’azienda privata?? proviamo a formulare qualche ipotesi?? il governo non si può dire che le abbia azzeccate tutte in qs emergenza, però che non ci sia mai un briciolo di collaborazione da parte della gente è veramente vergognoso; e questi son proprio quelli che dovrebbero inculcare senso del dovere, prima ancora che nozioni; lo ripeto, sono davvero disgustato. Grazie, carissima, per la visita e buona serata.

      1. “Ti piace vincere facile eh?”. Non ho molto da dire, la condivisione con il tuo post è ovvia e scontata. La pattuglia sparuta di costoro che disattenderanno chi li aspetta per avviare le lezioni, sappiamo bene che è di parte estrema e che sta tentando il colpaccio nascondendosi dietro scuse banali e inaccettabili. Ecco perché avvertiamo sempre più questi scontri, siamo al “petto a petto” tra gruppuscoli più o meno numerosi che da tutte le angolazioni , tentano di scardinare il portone centrale. Alberto, qua non si battono per grandi ideali e/o per posizioni importanti e decisive per la nazione. Scaramucce per piccole picconate che messe insieme, possono buttar giù un governo che è già instabile di suo. Oggi questa è la nostra devastante situazione e pochi si rendono conto che le priorità attualmente non sono ‘ste puttanate.
        Bye caro amico.

        1. non è così scontato che si condivida la mia posizione; d’altra parte mi pare inverosimile che un manipolo d’insegnanti faccia da “genio guastatori” al duo Salvoni/Melini nell’assalto alle piazzeforti del governo; sono probabilmente gruppi sindacalizzati, e si sa che il sindacato è una delle peggiori palle al piede per chi intenda governare con un certo grado di innovazione e risolutezza; io li commissarierei rispedendoli in classe a calci in cu… Notte, Carlo.

  2. Ti ho trovato sul mio blog ed ho ricambiato la visita. Ho letto vari tuoi post e, in genere, li condivido: le situazioni che oggi creano perplessità sono tante e facili da individuare, perchè sotto gli occhi di tutti. Siamo conciati male e se non ci saranno posizioni politiche e risolutive, a base di competenze, serietà ed onestà degli addetti alla cosa pubblica, avremo voglia a lamentarci e a sperare. Un cordiale saluto, con un augurio di bene.

    1. anche se le prospettive di cambiamento (in meglio) sono incerte e, come tu dici, siamo messi male, noi continuiamo a porre qs stato di cose sotto il riflettore (“noi”, nel senso di noi tutti, sensibili a certe problematiche; non uso il plurale “maiestatis”, ovviamente…); le mie non sono lagnanze fini a se stesse, intendo sensibilizzare perché ciò non è mai negativo; possono esserci molte disfunzioni sotto gli occhi di tutti, ma finchè si sta solo a guardare… … Caloroso saluto a te.

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