COME I LORO PEGGIORI STUDENTI

Leggo dell’eventualità che molti insegnanti disertino la riapertura dell’anno scolastico…
…e inorridisco.
Non c’è niente che giustifichi per un docente l’esimersi dal compiere il proprio dovere, attraverso una professione per la quale si presume abbia studiato, sostenuto esami, concorsi e, al momento opportuno, probabilmente cercato “aiutini extra”.
Che fanno? Si danno malati? Come i peggiori dei loro studenti quando non sanno la lezione…?
Un insegnante la prima cosa che è chiamato a mostrare ai propri studenti è l’esempio: di contegno, di applicazione, di sacrificio, di serietà. In un secondo tempo, sciorinerà tutto il proprio sapere per trasmetterlo ad essi  (se ne è in grado).
L’impressione è che, invece, i primi sintomi di sbracamento, che caratterizzano la scuola italica da qualche anno a questa parte, vengano dal corpo docente. Ciò mi rattrista, perché la letteratura è piena di figure di maestri e professori, imbacuccati e sofferenti, nelle gelide aule del passato, eroici nel portare avanti la propria missione, in qualunque condizione. Io stesso ne ricordo alcuni.
Ma forse erano altri tempi, e morale e senso del dovere non erano ancora caduti così in basso.