do you wanna dance?

A CHI LA TOCCA, LA TOCCA


Apprendo dai media che il ministro della salute aveva inizialmente sollecitato il contributo dei cittadini a segnalare possibili assembramenti, all'interno di abitazioni ad essi prossime. Ciò, in seguito, ad uno dei punti del nuovo decreto, secondo cui sono vietate le riunioni in casa, tra parenti ed amici, in numero superiore a 6 unità. Di fronte all'unanime condanna per un'iniziativa del genere, pare si sia fatto marcia-indietro. Ecco. Vorrei solo soffermarmi su questo aspetto. Che la situazione sia grave, questo è sotto gli occhi di tutti; che le prospettive di mantenerla entro limiti di gestibilità concreta perdano, sempre più, consistenza, alla luce di un aumento, di giorno in giorno maggiore, di contagi,  è una triste realtà con la quale un governo deve confrontarsi. Ma il comportamento "dilettantistico"..., il pressappochismo…, l'ipocrisia del dare l'impressione (solo l'impressione…) di attenzione al problema e di efficienza, mentre non si ha il fegato di parlare con onestà e lealtà alla gente, questo lo trovo assolutamente disgustoso. Non c'è bisogno di esperti, comitati scientifici o geni incompresi di sorta per stabilire che, in un frangente come quello di una pandemia galoppante, non si può salvare "capra e cavoli"; né, per mantenersi nell'ambito dei detti popolari, è lecito che le istituzioni di un paese, con una tradizione millenaria di cultura, pensino di sfangarsela facendo le "nozze coi fichi secchi", sfornando decretucci fiacchi e controversi. Parliamoci chiaro! Qual è l'intento di lor signori? Preservare la salute delle persone? Prolungare la vita di ottuagenari fino a cent'anni? Non pigliamoci in giro…, l'intento (quantunque mai ammesso chiaramente) è solo quello di salvaguardare l'economia, nonché di non portare (di nuovo) le strutture ospedaliere al collasso. Finalità, per altro, assolutamente condivisibili, per non dire sacrosante! E allora, basta con le raccomandazioni da precettori da "libro cuore", della serie "se non ti comporti bene, ti faccio le to-to"...! Non serve a nulla, chiudere i locali anzitempo; né bloccare la socializzazione al di fuori o al di dentro degli edifici; né, tanto meno, indurre la gente alla delazione, ai danni di presunti contravventori a regole demenziali, che pretendono di risolvere i problemi con disposizioni qualunquistiche e generalizzate. Una pandemia è una sciagura di entità fuori di ogni proporzione e controllo. Nessuno possiede la formula (naturale o sovrannaturale) per abbatterla in tempi brevi e a basso costo, a parte la scoperta di un vaccino, che non provochi effetti collaterali disastrosi quanto la malattia che dovrebbe scongiurare. Chi vive, vive; chi muore, muore. Il governo spieghi solo questo. Stigmatizzi l'aspetto della prevenzione e della responsabilità individuale. Metta in chiaro, senza lasciar spazio a dubbi o false speranze, che, oltre un certo numero di ricoveri, non ci sarebbe più spazio nelle strutture sanitarie. Dopo di che, lasci a ciascuno la libertà di fare ciò che vuole, in casa e fuori. Ma si astenga dall' impersonare il ruolo della "balia" nei confronti dei cittadini: E' un ruolo che non gli si addice.