do you wanna dance?

IL COCCHIO-seconda ed ultima parte


-Beh, allora che mi dici dei renziani? Eravamo rimasti a loro, no? -Oh, loro sono un corpo granitico. “Nei secoli, fedele”, come i carabinieri… Fedeli al loro leader, ovviamente… Ma anche un club privé, con regole interne e chiavi elettroniche che non consentano l’ingresso agli estranei. Il loro capo è spregiudicato, senza dubbio, ma non potrebbe spingersi tanto in avanti se non sapesse di poter contare su un enturage che lo sostiene incondizionatamente. Prendi il caso del governo del 2019, il cosiddetto Conte-bis… Lo hanno fatto nascere, spalancando le porte ad un Pd, che stava, da un anno, in un angolo, mogio mogio come un cane bastonato, permettendogli inopinatamente di tornare in sella… Per la verità, cacciandolo in gola a forza ai cinquestelle come una pillola amara, ed in c… - vabbè, non farmi pronunciare frasi scurrili…- a Salvini, che già si sentiva sul podio, perché convinto di andare subito ad elezioni… Ma poi…!? Se ne sono staccati subito, l’hai visto… E il bello è che dove va il capo, vanno loro, sempre e comunque, allineati e coperti… E il sodalizio appare tanto più forte quanto debole è il loro consenso elettorale, almeno nei sondaggi. E’ sorprendente! -Ma perché, secondo te, avrebbero fatto cadere il governo? -Ritengo sia una decisione maturata da Renzi, già all’indomani della formazione di esso, quando, cioè, i grillini hanno imposto la nomina di Conte. In effetti, se ti ricordi, c’è stato un momento in cui Conte sembrava dover scomparire insieme con il ricordo del suo primo governo, quello “giallo-verde”, per intendersi. Poi l’hanno “riesumato” su pressione del M5S, che voleva far valere il peso dei suoi voti a tutti i costi. E questa a Renzi non è andata giù… Atteggiamenti oligarchici ed errori madornali a parte, credo non abbia mai sopportato la comparsa sulla ribalta politica di un outsider venuto dal nulla, un perfetto sconosciuto, che si è ingraziato le platee – quella europea inclusa! – con quei suoi modi discreti e misurati, e quel suo charme da divo di Hollywood impomatato. -Una specie di rivale… -Certo! Non dimentichiamoci che Renzi è un gran “narciso”… A suo tempo, è stato un dandy anche lui. Ti ricordi quando intervistarono quelle ricche quarantenni, in vacanza a Cortina? Tutte perse dietro al fascino dello spregiudicato e ammiccante fiorentino…! Ma soprattutto… nessuno è un politico come lui! Scaltro e spietato come una volpe… -Golpe e lione…, ah ah… No? -Come il “principe” descritto dal suo conterraneo. -E, per giunta, “il fine giustifica i mezzi”… -Caspita! L’abbiamo ben visto, con ciò che è successo! Machiavellico fino in fondo, il caro Renzi! Ah ah ah… -E così siamo arrivati alla Lega. -Beh, per certi versi, anche la Lega è una creatura strana. Nasce come un moto di ribellione del nord-Italia contro la Roma dei ministeri e del potere, considerata, con qualche ragione, “ladrona” e sanguisuga. Nasce addirittura con intenti separatisti. Ma poi si rende conto che la vita sulle barricate non è per niente comoda e s’imborghesisce, sulla spinta anche della necessità di gestire – in modo mai troppo trasparente – le somme ingenti accumulate attraverso le cospicue elargizioni dei suoi sostenitori, un misto d’imprenditoretti scansa-tasse e di operai popolani e ignoranti, manovrati come burattini da furbi sobillatori. In breve, diventa un partito come tutti gli altri, voglioso perfino di espandersi al centro e al sud. Perché, caro mio, alla  bramosia di potere non sfugge nessuno! Nessuno, cui non sia capitato di sfiorare lo scettro, fosse solo per un attimo, e che non resista alla tentazione d’impossessarsi di esso e tenerselo stretto il più a lungo possibile. Fatto sta che, di trasformazione in trasformazione, di demagogia in demagogia, eccola…, prima nelle intenzioni di voto, ingombrante per alleati e nemici. -Tutto d’un tratto, è diventata “europeista”… -Ma sai…, “europeista” è una parola priva di contenuto, uno di quei termini usati ed abusati ad uso giornalistico, che, all’improvviso, diventano di tendenza e tutti ce l’hanno in bocca… E’ un poster, un arazzo alla finestra… Ma cosa significa, realmente? Che sei una specie di “cittadino del mondo”, un apolide che si sente a casa ovunque e fa entrare chiunque nelle proprie stanze…? O che sei uno che vorrebbe costruire un’entità politica continentale federata, con una legislazione unica ed un unico esercito, un’unica polizia, un po’ come gli Stati Uniti…? O, forse, uno cui semplicemente piace l’EU così com’è, con le sue strutture ed i suoi principi…? -No. Volevo dire che Salvini pare entusiasta di avere un posto sul cocchio di Draghi. -Senti. Salvini – o chi per lui – ha capito che è arrivato il momento di fare investimenti, se vuol prepararsi la strada verso un suo probabile governo, quando, tra due anni, si tornerà a votare.  Il che significa scrollarsi di dosso i panni del satrapo fascistoide alla-Orban, per intendersi. Sai, quello lì è un capo di stato… Salvini non lo è, deve diventarci. Gli serve abbassare i toni, addolcire il linguaggio e crearsi una credibilità. D’altra parte, è abbastanza camaleontico per farlo. Non è un fesso. Non ha la raffinatezza tattica di un Renzi, ma la materia è la stessa. Potrei, semmai, ravvisare in lui una certa avventatezza, nel buttarsi in questa avventura così come fece nel governo “giallo-verde”. Tanto per esserci…; per non perdere il treno dello “strabiliante avvenimento” che sta per compiersi… Il che potrebbe perfino essere pericoloso, per Draghi e per l’Italia, visto quanto il ragazzo è lunatico e capriccioso… -Che vuoi dire? -Voglio dire che, dopo aver ceduto alla tentazione di esperimentare un gioco nuovo, come un bambino viziato ne venga deluso, si stanchi, cominci a mettere il muso e si faccia prendere dalla smania di smettere di giocare. -Come ha fatto nel 2019! -Bravo! Mi hai capito perfettamente! -Insomma, il cocchio di Draghi è popolato di personaggi da operetta. -O di fenomeni da baraccone. Come preferisci! Senz’altro è molto composito e pittoresco… -Ma, in definitiva, Draghi a chi piace? -A nessuno! -Oh Signore! Che dici mai? -E’ una figura iconica. Lontana dall’empatia della gente. Guardato dalla politica con sospetto e pure con un certo disprezzo, perché arriva come il primo della classe, il depositario di tutte le soluzioni, laddove la politica non è stata in grado di trovarne una, in anni ed anni di gestione del paese, mentre adesso si vede costretta a prostrarglisi ai piedi. Persino l’Europa dissimulerà fastidio. Già m’immagino in Germania… “Oh, riecco tra noi Herr Draghi a romperci le scatole di nuovo!”. -E con Macron…? Vedremo scintille? -Un bel combattimento tra galli! -Uaaahhh…! Ma sei tremendo! -Chi? Io?