PERLE DI TELECAMERA

“Di cosa vuoi parlare, oggi?”
“Di tutte le scempiaggini che sento dire in televisione”
“Ti riferisci a fatti di cronaca…? Alla politica…?”
“Non mi riferisco ai contenuti. Come già scritto in passato, voglio dileggiare tutti questi boccaloni che occupano permanentemente i canali televisivi sproloquiando senza un minimo di cognizioni sintattiche e grammaticali”
“Ah… Se ne sentono di castronerie!”
“E’ insopportabile tanta ignoranza in personaggi che conducono trasmissioni destinate a milioni di spettatori, e che dovrebbero, prima di ogni altra preoccupazione, badare alla decenza nell’esposizione e ad un eloquio nel rispetto della lingua”
“Invece…”
“Invece, senti infarcire il discorso di termini anglosassoni, che non sanno pronunciare e dei quali probabilmente ignorano perfino il significato”
“Nei salotti delle chiacchiere…?”
“Bravo! Innanzi tutto, fai bene a non usare, tu per primo, espressioni prese in prestito dall’inglese come talk show. Anzi, dall’americano…! Salotti delle chiacchiere è perfetto! Ma non solo in quei contesti… Penso ai telegiornali, per esempio, laddove un tantino di linguaggio morfologicamente corretto  in più sarebbe il minimo che ci si dovrebbe aspettare dall’informazione ufficiale. L’altro giorno, per citare il primo esempio che mi viene in mente, uno dei tanti somari della RAI, doveva dire paglia, e non so davvero per quale ragione non potesse accontentarsi di dire paglia e basta. Tanto semplice…! Eh no…, ma, siccome riferiva di non mi ricordo quale oggetto in uso negli Stati Uniti, ha detto stru anziché strò, che è la corretta pronuncia della parola straw. Insomma, mancanza di professionalità, prima ancora che ignoranza”
“Hai ragione. Bisognerebbe documentarsi, se si vuole utilizzare vocaboli ed espressioni in altre lingue. Ma anche l’italiano viene maltrattato assai!”
“Guarda, sorvolo sulle resilienze, sui sostenibile, sui vari processare, impattare, attenzionare, spintonare, e piacevolezze del genere…, ma solcare il palcoscenico veramente mi mancava, e debbo dire che stavo per vomitare sul televisore, quando ho sentito, giorni or sono, la tizia che fa la trasmissione pomeridiana, subito dopo il notiziario-RAI delle 13.30, sparare una bestialità simile”
“Ah ah ah…! Ma davvero… !?”
“E non credo proprio fosse un lapsus, è asineria pura. E che dire di Amadeus, che ha esordito al festival dichiarando che la normalità è straordinaria… Ma si possono sentire coglionerie del genere? Non hanno un supervisore che si occupa dei testi, questa gente…? Macchè… Addirittura, l’indomani, questa chicca è stata ripresa dal mezzobusto di turno, durante il telegiornale che stava tessendo le lodi di quella manifestazione… Segno evidente che alla RAI è normale sparare in tv che la normalità sarebbe straordinaria”
“Eh già. Una specie di ossimoro!”
“Non una specie! Un’assurdità, vera e propria. Ma non detta con intento enfatico o ironico…, bensì nella perfetta ignoranza del significato dell’aggettivo straordinario, che, secondo loro, vuol dire stupendo, bellissimo, grandioso, quando, invece, significa solo fuori dell’ordinario, ovvero fuori del normale. Perciò, figuriamoci se la normalità possa mai essere straordinaria…, ahahah”
“Capre, direbbe Sgarbi…!”
“Ed avrebbe ragione! Ma sai gli esempi che ti potrei fare…!? E’ un fuoco di fila di minchiate e di errori da matita blu, continuo, incessante… E pultroppo, anziché purtroppo, dove lo vogliamo mettere? Anche questa è da incorniciare ed appendere, ad imperitura memoria, nel florilegio dei motteggi di molti assidui frequentatori dei divani televisivi. Però, vedi, al di là del singolo caso e delle risate e gli sberleffi che possa attirare, qui si tratta di un ulteriore segnale di miseria culturale, nella quale è sprofondato questo paese, dove la scuola, per prima, è diventata un passatempo, invece di rivestire il ruolo, che le sarebbe proprio, di formatrice dell’individuo, a cominciare dall’uso corretto della lingua, parlata e scritta. Ti dico la verità, se mi capita, fai conto, una visita medica da uno specialista che dice pultroppo , mi alzo dalla seggiola, raccatto tutte le mie scartoffie e me ne vado, malgrado i soldi spesi… Perché il grado di conoscenza lessicale è indispensabile per guadagnarsi rispetto e credibilità: per chiunque, non parliamo poi di un responsabile della salute…, o di chi pretende di fare informazione…”
“Quindi, tu non processeresti tamponi, per esempio…, ahahah!”
“Io processerei per direttissima chi pronuncia corbellerie simili, condannandolo ad apparire in televisione con le orecchie d’asino, infilate ai due lati della testa, ed un cartello appeso al collo con su scritto IO NON PARLO, RAGLIO”

PERLE DI TELECAMERAultima modifica: 2021-03-07T10:43:18+01:00da alberto.gambineri