do you wanna dance?

MEDIAZIONE


"Che fai?" “Vado sul dizionario della Lingua Italiana…” “Oh bella!” “…a verificare quale sia il reale significato della parola mediazione” “E perché mai!?” “Perché la sento tirare in ballo un po’ troppo, ultimamente…, e, come ben si sa, le mode lessicali nascondono spesso equivoci mastodontici, oltre a non piacermi per niente per questione di principio” “Dunque…” “Mediazione: s.f.: 1 opera o attività del mediatore; esiste anche un’accezione figurata, secondo cui per mediazione s’intende anche il compenso spettante al mediatore” “Ok! Allora chi è un mediatore?” “E’ colui che si presta ed è di aiuto nel raggiungimento di un accordo o di un compromesso” “Entrambi i termini derivano dal sostantivo medio, suppongo” “Corretto. Ma anche da media, come la media aritmetica. E, senza che perdiamo tempo a definire anche queste due ultime parole, basti tenere a mente che occorre partire da un ragionamento preciso, basato sul concetto di posizione occupata fra due estremi, laddove questi ultimi rappresentano, come è noto, l'aspetto vizioso. Se lo facciamo, potremmo scoprire, per esempio, che la mediazione non è un imporre il proprio punto di vista, o il proprio tornaconto, a spese della logica, del buon senso o del bene comune” “Tu vuoi dire che in molti casi mediare non significa spacchettare un problema in più quote, in modo da offrire un qualche vantaggio a ciascuna delle parti in conflitto, affinchè si accontenti e cessi di operare ostruzionismo nei confronti delle altre…” “Proprio così! Compito del mediatore è individuare dove stia il comportamento virtuoso, senza propendere né per l’uno né per l’altro dei contendenti” “Fammi degli esempi” “Devi sempre partire da un concetto di base: la posta in gioco non deve mai essere la soddisfazione dei contendenti – se poi lo è, tanto meglio! – bensì l’utilità, il bene in senso assoluto. O, per lo meno, qualcosa di molto vicino ad essi. Mediare non vuol dire cedere. Vuol dire persuadere. Dunque, io non sarò un buon mediatore se, per far contento Salvini, acconsento a derogare ad elementari misure di sicurezza e prevenzione, mettendo a repentaglio la salute di intere categorie di cittadini; e, parimenti, non adempirò al mio compito di buon gestore della cosa pubblica se mi piegherò al capriccio di un bizzoso, quanto sussiegoso, giocatore di calcio, favorendone l’attuazione di un piano pericoloso, in aperto contrasto con disposizioni già in vigore, pertanto da non mettere in discussione. Questo perché il nocciolo della questione non è il compiacimento di Salvini o del difensore della nazionale, ma la garanzia che, in qualsivoglia situazione, certe disposizioni e certe decisioni, a suo tempo dibattute e poi adottate, vengano effettivamente fatte rispettare” “Quindi, tu ritieni che, nella gestione di questa pandemia, si perseveri nel mediare nella maniera sbagliata?” “Assolutamente! Una concessione di troppo…, un attimo di semplicioneria…, un abbassamento della guardia sconsiderato, tanto per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte e far contenti tutti, può risultare in un epilogo fatale, al punto da riportarci bruscamente indietro di molte caselle, come in un tragico giuoco dell’oca, nuocendo all’intera comunità e a coloro che hanno sostenuto sacrifici enormi pur di mantenere un comportamento virtuoso” “La questione è, comunque, ben più generale…” “Oh sì, non sto pensando solo alla pandemia. Penso a qualunque situazione in cui si privilegi di dar soddisfazione ad un interesse singolo piuttosto che ad un interesse comune, come se, ad un certo punto del percorso, ci si pentisse, tutto d’un tratto, d’esser stati troppo categorici e severi, e si ripiegasse verso l’accomodamento che dia un contentino a ciascuno, in nome dello statu quo e del quieto vivere” “Non sarà forse questa la fine che farà il disegno di legge-Zan?” “Temo di sì. Ecco, quello è un chiaro esempio di come il concetto di mediazione venga frainteso, stravolto, mistificato. Che ce ne faremo dell’ennesima legge che non risolve il problema alla radice? Faremo felici i fascistelli sediziosi e ignoranti? O i padani beceri e rozzi? O i baciapile bigotti ed ipocriti? Tutto a spese della crescita sociale e dello sviluppo intellettivo, che rimarranno, ancora una volta, miseramente inattuati, sacrificati sull’altare dell’interesse di pochi a mantenere il controllo sulle menti dei più. Altro che liberticidio! Non c’è peggior forma di schiavitù che quella di rifiutare di pensare con la propria testa!” “…e delegare di farlo alla dirigenza del partito, che, magari, votavano i nonni buonanima…” “Ah ah…, ogni tanto, hai qualche uscita davvero esilarante!”