POVERE CREATURE IN ETA’ SCOLARE

Tempo fa, ho scritto di quanto ridicolo e inopportuno sia il comportamento di certi genitori nel difendere l’operato dei figli, qualunque cosa essi facciano, fosse anche la più nefanda.
Oggi, ritorno sull’argomento genitori/figli per evidenziare quanto  quel comportamento si estenda alla protezione, spesso ossessiva e paranoica, dei primi sui secondi, con manifestazioni che rasentano il surreale.
Adesso che la faccenda-scuola è diventata motivo di scambio per qualunque tipo di amenità verbale, c’è addirittura chi vorrebbe locali ed aule trasformati in camere iperbariche, in grado di distruggere germi, batteri, sbarrando la porta anche al perfido virus E, nella migliore delle tradizioni censorie e piagnucolose, così tipiche di questo paese, si punta il dito contro sindaci, assessori, provveditori, presidi, direttori didattici, e forse perfino i bidelli, ritenuti incapaci di preservare tutte quelle povere creature in età scolare dall’agguato del covid19, il quale potrebbe annidarsi, minaccioso, chissà…? tra rampe di scale e corridoi, tra cimose e lavagne, tra armadietti e mappamondi…
Ebbene, non esiste alcuno su questa terra in grado di salvarci da questa diavoleria di malanno. Se lo ficcassero in mente mamme e babbi tanto inclini all’apprensione e allo sdegno. Lo spettro del contagio ci accompagna ovunque, e, forse, sarebbe il caso che ce ne facessimo una ragione.
Pertanto, riterrei serio, da parte di insegnanti più o meno cinquantacinquenni, presentarsi in classe, all’inizio dell’anno scolastico, così come, da parte dei parenti, mandare i ragazzi regolarmente alle lezioni.
Non saranno banchi monoposto (a proposito: fine dell’era della copiatura? che tristezza!), con o senza rotelle, distanziati di uno o due metri, dispenser di gel antisettico e neppure mascherine di fogge varie a garantire l’immunità. Tutte misure utili. Tutte misure non risolutive.
Né esistono mezzi di trasporto pubblici, per quanto riconvertiti alla bisogna, esenti da condizioni di potenziale diffusione del virus.
La scuola odierna è già alquanto buffonesca. Non facciamola diventare un optional da praticare come un passatempo, a seconda dell’umore del momento.
Siamo tra i più ignoranti in Europa. Importa nulla a qualcuno???

POVERE CREATURE IN ETA’ SCOLAREultima modifica: 2020-09-05T00:56:52+02:00da alberto.gambineri

8 pensieri riguardo “POVERE CREATURE IN ETA’ SCOLARE”

  1. Provo a commentare perche’ con questi nuovi blog mi e’ difficile..
    Secondo me il genitore deve fare il genitore a casa propria, ma farlo era difficile gia’ da quando avevo i miei tre pargoletti figurati oggi, secondo me prima devono essere educati i mamma e papa’ di oggi e mi fermo qui…
    provo ad inviarlo…

    1. Sì il tuo commento è regolarmente arrivato (hai ragione questi formati di WordPress sono alquanto farraginosi). Quanto all’argomento, sono pienamente d’accordo con te: un corso per aspiranti genitori non sarebbe una cattiva idea… Purtroppo ci sono manchevolezze da ogni parte; i genitori sono spesso immaturi quanto i figli (e, a loro volta, viziati), la scuola non è più la “maestra di vita” di una volta, le istituzioni… lasciamo perdere… I risultati nella società sono dunque quelli che vediamo giorno dopo giorno. In qs caso, figli ritirati dalle classi non ritenute sufficientemente salubri. Mah… Ciao, Federica, grazie per il tuo contributo. Alberto

  2. Questi genitori, sono entrati a far parte senza volerlo, del branco dei negazionisti, ovvero: c’è? Esiste? E’ una bufala? E’ una fake? Prendono quello che passa la comunicazione e si adeguano giorno dopo giorno secondo l’aria che tira. Nessuno che si prenda la briga di informarsi opportunamente in siti ragguardevoli e professionali, seguono l’onda e si associano. Una sorta di what’up delle mamme che un preside ha proibito categoricamente poiché diviene veicolo dirompente e associale. Insomma, fermo restando che siamo in difficoltà, specie per la scuola in genere, questa grana ci metterà in ginocchio se non si trova la quadra.
    Buona sera Alberto.

    1. qs genitori non negano il virus, anzi lo vedono anche dove non c’è o dove il buon senso suggerisce non ci sia; pensano di tenere i figli a casa sotto sale e se la pigliano con le autorità scolastiche, perché la frustrazione impedisce loro di ragionare con freddezza e logica; se poi ci si mette anche il whatsup delle mamme, stiamo freschi…; purtroppo soluzioni al problema del rischio-contagio al momento non esistono; si può solo fare affidamento sulle misure di sicurezza (empiriche e insufficienti), ma… tant’è, questo è ciò che la nostra vita sgangherata ci riserva. Buona domenica Carlo.

  3. Tu&io, Alberto, lo stesso pensiero. Una sorta di empatia indirizza i nostri pensieri nell’universo “scuola”. Posto che ogni qualvolta sento pronunciare la locuzione ” partiamo in sicurezza” sorrido molto amaramente e posto che un filino di tristezza per ‘sti ragazzi mi viene da provarla, aggiungo solo che mai genitore e mai insegnante pur fragile si sono preoccupati delle movide, delle discoteche , delle vacanze dissennnate. Ridicolo farlo per la scuola consci che i numeri di contagi si aggiorneranno da soli.

    1. che amarezza! guarda, io non so quanto vorrei mostrarmi meno disfattista di quanto non faccia ultimamente con questi post, ma, specialmente sulla scuola, non transigo: qualcuno deve farla ritornare ciò che era una volta, un luogo di apprendimento, un centro di educazione, formazione e buone maniere, una palestra di vita. Covid o non covid, perbacco! Scusa lo sfogo. Grazie per i tuoi pensieri.

  4. “A noi sensibili ci dicono malinconici.
    Forse intendendo la malinconia per tristezza.
    Ma non è così. Abbiamo solo sete di sentire.
    E il mare, un tramonto, la natura, due occhi, un silenzio, ci sanno parlare”.
    Una carezza sul cuore !!!

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