SPORT NAZIONALI

La mania di protagonismo è sempre qualcosa di deprecabile.
Ma se il maniaco è un presidente di regione allora diventa una vera iattura per la comunità.
Personalmente, trovo che il cosiddetto decentramento dei poteri non aggiunga se non caos alla già disastrata gestione italica della cosa pubblica, già, da sempre, ammalata di burocrazia ed inefficienza.
Credo, altresì, che esso favorisca solo la nascita di ulteriori potentati, laddove poche teste, purchè pensanti, nell’ambito del governo centrale, basterebbero ed avanzerebbero.
Come ben s’intuisce, mi riferisco al caso dei governatori, piemontese e sardo, dei quali la cronaca si è occupata in questi ultimi giorni.
Non m’interessa chi ne sia uscito (per così dire) vincente; m’indigna che, in un frangente come quello che stiamo attualmente vivendo, si debba scomodare un tribunale speciale per mettere fine ad azioni, che nulla hanno a che fare con la salvaguardia degli interessi dei cittadini, e che, al contrario, sono animate da risentimento e da spirito di polemica verso l’operato del governo, tutt’altro che irreprensibile, sia chiaro…, ma che, ora come ora,  avrebbe forse bisogno di sostegno, anzichè di picconate.
Questa è gente che non capisce un’acca di democrazia e di buona amministrazione. Aspetta solo il momento buono per rompere i coglioni (chiedo venia per il linguaggio colorito, ma, come dicono a Roma, quanno ce vo’, ce vo’).
Sorvolo sulle ragioni del contendere. Le argomentazioni a sostegno della presa di posizione di entrambi i soggetti  sono tanto flebili e puerili da costituire un caso (ed una notizia) solo per dibattiti televisivi di quart’ordine, di quelli che echeggiano tutto il tempo dei “qua qua qua” starnazzanti di ministrucoli, scribacchini, spacciatori di opinione, e che, invece,  potrebbero essere sostituiti, nel palinsesto, da qualcosa di culturalmente più serio, tanto… il Campidoglio è già stato salvato (nessun riferimento alla Raggi, per l’amor di Dio!!!).
Eppure, si ricorre…!
Ricorso. Altro sport nazionale. Della serie: ho toppato alla grande, ma voglio aver ragione a tutti i costi. Hai visto mai che i tribunali mi danno soddisfazione…
Primedonne alla caccia disperata di prime pagine.
Durante i mesi scorsi della congiuntura sanitaria, mi pare che non ci siamo fatti mancar nulla, in tema di sbruffonate da presidenti di regione. Da nord a sud, la tragicommedia si è replicata con puntigliosità e perseveranza.
Oggi, qualcuno di questi amabili personaggi rischia di dover fare… gli scatoloni, e la lotta per quelle (inutili) poltrone è, come si vede, senza quartiere.
Vediamo se il “nuovo che avanza” dimostrerà più attitudine alle sorti delle persone o ai ricorsi al t.a.r.
Mai perdere le speranze.

SPORT NAZIONALIultima modifica: 2020-09-18T00:01:09+02:00da alberto.gambineri

8 pensieri riguardo “SPORT NAZIONALI”

    1. questo di sicuro,ma ciò che mi preme focalizzare in qs post è il continuo, disinvolto ricorso al tar per ogni nonnulla; i bambini, se non ottengono quel che vogliono da un genitore, corrono dall’altro sperando nella buona disposizione di qs’ultimo; ebbene,abbiamo politici ed amministratori con lo stesso quoziente intellettivo dei bambini; bella prospettiva!!! saluti Strello

  1. Ricordo come fosse ieri: era il 1970 e si confermò l’istituzione delle regioni con l’ampia facoltà di governo diretto. Un tale Ugo La Malfa (conosci sì?) ebbe a confessare ad un amico carissimo: “Abbiamo fatto la più grande cazzata del secolo”. Il tempo, il lungo tempo gli hanno dato ragione e oggi di vedono i grandi risultati. Questo è sempre stato il contrassegno dominante della nostra politica. Poltronificio sempre al lavoro per creare posti e dare onore e possibilità varie agli amici. Per tutto il resto che dirti, sono storie quotidiane e specie in periodo elettorale si acuiscono rapporti e dialoghi serrati. Insomma, normale amministrazione.
    Buona sera Alberto.

    1. un ricorso dovrebbe essere un fatto eccezionale, non lo sfogo di un capriccio; un personaggio pubblico come un governatore non se lo può permettere; intendo dire che dovrebbe evitare che il governo centrale impugni la sua delibera (e, se questo avviene, pigliarsela e stare zitto); quanto al decentramento, lo ripeto, per me è solo una sciagura, in un contesto, quello italiano, dove è già tanto difficile governare; in riferimento al “tale” che citi tu, mi viene in mente una battuta del grande Alighiero NOschese (che ricordi senz’altro), secondo cui costui avrebbe detto all’ipotetico intervistatore: “Sa qual è la differenza tra Gianni Morandi e me? lui è ugola d’oro…, io ugolamalfa”. :)) . Buona domenica.

  2. Adoro le tue speranze, Alberto, sul “nuovo che verrà” : le mie si sono volatizzate da tempo. E poi vogliamo parlare di coesione nazionale… di stato forte, di nazione… e ci perdiamo in scaramucce regionali che a nulla servono se non ad aumentare l’entropia dell’universo ^__* ciaooo, buona domenica!

    1. l’uso delle virgolette la dice lunga sull’effettività delle mie speranze circa un cambiamento a livello di amministrazione regionale; troppo coinvolgimento di bandiera, e, peggio che mai, troppo poca autonomia dalle pressioni di scuderia; la sanità poi dovrebbe essere il primo settore da sottrarre alle regioni, se si vuole liberarla da implicazioni clientelari e da conseguenti disservizi che ne rendono tanto difforme il funzionamento da zona a zona. Ciao Elena.

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