VACCINO CERCASI DISPERATAMENTE

Che cosa mi dici oggi?
A che proposito?
Mah…, hai parlato spesso, in questi ultimi tempi, della situazione del paese…
Uhm, c’è poco da aggiungere. Nulla è cambiato rispetto ad una settimana fa.
Eh sì, questo è vero, in effetti.
Stanno tutti lì… alla ricerca disperata…
Di che cosa…?
Ora, oltre a personaggi, credibili e affidabili, da reclutare per permettere al governo di combinare qualcosa, stanno cercando i vaccini.
Ah già! Un’altra nota dolente.
Certo! La buffonata delle primule son stati bravi a metterla in piedi. Così come a fare i conti senza l’oste…
Come al solito!
‘mbe, non c’era bisogno di tanti commissari per lasciar gestire ogni cosa a Bruxelles… Che ne dici?
Hai ragione! Chi ha voluto, si è approvvigionato da solo.
Infatti. E bastava anche un minimo di intuizione per immaginare ciò che sarebbe successo…
Parla!
Eh be’, non ci voleva molto a presagire che due soli produttori, entrambi americani, avrebbero – come dire? – privilegiato il mercato interno, con il numero esorbitante di vittime e di contagi che hanno lì, e specialmente dopo che c’è un nuovo presidente alla Casa Bianca, per giunta impaziente di recuperare una situazione sfuggita di mano all’amministrazione precedente.
E Astra Zeneca…?
Uhm, quelli sono inglesi. E, guarda caso, la GB si è appena staccata definitivamente dall’EU. Quindi…
Vuoi dire che anche loro favoriscono il loro governo, mettendo la Comunità in secondo piano?
Mah…, di certo non ho le prove di una manovra simile… Ma il dubbio c’è. Oltretutto, il loro vaccino ancora non è stato manco approvato dall’agenzia europea del farmaco.
Ma poi…, questo qui non ha un’efficacia ridotta rispetto a quelli di Pfizer e Moderna?
Così dicono…
Quindi son state tutte promesse affrettate…!?
Quelle del governo italiano, di sicuro… La pelle dell’orso, no? Lo sai che mi piacciono tanto i proverbi…
Leggo che intenteranno cause legali a carico delle aziende inadempienti.
Uuh…, stiamo freschi! Così i vaccini li prendiamo chissà quando…! Avremmo dovuto premunirci già dalla fine dell’anno scorso: facendo la nostra scorta, come hanno fatto i tedeschi, il che voleva dire andare per conto nostro e pagare le forniture sull’unghia, oppure cercando di ottenere le licenze, in modo da produrre il vaccino qui da noi. Ma…, questo presuppone lungimiranza ed organizzazione che i nostri politici non hanno nemmeno se rinascono dieci volte!
Bella situazione!
Adesso, si sta pigliando in considerazione gli altri vaccini…
Quali? Quello cinese e quello russo?
Proprio quelli!
Oddio! E saranno buoni?
Non chiederlo a me! Ma ho l’impressione che, se disponibili in tempi brevi, finiranno con l’essere… buoni.
Insomma, “cercasi Susan disperatamente”…!
Ah ah…! Appunto!

 

TARTUFI o dell’INSPIEGABILE IRRAGIONEVOLE CRISI

Ti vedo rabbuiato.
Per forza! Questo paese sta dando una pessima immagine di sè.
Ti riferisci a quanto è accaduto nelle ultime ore in Parlamento?
Non solo. Ma anche alla gente comune.
Spiegati meglio!
Ho sentito troppe persone ripetere di non aver compreso le ragioni di questa crisi di governo.
Beh, sì… Effettivamente anch’io debbo ammettere di aver raccolto, in giro, molte manifestazioni di… – come dire? – costernata perplessità.
Uff…, la gente bada alle stupidaggini…! La maggior parte di essa non capisce un tubo di materia istituzionale e chiacchiera solo sulla base di impressioni superficiali…, quando non in conseguenza di argomentazioni per puro “sentito dire”, racimolate qua e là e rimbalzate di bocca in bocca.
Per esempio…
Appunto! L’abbiamo detto…: che la crisi sia un arcano impenetrabile e che faccia male al paese, tutt’ora alle prese con il flagello del covid.
Beh, forse non era il momento giusto per scatenare una crisi di governo.
Ah, caro mio, se aspetti il momento giusto, quello non arriva mai, in un paese come questo! Diciamo che bisogna guardare in faccia la realtà, con obiettività, senza ipocrisia e soprattutto lasciando da parte conclusioni semplicistiche ed affrettate. Questo governo, con in testa il suo damerino di presidente, è l’espressione più fallimentare che si possa immaginare. Non so che cosa di esso si dovrebbe salvare… Centomila morti…, uno dei numeri più alti nel mondo…; un’economia ridotta al lumicino…, con attività ferme, se non chiuse per sempre, e interi comparti bloccati ormai da un anno, cui fanno capo migliaia di famiglie lasciate senza sostentamento…; una scuola che non trova la strada per ritrovare la normalità…; la sanità che boccheggia, malata, essa per prima, di polmonite interstiziale… Che cosa c’è di tanto incomprensibile nel tentativo di un leader di partito, tra l’altro alleato nell’ambito della coalizione, di denunciare questo sfascio e di riportare la situazione entro limiti di ragionevolezza e di correttezza istituzionale? Ma poi… vogliamo parlar di nuovo della follia di questo presidente, talmente fuori dal mondo…, talmente lontano dalla realtà, inebriato, come sembra, dai sondaggi, secondo i quali egli godrebbe del favore dei cittadini… Puah! Dovevano dargli una scossa per riportarlo coi piedi per terra! Altro che male al paese… Fino ad un paio di settimane fa, se ne andava, gonfio e tronfio, a ribadire che lui ha agito al meglio…; del resto, può contare sulla squadra di collaboratori migliore che ci sia al mondo… ‘Azz! Se poi erano i peggiori, non cresceva più erba come con Attila!
Ah ah ah…, com’è che si diceva…? Dove passa Attila non cresce più erba…
Esatto! E, invece, adesso, hai visto come fa la vittima…? Aiutateci! Aiutateci, dice…
Beh, a quanto pare, gli “aiuti” gli sono arrivati. No?
Eh, come no? I “responsabili”…
I “costruttori”.
Chiamiamoli pure i… tartufi, visto l’accanimento con cui hanno cercato di scovarli, ovunque fossero. La “ricerca tartufesca”, l’ha definita la Bellanova… Ma ora si tratta di vedere quanto e come questi “volenterosi” si faranno arruolare…
Già.
Doveva dimettersi! Liberare il paese dalla sua presenza. Riconoscere di essere un fiasco conclamato. Andare da Mattarella a chiedere di essere sostituito, ‘chè uno come lui lo si trova senza tanti problemi… Invece, che cosa fa? Prima cerca di ammansire Renzi, concedendo questo e quello… E poi, corre in Parlamento a vedere chi sta con lui e chi no…, perchè la smania di rimanere abbarbicato a quella posizione è troppo forte…, l’attrazione della ribalta e del potere è irresistibile…
Lo avranno consigliato che quella era una strada percorribile. Non credi?
Diciamo che, da giurista, dovrebbe saperlo lui per primo… Ma non è questo il punto. La faccenda sta che, con una maggioranza semplice e, per di più, messa insieme con defezionisti di altri partiti, non può contare su una compagine autorevole, forte e qualificata, che, invece, sarebbe indispensabile per governare. Non ha sostegno. E le destre già affilano i denti!
Quindi tu dici che la situazione non è stabilizzata…
Certo che no! Una maggioranza, degna di questo nome, adesso va ricostruita. Non basta un pugno di voti favorevoli dentro un’aula del Parlamento.
E che cosa succederà?
Boh… Io spero che Mattarella gli faccia un discorsino serio… E, magari – come si dice? – lo marchi a uomo, d’ora in avanti…
Pensi che si assoggetterà…?
Mah…, sembrerebbe difficile, a giudicare da ciò che ha dato a vedere fino ad oggi…! Però, sai, ha anche dimostrato di essere il primo dei trasformisti. Comunque, lo ripeto, per me, avrebbe dovuto “schiodare”. E sarebbe ancora in tempo a farlo…
Eh eh… Chissà quanti si strapperebbero i capelli per la disperazione…!
Uhm… Gli stessi che si dimenticherebbero ben presto di lui, credimi.

TOPI

Pensi che Conte abbia nemici anche in seno alle sinistre?
Forse non è appropriato il termine “nemici”.
Qual è il termine appropriato, allora?
Diciamo che forse non gode di sperticate… amicizie…
Nel suo confronto con Renzi, non sta ricevendo grande appoggio…
Così sembra anche a me.
Perchè, secondo te?
Mah, il Pd non lo ha mai messo a fuoco…
Che vuol dire?
…che loro non sono capaci neppure di mettere a fuoco se stessi, figuriamoci un elemento estraneo alla loro compagine!
E i Cinquestelle…?
Loro se ne sono fatti un vanto finchè guadagnava consensi tra i cittadini.
Intendi durante il primo lockdown?
Eh beh, ha raccolto un’ottima popolarità, grazie alla gestione della pandemia, nei primi mesi dell’anno scorso…
E adesso…?
La seconda ondata ha messo in luce gravi disfunzioni organizzative. La gente comincia ad essere insofferente: ha dovuto subire un nuovo stop alle attività e alla libertà di movimento; il che, per contro, non ha impedito che vi fosse un’infinità di morti…
Dici che il suo gradimento è calato?
Indubbiamente! E, forse, nei Cinquestelle c’è qualcuno che comincia a provare imbarazzo.
Tu credi che dipenda anche da qualche suo atteggiamento?
Ritengo sia molto pieno di sè; che si sia montato la testa ed abbia perso il contatto col mondo reale. Capita, quando si arriva al vertice dal niente…
E con Renzi come andrà a finire…?
Difficile dirlo…, quello è un personaggio da operetta. Pittoresco e stravagante.
Ah ah ah! Però su qualche punto ha ragione…
E’ la solita vecchia storia del torto e della ragione che non stanno mai ciascuno da una sola parte… Quando sei in una posizione come quella di Conte non puoi permetterti alzate d’ingegno e reazioni rancorose. Bisogna tener a mente che le critiche al tuo operato arrivano, e saperle accettare, senza covare astio e, peggio che mai, manifestarlo. Te l’ho detto, Renzi è un po’ bislacco, ma è un furbacchione. Guardalo in faccia: ha sempre l’espressione del gatto che si è appena mangiato il topo…
Già. La penso anch’io allo stesso modo.
Bah…, adesso non so…, staremo a vedere…
Però…, brutto trovarsi nella posizione del topo…
Uhm, i topi finchè possono cercano di mettersi in salvo.
Pensi al Pd e ai Cinquestelle?
Penso che i topi abbandonano la nave che sta affondando!

L’INFERMERIA

Ricordi quando ti dissi che ero stato alla mia vecchia scuola elementare?
Un anno e mezzo fa, circa, mi pare…
Esatto. Non ci rimettevo piede dal 1961.
Sì, mi ricordo. Me lo accennasti in quell’occasione. Dicesti anche che ti eri emozionato a ripercorrere quei corridoi.
Eh già… Mi rividi bambino con il grembiule nero e il fioccone blu. Quei corridoi non sono cambiati: stessi pavimenti, stesse grandi finestre… Perfino lo sgabuzzino della signorina Buffa è ancora lì!
Ah! E che cos’è?
Era l’infermeria. Avevano ritagliato un ambiente, lungo un corridoio in corrispondenza di una delle finestre, delimitandolo con pareti di vetro opaco. Il regno della signorina Buffa…
Ah però…! Così tanti anni fa… Una scuola organizzata, direi! E questa signorina… Come hai detto che si chiama…? Che faceva?
Era l’infermiera fissa della scuola. Una donnina minuta e ossuta. Ti dava un cachet se avevi mal di denti… Ti disinfettava e ti metteva un cerotto se ti sbucciavi un ginocchio durante la ricreazione in cortile… Ma, soprattutto, controllava che i bambini che contraevano malattie infettive fossero mandati a casa e non rimanessero in classe. Sai…, c’erano il morbillo, gli orecchioni, la difterite, la tosse cattiva…
La tosse cattiva…!?
Eh sì…, lei la chiamava così. Era la pertosse. Ci fu un’epidemia in quegli anni. Diceva: “Non puoi stare a scuola con la tosse cattiva. Domani non tornare. Devi restare a casa quattro settimane, e poi portarmi il certificato di guarigione, altrimenti non sarai riammesso in classe”.
Accidenti! Un tipo inflessibile.
Assolutamente! Mandava a chiamare i genitori attraverso il bidello, che si venissero a riprendere il figlio immediatamente… Erano pochissimi i telefoni nelle case, allora… Talvolta spettava ai bidelli accompagnare i ragazzi a casa.
Capisco. E come si accorgevano se qualcuno era ammalato?
Suppongo che i maestri fossero messi a conoscenza dei sintomi, e che, quindi, nel sospetto di contagio, facessero intervenire subito la signorina Buffa.
Uhm, ma lei non era un medico.
No, non lo era, ma sapeva lo stesso quel che c’è da sapere. Sai, a quei tempi, tutti i sanitari erano in grado di riconoscere i segnali di una patologia; non si facevano esami ed analisi per ogni nonnulla; il tuo dottore poteva effettuare un’ingessatura nel proprio ambulatorio o venirti ad asportare le tonsille a casa… Un universo molto diverso da oggi…
Un mondo arcaico…
Può darsi. Ma molto efficiente, te lo assicuro.
Eppure le epidemie erano frequenti.
La tubercolosi era appena stata debellata. C’erano moltissimi casi di poliomielite tra i bambini. Il vaccino Sabin stava arrivando. Io ne ricevetti tre somministrazioni, la prima un’iniezione, le altre due col famoso zuccherino.
E immagino che la signorina Buffa fosse pienamente coinvolta in tutto questo!
Cavolo! Era una macchina da guerra. Solerte ed efficiente come una Florence Nightingale !
Ah ah…, nel suo sgabuzzino con le vetrate opache…
E’ ancora lì quella struttura. Non so che cosa ci tengano adesso… La scuola è un istituto d’arte, oggi.
Eh…, tutto cambia…
Già, proprio tutto.

LA CALZA DELLA BEFANA

Nella calza della Befana degli italiani c’è un anno peggiore del precedente.
Ne sono sicuro.
Lasciamo perdere tutte le battute da bar-dello-sport circa il pessimismo, il disfattismo, il negativismo, che, secondo chi è dedito ad atteggiamenti fatalisti, porterebbero jella, mentre bisognerebbe “pensare positivo”, perchè il cielo aiuta chi mantiene gaio il cuore.
Se fosse così facile, ci compiaceremmo dei verbi declinati al futuro, che, di giorno in giorno, sputano le bocche (neppure tanto “di rosa”) dei nostri governanti, per sentirci al riparo da ogni intemperia, dentro una botte di ferro.
La realtà è ben diversa; e l’anno appena concluso ha solamente messo sul piatto tutti i problemi che si preparano a esacerbare le nostre esistenze, già in buona parte provate.
Questo governo, che ci è stato dato, è inadeguato a svolgere il suo compito. L’ho detto e ripetuto decine di volte, ben prima che scoprissimo sulla nostra pelle che cosa fosse la gestione di una pandemia. E’ fatto di gente di scarsissima caratura politica, culturale, intellettuale, per di più molto male assortita, e guidata da un personaggio mediocre, borioso, arrogante, rancoroso, convinto che un paese complicato come questo si governi circondandosi di un manipolo di lacchè a lui fedeli. Il presidente della repubblica, vero deus ex machina di tutta l’operazione, ha acconsentito a dar vita a questa abortiva creatura più per riportare le sinistre nella coalizione che per scongiurare il sicuro avvento della destra; e l’EU ha benedetto questi natali, fuori di sè dalla gioia di essersi liberata della lega sovranista ed anti-europea, ma anche, e soprattutto, per avere un’Italia ossequiosa, debole, pavida, da imbavagliare e tenere al guinzaglio.
Ciò che è successo è sotto gli occhi di tutti. Il coronavirus, di per sè un’emergenza, ha straziato un paese che nell’emergenza vive perennemente.
Adesso il 2021 dovrebbe portarci alla resurrezione? E con quali presupposti?
In Italia non si va a scuola; la didattica a distanza langue perchè nessuno l’aveva mai esperimentata, nè immaginata prima. D’altra parte, dov’è la connessione-internet in grado di assicurare a centinaia di migliaia di studenti (e, con essi, altrettanti lavoratori in necessità di smart working) un collegamento decente? E dove sono i mezzi di trasporto idonei a disimpegnare un servizio in sicurezza a coloro che dovrebbero recarsi in classe o in ufficio senza la possibilità di un’auto propria? Se ci sono aule non ci sono insegnanti, se ci sono banchi non c’è spazio per il distanziamento, se ci sono le strutture manca l’accordo coi poteri locali…
Vogliamo parlare del vaccino…? Per ora, c’è un’unica certezza: i fiorellini colorati di Boeri a sugello di una rinascita, che sta solo negli slogan e nei fac-simile dei capannoni, dove avremmo dovuto recarci, dal 27 dicembre dell’anno scorso, a farci iniettare il miracoloso siero, messo a punto in quattro e quattr’otto (di cui, secondo Rai1, l’Italia aveva prenotato milioni di dosi, e che, invece, è la solita EU a smistare, salvo trovarsi a corto di forniture perchè il produttore improvvisamente scopre non essere in grado di rispettare le consegne o perchè qualche altro paese si è, nel frattempo, accaparrato l’accaparrabile, alla faccia della solidarietà e della cooperazione). In realtà, di tre o quattro vaccini, di cui ci son state cantate le lodi, non ce n’è neanche uno; e siamo solo al 6 gennaio… Le magre scorte sono sotto chiave; serviranno per il secondo ciclo di chi si è già vaccinato e deve avere l’iniezione successiva dopo 21 giorni; se si proseguisse con ulteriori pazienti, si rischierebbe di non avere più dosi per i primi, vanificando per costoro l’efficacia dell’immunizzazione.
Ma tant’è… La faccia tosta di chi ci governa si riconferma nel consolarci con la canzone che anche altri paesi incontrano difficoltà. Tra questi non c’è sicuramente la Gran Bretagna, che si è fabbricata il suo vaccino e procede spedita, senza più “l’ala protettiva” dell’EU…
Intanto, però, qui ci si riunisce – comitati, cabine, consessi vari… – per colorare le regioni per i prossimi giorni e settimane, decidendo del destino di commercianti, artigiani, artisti, taxisti, con la logica consueta del “suonare ad orecchio” (se sta, sto; se non sta, non sto” – è una storiella che si raccontava dalle mie parti; ve la dirò un’altra volta),  e della solita arrogante protervia verso il cittadino costretto a subire angherie tanto più mortificanti quanto più perpetrate da incompetenti improvvisatori, ostaggio delle lobbies, tra cui non è difficile intravedere quella dei medici.
Qualcuno, in questa adorabile paranza, mostra di essersi stufato di un modo di fare tanto insolente, e ha cominciato a puntare i piedi, indispettito che una manovra economica prenda le sembianze di un elicottero dispensa-quattrini a fini elettorali, senza che vi siano seri progetti di rilancio del paese. E’ nobile patriottismo…? Forse che è in cerca di visibilità e rilancio…? Forse imbastisce tutto questo casino pur di cacciare l’inviso primo ministro e poi rientrare nei ranghi…? Mistero.
Fatto sta che, in caso di crisi senza ritorno, l’alternativa sono le elezioni, quindi la prospettiva, in piena pandemia, di veder arrivare, al gran galoppo, il leghista e la biondina, col cavaliere di rincorsa…
Capite bene perchè nella calza della Befana non c’è niente di buono!   

IN PIENA LIBERTA’

Che cosa lo facciamo a fare il vaccino?
Per vivere!
Solo per vivere?
Beh, anche per tornare ad essere liberi di muoverci.
E poi…?
Per fare quello che più ci piace.
Tipo…?
Festeggiare il capodanno senza restrizioni.
Scendendo in strada senza dover stare chiusi in casa?
Ma sì, anche…
Ti manca tanto la libertà, eh…?
Potevamo stare solo sul balcone.
A sparare botti?
Come no? Ho ingaggiato una vera e propria guerra col mio dirimpettaio!
Caspita!
Non passava nessuno di sotto.
Non c’era anima viva…
Niente e nessuno!
Gli uccelli non hanno un’anima.
Gli uccelli…? No, credo di no.
Ne hanno visti tanti sulla strada.
Ma non stanno sugli alberi?
Dormivano sugli alberi. Vanno presto a dormire.
E allora…?
Niente niente, pensavo ad alta voce.
Farai il vaccino?
Forse sì.
Ma sì, dai, dobbiamo tornare a vivere!
E fare quello che più ci piace…
In piena libertà…
In piena libertà.

VACCINO SI’ VACCINO NO

Se siete tra coloro che anelano ricevere il vaccino, toccatevi pure ripetutamente perchè questo governo, da quando circola il covid, non ne ha inforcata una…; sarà mai che riesce a fare tutto bene proprio ora? (esemplari di sesso femminile, specie se sprovvisti di mariti, fidanzati, compagni maschi o volenterosi donatori en passant, possono utilizzare ferro, legno o quant’altro…, n.d.r.).
Se, invece, del vaccino siete propensi a farne a meno, allora sarà opportuno che stiate debitamente in campana, poichè, in questo caso, il governo potrebbe rivelarsi assai efficiente…
…Anche se non a vostro vantaggio.
Per i “vogliosi”, dopo tutto il trionfalismo sciorinato dai vari pdc, commissari, direttori di strutture sanitarie, bisognerà verificare nella pratica quanto tempestivo, agevole e analitico sarà l’accesso alla somministrazione; e se, malauguratamente, non vi saranno ammanchi, disfunzioni o qualsiasi altra diavoleria all’italiana.
Per i “refrattari”, sarà interessante osservare come si intende gestire quella che è stata dichiarata essere una scelta volontaria, pertanto, a nessun titolo,  caratterizzata da obbligo. Mi spiego. Se si tratta di decidere in assoluta autonomia se recarsi presso un centro a farsi vaccinare, così come si deciderebbe di entrare in un bar a prendersi un cappuccino, tutto va bene. Ma se, come mi par di aver sentito, si verrà “chiamati” (ovvero, convocati), al momento in cui risulteremo rientrare in una certa categoria, in base alle priorità, allora la faccenda comincia a non piacermi troppo. E’ semplice, se qualcuno ti convoca, si aspetta una risposta: sì o no. E che cosa accade, se si risponde di no? Non verremo per caso messi in una specie di “lista nera”, come fossimo untori, in potenziale rischio di diffusione-virus, quindi soggetti a dover fornire delle giustificazioni qualora dovesse svilupparsi un focolaio nei pressi del nostro domicilio (o anche solo dell’area in cui viviamo)? Non saremmo, dunque, all’occorrenza, oggetto di test, di accertamenti, di controlli, e, in definitiva, di una vera e propria persecuzione, tale da farci pentire amaramente di aver preso una decisione piuttosto che un’altra?
…E tutto ciò alla facciaccia del principio di libertà di scelta, di cui, in questi giorni, sia qui che nel resto dell’EU, ci si riempie la bocca???

ABBAIA E NON MORDE

Certamente un ritorno di Renzi sulla ribalta politica non se lo augurava nessuno (a parte i cockerini e le cockerine che lo seguono da sempre).
Ma se ciò sta accadendo, lo possiamo tranquillamente imputare al contegno dell’attuale presidente del consiglio, che persiste imperterrito nel proprio atteggiamento altezzoso e sprezzante della critica, a dispetto dei notevoli limiti mostrati e dei gravi errori commessi, in più di un’occasione, nell’adempimento del mandato conferitogli dai cittadini, facendo di tutto per rendersi antipatico a molti, che, forse, un tempo, l’hanno perfino sostenuto.
Ma soprassediamo, almeno per il momento, sui rischi di tenuta di questo governo e di chi lo presiede, per registrare quanto caparbiamente esso rifugga dal prendere posizioni precise e nette, circa i provvedimenti da adottare per fronteggiare l’attuale congiuntura epidemica, che, al contrario, richiederebbe una visione chiara sul da farsi, un’energia indefessa per realizzare il programma, nonchè un’altrettanto efficacie sistema di comunicazione.
Si obietterà che, in fondo, i provvedimenti e le restrizioni che ci vengono imposti sono frutto di decisioni condivisibili da qualunque individuo dotato di un minimo di “cervello” e di concretezza.
Ciò non di meno, sarebbe auspicabile una politica da “schiena dritta”, fedele ai propri proponimenti e determinata a metterli in pratica.
Se vogliamo che la gente stia a casa e non se ne vada a spasso a far shopping idiota, mentre il morbo infuria, bisogna avere il coraggio di dire, forte e chiaro, che si sono prese decisioni affinchè essa stia effettivamente a casa, senza deroghe per numero di membri, nell’ambito famigliare,  per minori o maggiori di una certa età, o per chissà quali altre amenità.
Se vogliamo tenere a bada il contagio (e le strutture sanitarie fuori dal caos) bisogna avere il fegato di parlare ai cittadini e dire che si terrà tutto chiuso, negozi, bar, ristoranti, piste da sci, Natale o non Natale, fino a tempo indeterminato, e comunque finchè il virus non avrà dato segnali più che eloquenti di aver perso la sua pericolosità. Che se ne facciano una ragione! D’altra parte, son stati previsti ristori. O stai chiuso e prendi il ristoro, o, se ti permetto di aprire, il ristoro te lo sogni…
E se si vuol veramente prendere la questione di petto, bisogna fermare i treni e gli autobus, sui quali gli eventuali imbecilli si accalchino per tornare al paesello a trovare papà e mamma (era già successo all’inizio dell’anno, ma si è ripetuto l’errore – nemmeno l’asino inciampa due volte nella stessa buca, dice un proverbio…).
E, ovviamente, se si vuole che a quanto disposto si ottemperi, bisogna mettere in campo qualunque strumento atto a scoraggiare il più timido barlume di infrazione da parte della gente, sguinzagliando polizia, carabinieri, guardia di finanza ed esercito, se necessario, con pieni poteri di confisca-mezzi locomozione e similari, nonchè di comminazione-multe talmente salato da scoraggiare i contravvenenti dal reiterare gesti d’insubordinazione per anni a venire.
Lo so che occorrerebbe autoregolamentarsi, senza che lo stato ci faccia sempre da balia, ma non è mai stato così, da che mondo è mondo; le masse sono branchi di pecore che necessitano del morso del cane per stare in ordine.
Invece, questo governo è incerto, tentennante, incoerente, floscio… Dà l’impressione di fare e non fa. Abbaia e non morde.
Demanda a questo e a quello pur di liberarsi di una parte del fardello di responsabilità.
Disegna primule, mentre il virus si corazza ulteriormente.
E i dissidenti affilano i coltelli.

 

FACCIATA

Abbiamo ormai 65.000 morti.
A nessun titolo, si può dire che questo paese, e, con esso, il suo governo, possa uscire assolto dall’accusa di aver sbagliato veramente molto.
Così come va stigmatizzato il fatto che il senso di responsabilità del singolo si è rivelato (o, forse, sarebbe meglio dire confermato) essere del tutto carente.
Qualcosa, per contro, funziona alla perfezione. E si tratta delle iniziative “di facciata”, che sembrano piacere assai al pdc ed ai suoi sostenitori.
Adesso che il vaccino sta, giorno dopo giorno, prendendosi la scena sulla ribalta di questa orrenda tragedia che si chiama coronavirus, urge per il governo sfruttare questa ventata di ottimismo, che presumibilmente scaturisce dal riaccendersi nella gente di una legittima speranza, nascente dall’intravedere un fioco barlume in fondo al tunnel.
Ebbene, in men che non si dica, ecco pronto un logo a forma di fiore (una primula, nella fattispecie) da sbandierare a destra e a manca, per ricordare ai distratti che il governo fa nascere le cose, e rinascere la vita, dopo i giorni oscuri della pandemia.
Mi può stare anche bene! Diamo fiato alle trombe per annunciare il grande evento…
Purchè non si venda, come al solito, la pelle dell’orso prima d’averlo ammazzato, e anche questa operazione non faccia la fine di quasi tutte quelle la cui implementazione, nel corso di quest’annata, si è dovuta sfracellare contro l’inefficienza e la disorganizzazione dei nostri sistemi e delle nostre infrastrutture. Per non parlare di inadeguatezza di managers e direttori generali di istituti, che, in questo paese, sono “santuari”.
Qui, la logistica è fondamentale…; la professionalità indispensabile…; la posta in gioco enorme…
Per ora, abbiamo esteriorità e chiacchiere. Stiamo a vedere se le primule saranno foriere di interventi seri, in grado, una buona volta, di funzionare e produrre risultati concreti. Anche perchè, finora, non si sono trovate alternative per sconfiggere virus, contagio e morte.

PALCOSCENICO

Un mattatore!
Le reti-RAI e la7 ce lo mostrano di continuo in immagini di repertorio.
Compie quella promenade lungo il corridoio, lesto ed arcigno, come chi non può permettersi di sprecare un secondo, tanto è indaffarato nella miriade di incombenze che gravano sulle sue spalle, per garantire il bene della nazione.
Le televisioni asservite ne debbono pur evidenziare il piglio volitivo, volto costantemente alla risoluzione dei problemi…!
Eppure, la sua gestione, iniziata con idee geniali come tassa sulla plastica e sugli zuccheri, e, successivamente, a covid già in atto, con il disastro legato agli approvvigionamenti di mascherine, non è uscita indenne da inghippi di ogni tipo alle strutture che avrebbero dovuto alleviare la vita del cittadino, chiamate in causa da altre amenità fuoruscite dai suoi molteplici dpcm, dall’INPS dei primi bonus alle piattaforme su cui registrarsi per beneficiare dell’ennesima elemosina costituita dal cashback di 150 euro (in cambio della rivelazione di tutti i fatti nostri); ma, soprattutto, si porta sulla coscienza oltre 60.000 morti (fino ad adesso…), macabro lascito dell’impatto del virus sull’Italia.
Ha già dimostrato, a più riprese, di non gradire critiche e contraddittorio. Non appare particolarmente dotato di dialettica, nè di chiarezza nell’eloquio (davvero curioso per uno che fa l’avvocato e l’ordinario in una facoltà universitaria!), tanto è vero che i suoi decreti suscitano regolarmente reazioni avverse, risultando assai poco esplicativi, non solo agli ignoranti o ai duri di comprendonio. Ma, evidentemente, ciò non lo turba affatto, visto che non ha mai corretto il tiro. Va avanti per la propria strada, escogitando, da un lato, espedienti, come la superflua ribalta degli “stati generali” (un’americanata all’amatriciana) che soddisfino la sua boria, ma attento sempre ad istituire organismi paralleli alla propria  funzione (comitati, task force e cabine di regia varie), onde poter, all’occorrenza, scaricarsi di dosso il peso di decisioni che si rivelassero improvvide, quando non dannose. Del resto, il Parlamento per lui è un optional. Vi si reca solo per notificare ciò che è già stato deciso.
Adesso che, con buona pace di paesi “euroinutili” (influenti solamente nel mettere i bastoni tra le ruote), arriverà la montagna di soldi, stanziata per il nostro paese dal Recovery Fund, ecco che la tendenza si ripresenta: creare una struttura ex-novo, con la finalità di stabilire come tutto questo denaro vada speso e soprattutto chi dovrà beneficiarne.
Sorvolando sui malumori, che già si sono scatenati, nell’ambito delle varie componenti il governo, vogliose ciascuna di aver voce in capitolo sulla spartizione (“chi maneggia, festeggia”, recita un detto popolare…), rimane la considerazione, che, ancora una volta, mi viene da fare circa il ruolo che dovrebbero avere il Parlamento (quindi, anche le opposizioni), il ministro dell’economia, quello delle infrastrutture, quello dei trasporti, la Corte dei Conti e il pdc stesso proprio nell’adempiere ai compiti per i quali essi esistono.
Perchè  mai un’altra schiera di soggetti a prendersi in carico il “governo” di questioni che il… governo (ufficiale) dovrebbe gestire? Che bisogno ce n’era?
Tutti questi “soloni” saranno profumatamente pagati, e, con essi, una moltitudine di consiglieri, di assistenti, di “vice”, di portaborse… Ce lo possiamo permettere?
O è l’esibizionismo e la mania di palcoscenico del premier a dover essere soddisfatta, per l’ennesima volta, a dispetto di risultati e conseguenze?