Per sempre

Post by Rita

 

Per rivedere quel sorriso

e risentire quella voce

strapperei le nuvole dal cielo

e chiuderei la bocca al mondo.

Ma è una stanza vuota

con le finestre cieche

e una porta che dà sul nulla. 

Per sempreMi benderò gli occhi

per vedere solo il passato

e ascolterò i ricordi.

Attenderò mille vite

e mille ancora,

finché l’alba dell’ultima

mi strapperà da questa stanza. 

Scoprirò che nulla è mutato

se non il tempo

che ha conservato ciò

che mai potrà morire.

Paolo Carbonaio

 

Alla ricerca del tempo perduto

post by Rita Perla – Stefano C.

 

Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo,

lo siano di nuovo, nel passato e insieme nel presente, reali senza essere attuali,

ideali senza essere astratti, perché subito l’essenza permanente e solitamente nascosta,

delle cose sia liberata e il nostro vero io che, talvolta da molto tempo, sembrava morto,

anche se non lo era ancora del tutto, si svegli, si animi ricevendo il celeste nutrimento che gli è così recato.

Un istante affrancato dall’ordine del tempo ha ricreato in noi, perché lo si avverta, l’uomo affrancato dall’ordine del tempo.

…………………………………………….Alla ricerca del tempo perduto

Troviamo di tutto nella nostra memoria:

è una specie di farmacia, di laboratorio chimico, dove si mettono le mani a caso,

ora su una droga calmante, ora su un veleno pericoloso.

…………………………………………….

Desideriamo essere capiti, perché desideriamo essere amati

e desideriamo essere amati perché amiamo.

La comprensione degli altri è indifferente e il loro amore è importuno.

…………………………………………….

Si ama per un sorriso, per uno sguardo, per una spalla.

Tanto basta. Allora, nelle lunghe ore di speranza o di tristezza,

ci si fabbrica una persona, si compone un carattere.

E quando, più tardi, si frequenta la persona amata, è impossibile ormai

(per quanto crudele sia la realtà che ci vien messa innanzi) togliere quel carattere buono,

quella natura di donna amorevole all’essere che ha quello sguardo o quella spalla,

proprio come non possiamo, quando invecchia, togliere il suo primo volto

a una persona che conosciamo fin dalla sua giovinezza.

Marcel Proust

Sorridi donna

Post by Angela Ribes

 

Sorridi donna

sorridi sempre alla vita

anche se lei non ti sorride.

Sorridi agli amori finiti

sorridi ai tuoi dolori
Sorridi donna
sorridi comunque.

Il tuo sorriso sarà

luce per il tuo cammino

faro per naviganti sperduti.

Il tuo sorriso sarà

un bacio di mamma,

un battito d’ali,

un raggio di sole per tutti.

Alda Merini

L’amore

Post by Angela Ribes

 

L’amore è sofferenza,

pianto, gioia, sorriso.

L’amore è felicità,

tristezza e tormento.

Non si ama con il cuore, L'amore

si ama con l’anima

Non si ama se non si soffre

e non si ama

se non si ha paura di perdere.

Ma quando ami vivi,

forse male, forse bene, ma vivi.

Allora muori

quando smetti di amare,

scompari quando non sei più amato.

Se l’amore ti ferisce,

cura le tue cicatrici

e credici, sei vivo…

Perchè vivi per chi ami

e per chi ti ama.

Alda Merini

Ti amo

Post by Stellina

 

Ti amo in in modo inspiegabile.

In modo inconfessabile.

In modo contraddittorio.

Ti amo.

Con i miei stati d’animo che sono tanti.

E mutano di umore continuamente.

Per quello che già sai, il tempo, la vita, la morte.

Ti amo.

Con il mondo che non capisco,

con la gente la gente che non capisce,

con l’ambivalenza della mia anima,

con l’incoerenza delle mie azioni,

con la fatalità del destino,

con la cospirazione del desiderio,

con l’ambiguità dei fatti.

Anche quando ti dico che non ti amo

ti amo,
Ti amo
persino quando ti tradisco, non ti tradisco

nel profondo, porto avanti un piano,

per amarti di più.

Ti amo.

Senza riflettere, incoscientemente,

irresponsabilmente, spontaneamente,

involontariamente, per istinto,

per impulso, irrazionalmente.

In effetti non ho argomenti logici,

nemmeno improvvisati

per fondare questo amore che sento per te,

che sorse misteriosamente dal nulla,

che no ha risolto magicamente nulla,

e che miracolosamente, poco a poco, con poco e niente

ha migliorato il peggio di me.

Ti amo,

ti amo con un corpo che non pensa,

con un cuore che non ragiona,

con una testa che non coordina.

Ti amo,

incomprensibilmente,

senza chiedermi perché ti amo,

senza importarmi perché ti amo,

senza pormi dei dubbi sul perché ti amo.

Ti amo.

Semplicemente perché ti amo,

io stesso non so perché ti amo.

Pablo Neruda

Tienimi per mano

Post by Stellina

 

Tienimi per mano…

portami dove il tempo non esiste…

Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano
Tienimi per mano…

nei giorni in cui mi sento disorientato…

cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…

Tienimi la mano,

e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…

Tienimi per mano e non lasciarmi andare…

mai…

Herman Hesse

A tutte le donne

Post by Stefano C.

 

Fragile, opulenta donna,

matrice del paradiso

sei un granello di colpa

anche agli occhi di Dio

malgrado le tue sante guerre A tutte le donne

per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza

e rimane uno scheletro d’amore

che però grida ancora vendetta

e soltanto tu riesci

ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,

poi ti volti e non sai ancora dire

e taci meravigliata

e allora diventi grande come la terra.

Alda Merini

Il tuo cuore

Post by Stellina

 

Hai in mano la cosa migliore

che ti sia capitata nella vita.

Il tuo cuore

Il tuo cuore.

Non sciuparlo, non svenderlo,

non tradirlo e soprattutto,

non te ne vergognare mai.

Trattalo con cura.

E donalo con amore

a chi saprà cullarlo con il suo.

Sara Cicolani

Tabaccheria

Post by Stellina

 

Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso voler essere niente.

A parte ciò, ho in me tutti i sogni del mondo.

Finestre della mia camera,

della mia camera di uno dei milioni del mondo che nessuno sa chi è

(e se sapessero chi è, che cosa saprebbero?)

date sul mistero di una strada attraversata costantemente da gente,

su una strada inaccessibile a tutti i pensieri,

reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,

col mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,

con la morte che insinua umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,

col Destino che guida la carretta di tutto per la strada di niente.

Oggi sono vinto, come se sapessi la verità.

Oggi sono lucido, come se stessi per morire,

Tabaccheriae non avessi altra fratellanza con le cose 

che un commiato, e questa casa e questo lato della strada diventassero

la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata

dal dentro della mia testa,

e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell’avvio.

Oggi sono perplesso, come chi ha pensato e trovato e scordato.

Oggi sono diviso fra la lealtà che devo

alla Tabaccheria dirimpetto, come una cosa reale dal di fuori,

e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.

Ho fallito in tutto.

Poiché non ho fatto nessun proposito, forse tutto era niente.

Dall’insegnamento che mi hanno dato

sono sceso attraverso la finestra sul retro.

Sono andato fino in campagna con grandi propositi.

Ma là ho trovato solo erbe e alberi,

e quando c’era gente era uguale all’altra gente.

Mi allontano dalla finestra, mi seggo su una sedia. A che devo pensare?

Che cosa so di quel che sarò, io che non so cosa sono?

Essere ciò che penso? Ma penso di essere tante cose!

E ci sono tanti che pensano di esser la stessa cosa che non ce ne possono essere tanti!

Genio? In questo momento

centomila cervelli si credono in sogno geni come me,

e la storia non ne registrerà, chissà?, neppure uno,

e non resterà che letame di tante conquiste future.

No, non credo in me.

In tutti i manicomi ci sono pazzi insensati con tante certezze!

Io, che non ho nessuna certezza, sono più certo o meno certo?

No, neppure in me…

In quante mansarde e non-mansarde del mondo

non staranno sognando a quest’ora geni-per-se-stessi?

Quante aspirazioni alte e nobili e lucide

– sì, proprio alte e nobili e lucide -,

e magari anche realizzabili,

non vedranno mai la luce del sole reale né troveranno ascolto?

Il mondo è di chi nasce per conquistarlo

e non di chi sogna di conquistarlo, anche se ha ragione.

Ho sognato più di quanto Napoleone non abbia realizzato.

Ho stretto al petto ipotetico più umanità di Cristo,

in segreto ho fatto filosofie che nessun Kant ha mai scritto.

Ma sono, e forse resterò sempre, quello della mansarda,

anche se non ci abito;

sarò sempre quello che non era fatto per questo;

sarò sempre soltanto quello che aveva qualità;

sarò sempre quello che si aspettò gli aprissero la porta in una parete senza porta

e cantò la canzone dell’Infinito in un pollaio,

e sentì la voce di Dio in un pozzo tappato.

Credere in me? No, né in niente.

Che la Natura mi sparga sulla testa ardente

il suo sole, la sua pioggia, il vento che mi trova i capelli,

e il resto che venga se verrà, o se deve venire, oppure non venga.

Schiavi cardiaci delle stelle,

abbiamo conquistato il mondo prima di alzarci dal letto;

ma ci siamo svegliati ed esso è opaco,

ci siamo alzati ed esso è estraneo,

siamo usciti di casa ed esso è la Terra intera,

più il sistema solare e la Via Lattea e l’Indefinito.

(Mangia i cioccolatini, piccola;

mangia i cioccolatini!

Bada che al mondo non c’è altra metafisica che la cioccolata.

Bada che tutte le religioni non insegnano più della confetteria.

Mangia, bambina sporca, mangia!

Potessi io mangiare cioccolata con la stessa verità con cui la mangi tu!

Ma io penso: e quando tolgo la carta argentata, che poi è di stagnola,

butto tutto per terra, come ho buttato la vita).

Ma almeno resta, dell’amarezza di ciò che mai sarò,

la calligrafia rapida di questi versi,

portico rotto sull’Impossibile.

Ma almeno riservo a me stesso un disprezzo senza lacrime,

nobile almeno nel gesto ampio con cui getto

i panni sporchi che io sono, senza elenco, sul decorso delle cose,

e resto in casa senza camicia.

(Tu che consoli, che non esisti e per questo consoli,

dea greca, concepita come statua vivente,</s

Più fuoco, più vento

Post by Stellina

 

L’invidia è come la gramigna, basta che tu le permetta di allungare una punta, perché colonizzi tutto il cuore.

Non lo avvolge come l’edera, ma lo perfora con punte acuminate.

È lei purtroppo a guidare le nostre parole, le nostre azioni.

Tutto ciò che è compreso tra la piccola calunnia, apparentemente innocente, e l’assassinio, è un suo frutto.

L’invidia ha la potenza di un veleno devastante e l’abilità trasformista di un virus altrettanto micidiale.

Distrugge chi ci sta intorno, ma anche noi stessi, imponendoci una perpetua tristezza.

fuoco, vento

E non basta la fede, non bastano i buoni propositi.

Per tenerla lontana, bisogna essere sempre immersi in una costante  vigilanza.

Interrogare noi stessi, i nostri pensieri, i movimenti del cuore, anche quelli più apparentemente innocenti. 

L’invidia colpisce senza distinzione. Si può essere invidiosi dell’amico più caro, della persona amata.

Si può soffrire di invidia anche se si coltivano le più nobili attitudini interiori.

La Bibbia la definisce “un tarlo che rode le ossa”.

Quale immagine può essere più efficace? 

Le ossa sono ciò che ci sostiene e dunque questo sentimento mina le basi del nostro essere.

Lo fa divorando di nascosto, lentamente.

Solo quando tutto crolla, lei, come un folletto magico, esce dalla scatola.

Ma ormai è troppo tardi. Avremmo dovuto tenere prima sotto controllo la purezza dei nostri pensieri.

Il cammino interiore è simile al lavoro che una volta facevano gli uomini per accendere il fuoco.

Si batte e si ribatte una pietra contro l’altra, senza stancarsi, finché scocca la scintilla.

Per nascere il fuoco ha bisogno del legno ma per divampare deve aspettare il vento.

Cerca dunque sempre il fuoco nella tua vita, attendi il vento,

perché senza fuoco e senza vento i nostri giorni non sono molto diversi da una mediocre prigionia.

Susanna Tamaro