La pagina bianca in attesa

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Dicono che il segreto del successo di un blog sia il nome. Il nome deve essere accattivante, una sorta di richiamo per gli uccelli… Ora, a parte il fatto che continuo a pensare che il “successo” sia legato alle produzioni edite a stampa e al numero di copie vendute, la pagina bianca è proprio quella che mi trovo davanti e che riempie lo schermo del computer. Un bianco freddo, immoto, delimitato da lugubri margini neri. Non il bianco color del latte appena munto al quale la schiuma in superficie conferisce una parvenza di vita. E nemmeno il bianco soffice della neve che cade. E nemmeno la superficie di un lago ghiacciato sulla quale ogni tanto si aprono delle incrinature accompagnate da sinistri scricchiolii. Segno di vita anche queste, una vita in movimento. Né il meraviglioso bianco del fiore del mandorlo simbolo di speranza e del ritorno in vita della natura dopo i rigori dell’inverno. Niente a che vedere anche con il piumaggio di certi uccelli. Piuttosto un bianco realmente privo di cromatismo. Inquietante. Non so se ci scriverò e cosa ci scriverò. Non so se si animerà del ritmico balletto in sequenza di lettere, spazi e punteggiatura da sinistra verso destra e accapo e così via.