Cristiano Doni dimentica la fuga in mutande (così narrata dalle cronache), l’umiliazione scaturita dall’enucleazione asettica dell’ordinanza di custodia cautelare delle esemplari imprese del cosiddetto Gruppo di Cervia, le lacrime amare e gli inviti – pubblici – a fornire elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Accantona le conseguenze di quel vizio, ammesso e per cui ha fatto pubblico abiura, e rilancia. Peccato che avvenga con il dubbio che ciò accadrebbe con la medesima compagnia di sempre.Un mese e mezzo fa, ma se ne ha notizia solo adesso, l’ex capitano dell’Atalanta accantonata…
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