Cristiano Doni dimentica la fuga in mutande (così narrata dalle cronache), l'umiliazione scaturita dall'enucleazione asettica dell'ordinanza di custodia cautelare delle esemplari imprese del cosiddetto Gruppo di Cervia, le lacrime amare e gli inviti - pubblici - a fornire elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Accantona le conseguenze di quel vizio, ammesso e per cui ha fatto pubblico abiura, e rilancia. Peccato che avvenga con il dubbio che ciò accadrebbe con la medesima compagnia di sempre.
Un mese e mezzo fa, ma se ne ha notizia solo adesso, l'ex capitano dell'Atalanta accantonata con la scadenza del contratto al 30 giugno ha inaugurato un beach bar a Palma di Maiorca. Immagini di circostanza, già pubblicate dai quotidiani on line e dalle testate cartacee, in cui Doni sorride circondato da fanciulle avvenenti invitate per l'occasione al Chiringo Palmanova.
L'attività è la seconda aperta dall'ex capitano dopo il lido I figli del sole a Cervia, stabilimento in cui figurano nomi eccellenti tra i proprietari alcuni dei quali (vedi Nicola santoni) nella prima inchiesta cremonese sulle scommesse illegali. Nel locale della movida figurerebbe anche Filippo Russo, socio di Doni stando a quanto riportato da Tuttosport e siti specializzati. Il ristoratore bolognese compare ripetutamente quale protagonista dell'attività illecita del Gruppo di Cervia nella stessa ordinanza che portò all'arresto di Doni.