Sanremo: il meglio e il peggio della seconda serata

Sanremo: il meglio e il peggio della seconda serata

Quel gran, bel rito collettivo che è Sanremo riflette lo stato del Paese, con giusto qualche spigolatura in più. Quindi, immaginiamo la seconda serata del Festival di Sanremo senza Francesco Totti. Impossibile, vero? Sarebbe come se la Roma si privasse del suo capitano, l’ultima bandiera di questa Serie A. Così risulterebbe finto, fino a sembrare stucchevole, un elogio senza ammissione di responsabilità per questa edizione, la terza, firmata da Carlo Conti come direttore artistico. Insomma, in questo canto del cigno contiano si mutuano molti elementi che ricalcano anche senza pudore…

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Maria De Filippi e l’arte dello stupore

Maria De Filippi e l’arte dello stupore

Ne uscirà un Sanremo magnifico, ne sono certa. Perché la maestria (e l’intelligenza) della nostra signora della televisione nazionalpopolare, Maria De Filippi, si respirano ad ogni risposta anche se in questa fase pre sanremese ogni esternazione sembra ridondante, diminutiva, quasi semplici e banali (per dirla come in un celebre pezzo di Manuel Agnelli e degli Afterhours). Mi aspetto un miglioramento, rispetto all’ultima edizione del Festival che pure aveva sancito l’incontro tra la meraviglia e l’imponderabile perché la diversità, se fonde due professionisti astuti della tv generalista, non può che tradursi in…

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Anche il Sanremo di Conti è infinito. Amen

Anche il Sanremo di Conti è infinito. Amen

Amen. Assistere, inerme, stremata, alla celebrazione baudiana della televisione sanremese e uscirne quasi sfatta. Se era questo l’intento di questa serata trascinata da lungaggini insulse, prive di potenza narrativa al contrario delle prime tre serata allora sì, questa quarta serata è riuscitissima. Nessuno è perfetto, nel grande marasma di un evento come il Festival di Sanremo e qualche involontaria necessità o compromesso (ascolti? esigenze di Rete?) devono pur risultare in una riflessione. Il Sanremo contiano è il Festival di tutti noi, affetti da una dipendenza cronica da un mezzo per…

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Ezio Bosso, quando la Rai è servizio pubblico

Ezio Bosso, quando la Rai è servizio pubblico

Sulla struggente, toccante presenza di Ezio Bosso sul palco del Festival della rappresentazione (non lo è, quel piccolo schermo?) la mia convergenza risulta totale. Come assoluta è la stupidità dei battutari dell’Internet (per capirci, i simpatici che hanno insultato il maestro), legati a una certa fascinazione del male che si avvalgono dell’ambiguità di questi tempi così fragili. Quello che non capisco è come si possa ridere, o anche solo sorridere, di un tweet così privo di acume. Non è questione di ironia. La scrittura è arguta quando risulta testimonianza della realtà….

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Sanremo senza rete (né rock né lento)

Sanremo senza rete (né rock né lento)

Nel secondo livello di realtà in cui Carlo Conti ci ha risucchiato, reo di aver riprodotto il Sanremo che c’è in noi come deriva di un gesto nazionalpopolare, si ritrovano loro, quei telespettatori divanati inconsapevoli destinatari di una meraviglia affascinante, un costrutto storico al pari delle più seriose produzioni Rai. Attorno a questa scelta – la televisione narra Sanremo, lo filtra e lo riorganizza –  si sono avvitate le grandi domandi della vigilia quali: è uno show? O è una gara canora? E’ una serata pro unioni civili? Elton John salirà sul…

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