di Andrea Atzori

I terroristi di Al Nusra hanno abbattuto un Su 25 russo con un razzo Manpads, di fabbricazione Ucraina.

La questione che si pone è quella di chi abbia messo in mano di queste organizzazioni criminali, armi tanto letali.

La Russia sta indagando in questo senso. Ma credo ci sia poco da risolvere, dal momento in cui sono state cose da sempre risapute. Il problema, se così si può chiamare, è sempre lo stesso: ha la Russia forza e coraggio sufficiente per affrontare l’esercito USA? Forse un episodio del genere non sarebbe mai accaduto se Putin non avesse mai ritirato i mezzi e le truppe dalla Siria, sul presupposto che la guerra fosse già in procinto di essere conclusa.

Purtroppo, si sta verificando quello che già si sapeva, in quanto era accaduto già la prima volta che l’esercito russo era stato fatto rientrare in patria anzitempo, ed anche ogni qualvolta le operazioni militari venivano interrotte per le “tregue di guerra”, in ottemperanza alle richieste, quasi implorazioni, dell’ONU, quando il sito archeologico di Palmira venne presto rioccupato dai miliziani dell’ISIS, a causa del disimpegno militare dei russi. Ancora non comprendono che il ferro deve essere battuto quando è ancora caldo. Anche se tutto ciò comporterebbe uno scontro militare, comunque inevitabile, con gli Stati Uniti.

In pratica il presidente russo sta ripetendo lo stesso clamoroso errore di cui ci si lamenta sempre non mai abbastanza, commesso in Europa dell’Est, quando Gorbaciov dette credito alle promesse espresse oralmente, dai leader occidentali, secondo cui la Nato non si sarebbe mai allargata ad est.

Ecco, Putin si sta comportando come Gorbaciov, crede, o fa finta di credere, alle promesse di Trump e di Erdogan, che si ritirerà dalla Siria, mentre sta già organizzando la rivincita bellica.

Ma forse non si tratta di errore, dal momento in cui Gorbaciov ha traslocato nel Nord America, all’indomani stesso del crollo dell’Urss, ed ha accumulato una ricchezza inestimabile, in patrimonio finanziario e immobiliare.

Uno dei motivi per cui Putin non è stato inserito nella lista stilata dalla Casa Bianca, dei nemici degli Stati Uniti, ma solo i suoi più stretti collaboratori e tutti gli altri componenti degli organi governativi e pure altri russi senza alcun incarico istituzionale, potrebbe, appunto trovare una spiegazione in questo senso.