PIU’ DEI PIROMANI, L’ITALIA E’ OSTAGGIO DEGLI SCIACALLI

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Probabilmente ha ragione il Presidente della Campania Vincenzo De Luca quando, parlando degli incendi che da giorni stanno distruggendo il patrimonio boschivo regionale, ipotizza che dietro vi sia una strategia eversiva attuata da chi per anni ha vissuto sulle emergenze e sull’abusivismo edilizio e oggi, trovandosi alle strette per la pressante presenza dello Stato, non riesce più a speculare come un tempo e dunque, sia per ripercussione sia per lungimiranza criminale, abbia appiccato le fiamme sul Vesuvio e in altre zone protette e non del territorio.

Però, poiché a bruciare non è solo la Campania ma quasi l’intera penisola – dalla Toscana alla Sicilia passando per la Sardegna -, se davvero esistesse un disegno eversivo di tale portata, esso contemplerebbe la distruzione dell’intero patrimonio boschivo nazionale anziché quello di una singola regione.

Chi ci sarebbe dietro questo progetto criminale a ampio raggio?

Certamente le mafie, è fuori discussione. Ma siamo sicuri siano esclusivamente quelle nostrane e non anche quelle straniere?

Per appurarlo dovremmo aspettare non solo gli sviluppi delle indagini in corso, bensì quello che accadrà nel momento in cui si dovranno bonificare e rimboscare le zone distrutte.

A quel punto, quando verranno indette le gare di appalto, o affidati gli incarichi direttamente a chi di dovere , bisognerà indagare sulle singole aziende che vi parteciperanno  o riceveranno il beneplacito istituzionale a agire, cercando di capire se potrebbero aver dato stesso loro mandato ai piromani di alimentare gli incendi per poi trarne successivamente profitti economici.

Chi appicca il fuoco, il piromane, è “solo” lo strumento di cui si servirebbe chi avrebbe tutto l’interesse affinché una pineta vada a fuoco. Magari comparendo in televisione, subito dopo l’incendio, con aria affranta, garantendo che si farà di tutto perché i colpevoli vengano assicurati alla giustizia con pene esemplari. Mentre in cuor suo già gongola, pregustando gli affari che ne trarrà da quel disastro.

In maniera simile a quegli imprenditori edili che subito dopo il terremoto de l’Aquila del 2009, parlando tra di loro al telefono, ridevano pensando al business che ne avrebbero ricavato con la ricostruzione.

Ogni malattia è l’ultimo stadio di un processo di degenerazione organica che parte da lontano. Per curarlo non bisogna limitarsi a estirparne l’effetto, magari chirurgicamente. Bisogna scoprirne la causa e agire alla fonte affinché scompaia per sempre.

Solo così si sarà certi che il male non si ripresenterà più.

Più che essere ostaggio dei piromani, il paese è ostaggio degli sciacalli!

PIU’ DEI PIROMANI, L’ITALIA E’ OSTAGGIO DEGLI SCIACALLIultima modifica: 2017-07-18T14:39:28+02:00da kayfakayfa