L’ESITO ELETTORALE E’ LA VOCE DEL POPOLO, LO SI RISPETTI

La premessa è d’obbligo: molti degli 11 milioni di italiani, me compreso, che alle ultime elezioni hanno votato M5S, probabilmente si sarebbero astenuti dall’andare alle urne, oppure, se ci fossero andati, si sarebbero turati il naso e avrebbero votato Pd o LeU, oppure avrebbero annullato la scheda, se avessero solo immaginato che, pur di governare, il M5S avrebbe successivamente stipulato un contratto di governo, alias alleanza, con la Lega di Matteo Salvini. Quel Salvini che fino a qualche anno fa ne diceva peste e corna dei meridionali e degli immigrati, con cui in campagna elettorale Di Maio giurava e spergiurava che mai avrebbe fatto un’alleanza.

Ma visto che le cose sono andate come sappiamo, non si capisce perché le opposizioni, Pd in testa, continuino a definire poco meno che fascista questo governo; affermando di aver lasciato un paese migliore rispetto a cinque anni fa, ossia prima che al governo ci andassero loro con l’alternanza a Palazzo Chigi di Letta, Renzi e Gentiloni nell’ordine.

Se lor signori, nei cinque anni che hanno governato, avessero davvero migliorato le condizioni di vita del paese, in particolare quelle dei ceti medio bassi, perché gli italiani non li hanno rivotati, dividendo le proprie preferenze tra M5S e centrodestra? Soprattutto perché due milioni e mezzo di votanti hanno abbandonato il Pd, orientando la propria preferenza verso il M5S?

Le risposte non possono essere che due:

  1. gli italiani sono talmente masochisti per cui hanno deciso di punire chi ha reso migliore la qualità della loro vita, cominciando dai giovani che hanno deciso di votare M5S o centrodestra perché il precedente governo di centrosinistra aveva risolto la questione della disoccupazione e del precariato, garantendo finalmente loro un lavoro ben retribuito e a tempo indeterminato anziché l’eterna insicurezza del precariato e dunque l’impossibilità a pianificare il proprio futuro;
  2.  stanchi di ascoltare una narrazione dissonante da parte di chi li governava – si raccontava di un paese in leggera ma costante ripresa, a partire dall’economia e dalla lotta alla disoccupazione – rispetto alla realtà che i cittadini vivevano quotidianamente sulla propria pelle, molto probabilmente, preso atto di essere vittime dell’ennesima frode da parte di chi li aveva governati, nel momento in cui ne hanno avuto la possibilità, servendosi del voto, gli italiani hanno deciso di esprimere una preferenza diversa rispetto a cinque anni fa per punire chi ai loro sguardi appariva un incapace e un bugiardo, millantando risultati meravigliosi” che la maggioranza dei degli elettori non vedeva affatto, vivendo con fatica la quotidianità.

Ora che al governo c’è questa strana creatura gialloverde, che le opposizioni e i loro amplificatori mediatici demonizzano come il male assoluto, anziché bocciarne preventivamente l’operato con i “se” e con i “ma” – la storia si fa con i fatti, non con le supposizioni – invece di lanciare velati, ma nemmeno troppo, anatemi all’ignoranza degli elettori per aver affidato il paese nelle mani degli incapaci e dei “fascisti”, sarebbe il caso che lor signori e signore delle opposizioni e i loro cani al guinzaglio del mondo dell’informazione si facessero un esame di coscienza e si chiedessero se l’attuale maggioranza di governo non sia l’espressione del malessere che vivono milioni di connazionali i quali, consapevoli che solo con il voto possono tentare di migliorare le proprie condizioni di vita, e dunque implicitamente affermano di fidarsi comunque ancora della politica, hanno deciso di dare una chance a chi da poco è sulla scena politica nazionale. Fa niente se si tratta di una banda di incompetenti, dilettanti allo sbaraglio e xenofobi.

Se gli esperti che ci hanno governato negli anni precedenti, agli occhi dei cittadini, appaiono come la causa dei loro mali, che altro potevano fare la maggioranza degli elettori? Fidarsi ancora di chi disattese alle promesse fatte?

Con una virata in punta di matita, hanno deciso di provare a cambiare in meglio il corso delle loro vite, votando chi fino al 3 marzo stava all’opposizione.

È ovvio che così come alle urne il 4 marzo hanno punito coloro da cui si sono sentiti traditi e presi in giro, se l’attuale maggioranza di governo non dovesse dimostrarsi all’altezza delle aspettative, non si può escludere che alle prossime elezioni gli italiani voteranno in maniera del tutto diversa, bocciando anche l’attuala maggioranza di governo! Magari tornando a votare chi votavano fino a ieri o non andando per nulla a votare.

Premesso che nel frattempo costoro sappiano rinnovarsi per davvero. E soprattutto sappiano fare tesoro della cocente sconfitta elettorale.

L’esito elettorale è la voce della maggioranza del popolo. Lo si rispetti, seppure non piace, lo impongono le regole della democrazia!

 

L’ESITO ELETTORALE E’ LA VOCE DEL POPOLO, LO SI RISPETTIultima modifica: 2018-06-05T14:56:11+02:00da kayfakayfa