LA NOTA STONATA NON ESISTE

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Una delle locuzioni più comuni che spesso utilizziamo nel nostro linguaggio per indicare qualcosa aliena fuoriesce da un contesto in cui appare improvvisamente è “nota stonata”. Tuttavia, se riflettiamo, la cosiddetta “nota stonata”, di per sé, non è affatto stonata. Nel senso che la sua improvvisa presenza in un complesso non dovutole è conseguenza di una scelta arbitraria, seppure inconsapevole, dell’individuo.

La nota stonata è tale semplicemente perché siamo noi che con la nostra disattenzione, idiozia, le consentiamo di farsi larghi nel sistema fino a forzarne le regole, mettendolo in discussione, rischiando di rendere eterogeneo ciò che deve essere omogeneo.

Tuttavia non significa che qualsiasi cosa indichiamo come nota stonata lo sia per sua natura. Basta che inseriamo quella stessa nota in un contesto che le appartiene e l’omogeneità, la melodia della struttura viene garantita, se non addirittura esaltata.

Paragonando ogni singolo individuo a una singola nota, otteniamo che l’unione di più individuo dà vita a uno spartito musicale la cui melodia non verrà stroncata fino a quando in esso non irromperà la nota stonata, ossia un individuo avulso da quel contesto che con la propria presenza metterà in discussione l’intero sistema.

Ovvio che, proprio per questa loro caratteristica di frantumare l’ordinamento di un sistema, le note stonate  sono bandite da qualunque organismo, o quantomeno tenute sotto stretto controllo perché facciano medo danni possibili.

Eppure, paradossalemente, la loro presenza è indispensabile per garantire la durata di un sistema.

Mi spiego: tutto ciò che funziona in maniera perfetta, non solo non sembra richiedere manutenzione, ma induce a distogliervi l’attenzione in quanto, così si dice, il “meccanismo va da sé”.

Certo, va da sé fino a quando non compare, e prima o poi comparirà, la variabile indipendente, ossia la nota stonata, la quale, propria per la scarsa vigilanza derivata dalla sicurezza di trovarci al cospetto di un sistema perfetto, inducendo ad abbassare la guardia ha fatto sì che la nota stonata vi si introducesse e iniziasse a logorare il sistema fino a rallentarlo o, addirittura, bloccarlo.

In virtù di ciò qualunque sistema perfettamente funzionante non deve mai farsi trovare impreparato all’improvvisa apparizione della nota stonata. Deve munirsi a monte di adeguate misure per individuare l’avvento della variabile,  bloccarla e bandirla da sé se vuole durare nel tempo.

Ciononostante non è detto che la presenza di “una nota stonata”, non possa risolversi in un miglioramento del sistema. Il tutto è vincolato alla bravura del direttore d’orchestra che deve valutare se l’inserimento di quella nota nello spartito non possa arricchirlo mediante arrangiamento. Ciò sicuramente richiederà un lungo lavoro di revisione dell’intero “spartito”, ma se si valutasse che l’inserimento della nota stonata, dopo un’accurata rettifica dell’intero sistema, potrebbe rinverdire “l’opera”, da nota stonata, quella variabile si trasformerà nella cosiddetta “ciliegina sulla torta”.

Senza dimenticare l’esistenza della musica dodecafonica che all’orecchio impreparato suonerà come un’unica, lunga stonatura; viceversa segue dei canoni ben precisi, diversi da quelli della musica classica, che solo chi ne conosce le regole di composizione può comprendere e apprezzare.

Morale: non esistono note stonate. Ma semplicemente singole note che, a secondo di come vengono messe in comunione tra di loro, o singolarmente inserite in uno spartito preesistente, possono dare vita a una melodia piacevole o disprezzabile; oppure arricchire o  infrangere uno spartito preesistente.

La scelta finale spetta sempre agli uomini!

LA NOTA STONATA NON ESISTEultima modifica: 2018-08-18T08:18:24+02:00da kayfakayfa