IN ITALIA SOLO LA COLLETTA SALVA I GENI

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La vicenda del team di studenti napoletani dell’Augusto Righi – Mauro D’Alò, Davide Di Pierro, Luigi Picarella, coadiuvati dai professori di matematica e informatica Salvatore Pelella e Ciro Melcarne -, classificatosi al secondo posto, su trecento scuole di tutto il mondo, in un concorso bandito dal MIT e dalla NASA, e che rischiava di non partecipare alla finale dell’High school tournament “Zero Robotics” che si disputerà negli USA perché l’istituto cui appartiene non ha i fondi per pagare il viaggio, sintetizza quanto siano ristrette le possibilità di realizzazione professionale dei giovani italiani nel proprio paese.

Che in Italia non scarseggino geni, non lo scopriamo oggi. Tanti sono i diplomati e laureati che, non trovando lavoro in patria, anziché ripiegare a lavorare per quattro soldi in un callcenter o altrove, emigrano all’estero per realizzarsi professionalmente, tornando a casa solo per le vacanze.

A tale esodo di menti, la politica, in maniera trasversale, dice di voler porre rimedio con l’attuazione di politiche che favoriscano la meritocrazia. Purtroppo, però, le parole non sono mai seguite dai fatti: lo conferma quanto è accaduto ai tre studenti napoletani che rischiavano di vedere vanificato il proprio lavoro e i propri sogni se a farsi carico delle spese della trasferta americana non fossero intervenuti prima i giornalisti del TG3; a seguire, il Senato che, attraverso il Presidente Elisabetta Alberti Casellati, ha fatto sapere che metterà a disposizione i fondi necessari.

Un bel gesto quello istituzionale. Ma comunque tardivo, a dimostrazione di quanto poco attente siano le istituzioni verso il mondo della scuola. In tal caso, però, la reprimenda non è diretta al Presidente del Senato, al quale va invece riconosciuto il merito di essersi attivata non appena è venuta a conoscenza di quanto stava accadendo. La strigliata va alle istituzioni locali, Comune di Napoli e Regione Campania: sarebbe stato bello se una delle due, o addirittura entrambe in sinergia, fossero intervenute a sostegno dei tre ragazzi.

Come spesso accade in questo paese dalla memoria cortissima, ci siamo già dimenticati dei tanti scandali in ambito universitario, denunciati da studentesse costrette a dimostrasi compiacenti verso i professori per superare un esame o dei professori precari che, prossimi a entrare di ruolo, si sono visti scalzare in un concorso truccato da chi era raccomandato dalla “parrocchia” e invitati a non denunciare il marcio altrimenti rischiavano di non entrare di ruolo nemmeno al prossimo giro?

Speriamo che quanto stava succedendo ai tre giovani napoletani sia d’ammonimento all’intero Sistema.

Se davvero i giovani sono il futuro della società, come ripetono a mo’ di mantra in coro i politici, bisogna fornire loro tutti gli strumenti necessari, finanziari e tecnologici, affinché possano portare avanti i propri studi e ricerche al fine di dare smalto al paese e non sentire la necessità di espatriare per vedersi riconosciuti quelli che dovrebbero essere due diritti costituzionali,  studio e lavoro.

Se poi il “sistema” preferisce continuare a favorire i “figli di” a scapito dei geni o di chi ha capacità e competenze, ce lo dicano in modo che prendiamo atto d’essere un paese senza speranze, traendone le dovute conseguenze!

IN ITALIA SOLO LA COLLETTA SALVA I GENIultima modifica: 2018-11-15T11:18:11+01:00da kayfakayfa
  1. Amara considerazione, ma si sa che la nostra è una società marcia, una società che vanifica gli sforzi di quanti, animati da mera passione, vogliono tirare la testa fiori da questo liquame che ci circonda, per essere se stessi al di sopra di ogni sospetto

  2. Quando abbiamo ragazzi svegli che possono non solo trovare soddisfazione nel loro lavoro, ma dare lustro all’Italia, ed ecco che si verificano fatti come questi veramente inusitati, per non dire incresciosi, da manicomio! Gesto di “riparazione” sì tardivo quiello del senato che però ha avuto un’iniziativa tutto sommato lodevole. Almeno quello, ma gli altri? Dal Colle silenzio di “pietra”..