ILSEME

IL SEME

Elio abitava al secondo piano di un prefabbricato dalla forma cubica. La palazzina apparteneva a un complesso di case istituzionali, dall’uniforme geometria, edificato sulla collina alla periferia della città per accogliere gli sfollati del terremoto. Da lontano l’agglomerato urbano trasmetteva un’intensa sensazione d’aridità. Sede di rancori, odi, rabbie, disperazioni, delusioni. Un ghetto che, all’approssimarsi delle elezioni, si trasformava in ambita riserva di caccia per i politici locali che vi si recavano in pompa magna col loro seguito di ruffiani analfabeti e camorristi per farsi carico dei malumori della gente. Sfoggiando dentature ingiallite e mal curate, pance prominenti, sigari puzzolenti tra le labbra. Ma soprattutto, falsi sorrisi. Seguiti da un’intensa scia di costosissimo profumo. Reprimendo a stento il disgusto per il degrado alla cui creazione avevano contribuito con i loro maneggi per arricchire i propri conti in banca e quelli dei loro amici, sfacciatamente si recavano casa per casa, barattando impossibili promesse in cambio di un “semplice ” voto, pagando un’utenza, regalando una spesa o lasciando un obolo di 50€ al padrone di casa.

Sebbene gli abitanti del quartiere fossero consapevoli vittime di quell’eterna commedia, ogniqualvolta la farsa si ripeteva, accoglievano calorosamente il teatrante di turno. Esternando le proprie preoccupazioni e speranze, gli offrivano una fumante tazza di caffè o dell’ottimo vino, quello per le occasioni speciali. […]

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IL SEMEultima modifica: 2020-01-04T08:34:07+01:00da kayfakayfa