“Come abbiamo accettato di affidare le nostre vite a quest’angelo della morte?”
A porsi questa domanda non è il protagonista di un thriller né di un horror ma la giornalista e attivista politica israeliana Orly Noy nel suo articolo Gli ostaggi sacrificati per un’inutile vendetta, pubblicato sul Local Call di Israele e riproposto in Italia sull’Internazionale n. 1579 del 6/12 settembre 2024.
Tanti sono gli articoli di giornalisti e scrittori israeliani, pubblicati dal settimanle italiano, in totale dissenso con la politica stragista – molti organi internazionali accusano Israele di genocidio – che il governo isreliano sta portando avanti nella Striscia di Gaza come risposta agli attacchi di hamas del 7 ottobre 2023 che costarono la vita a più di 1200 israeliani e con oltre 300 ostaggi nelle mani dei terroristi palestinesi.
Il paradosso è che mentre in Israele cresce il fronte di protesta contro la mattanza di Gaza, in Italia molta stampa, soprattutto di centrodestra, sostiene la politica stragista di Netanyahu affermando che è giusto che Israele si difenda.
Molto probabilmente questi signori dimenticano che quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza non è una guerra – si parla di guerra quando ad affrontarsi sono gli eserciti di due nazioni belligeranti.
A Gaza, invece, uno degli eserciti più forti al mondo, per stanare un gruppo di terroristi, sta seminando morte e distruzione in maniera indiscriminata, distruggendo scuole e ospedali. Facendo strage di civili, inclusi gli operatori di pace di organizzazioni internazionali e giornalisti.
E’ come se, per stanare un gruppo terrorista in Italia, si radesse al suolo la città dove si presume si nascondono gli affiliati, distruggendo i palazzi e sterminando la popolazione civile la cui unica colpa è quella di abitare nella stessa città.
Attraverso questa visione criminale del diritto all’autodifesa, ad oggi sono decine di migliaia le vittime palestinesi tra cui migliaia di donne e bambini.
Malgrado gli appelli da più parti, inclusi gli USA alleati storici di Israele, per fermare lo sterminio, il governo israeliano non solo dimostra di non ascoltare e di non prendere in considerazione le proposte di cessate il fuoco, ma giustifica e sostiene finanche la azioni di terrore contro i palestinesi dei coloni ortodossi nei territori occupati della Cisgiordania che spesso agiscono con la complicità dell’esercito e della polizia israeliana.
In Italia di tutto questo si sa ben poco. A esempio i tg della Rai hanno passato in sordina le parole di denuncia pronunciate dalla regista israeliana Sarah Friedland durante la premiazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia: “Accetto questo premio nel 336° giorno del genocidio di Israele a Gaza e nel 76° anno di occupazione. È nostra responsabilità, come registi, utilizzare le piattaforme istituzionali in cui lavoriamo per affrontare l’impunità di Israele sulla scena globale”. Del resto da un tg che trasforma in applausi i fischi diretti al ministro della cultura durante un evento pubblico che ti vuoi aspettare?
Di impunità di Israele e di genocidio in corso a Gaza ha parlato anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Eppure le sue dichiarazioni sono state amplificate solo grazie ai social che le hanno riprese e diffuse a palla.
E’ impossibile giustificare quanto fatto da hamas il 7 ottobre 2023. Ma è altrettanto impossibile giustificare quanto sta facendo l’esercito israeliano nella Striscia di Gaza come ritornsione a quel tragico giorno!
Se un giornalista israeliano si permette di definire Netanyaha “angelo della morte”, perché molti giornalisti italiani storcono il naso se qualcuno in Italia spara a zero contro il primo ministro israeliano e il suo governo accusandoli di genocidio?
Molti affermano che in Italia sta crescendo l’antisemitismo. Personalmente non so se ciò corrisponde al vero. Ma se chi fa informazione la fecesse in maniera seria e imparziale, dando spazio anche a chi in Israele condanna Netanyhau, probabilmente l’antisemitismo in Italia, anziché crescere, si spegnerebbe.
A deviare le menti è la falsa verità. La Verità fa male solo a chi ha tutto l’interesse a non diffonderla!